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Stin Ighìa: Palizzi celebra la cultura del Vino nella Calabria Greca tra tradizione e turismo sostenibile

La Direzione Artistica di Ettore Castagna per un evento unico che unisce enogastronomia, musica e trekking per valorizzare il territorio

Stin Ighìa: Palizzi celebra la cultura del Vino nella Calabria Greca tra tradizione e turismo sostenibile

La Calabria Greca, con i suoi borghi arroccati e le sue radici millenarie, ha saputo mantenere vivo un patrimonio culturale, ambientale ed enogastronomico che oggi riveste un’importanza crescente nell’ambito del turismo sostenibile. In questo contesto, ed in quello di un rilancio dell’immagine e dell’industria vitivinicola della città che da il nome all’IGT, si inserisce la terza edizione di “Stin Ighìa“. Parole d’ordine: valorizzazione del territorio, apertura all’incontro e promozione del “nettare degli Dei” riconosciuto di Indicazione Geografica Tipica.

Palizzi, un Presepe bello tutto l’anno

Palizzi Superiore, piccolo borgo incastonato sotto il maestoso Castello di cui si stanno ultimando i lavori di restauro, ospiterà l’edizione 2024 dell’evento nei giorni 9 e 10 novembre. Palizzi non è solo un simbolo di resilienza culturale, ma rappresenta anche un’area di straordinaria rilevanza agricola. Qui, le vigne autoctone crescono su terreni difficili, ma ricchi, producendo l’ineguagliabile vino di Palizzi, un vero e proprio tesoro del panorama enologico calabrese. Ed è proprio intorno a questa eccellenza che ruota l’intera manifestazione.

La lingua, le tradizioni artigianali, l’architettura rurale e il patrimonio ambientale della Calabria Greca sono parte di un’identità collettiva che trova espressione concreta in eventi come Stin Ighìa, dove ogni elemento locale – dai sapori ai saperi – diventa il veicolo di una narrazione condivisa.

Un programma ricco e variegato

L’edizione di quest’anno si prospetta più ambiziosa che mai, con un programma che mira a coinvolgere il visitatore in un’esperienza immersiva nel territorio. I visitatori potranno esplorare i catoi, le antiche cantine locali, per momenti di degustazione e incontro con i produttori, avvicinandosi a un mondo fatto di gesti antichi e sapienza tramandata di generazione in generazione.

Per gli amanti della natura e dell’avventura, ci saranno sessioni di trekking tra le colline, che permetteranno di apprezzare da vicino la bellezza incontaminata del paesaggio. E naturalmente, non mancherà la musica, elemento centrale del programma: il concertone della sera del 9 novembre, definito scherzosamente “alcolico”, sarà un tripudio di suoni, con generi musicali diversi che si intrecceranno per offrire tanto divertimento quanto ascolto consapevole.

Il cartellone artistico vede protagonisti artisti di grande talento: dal blues di Enzo Tropepe alle percussioni fantaetniche di YoSonu, passando per le tradizioni popolari con il sonu a ballo di Mimmo Morello, Ettore Castagna e il mito dell’organetto, Carmelo Pansera. Saranno momenti in cui la tradizione musicale calabrese dialogherà con sonorità più moderne, creando un ponte tra passato e futuro. La serata sarà inaugurata dal DJ set di Alex Perdido, che accoglierà i partecipanti in un’atmosfera di festa e convivialità.

Non meno importante sarà la giornata del 10 novembre, che vedrà ulteriori momenti di visita guidata, degustazioni e performance musicali, per chiudere in bellezza questa due giorni all’insegna della scoperta.

L’importanza della manifestazione secondo Ettore Castagna

A curare la Direzione Artistica sarà Ettore Castagna che, durante la conferenza di presentazione alla Stampa in diretta da Palizzi, ha voluto sottolineare come la manifestazione non sia solo un’occasione di svago, ma anche un importante momento di riflessione sul territorio e sulla sua accessibilità culturale. «La mia partecipazione nasce dal desiderio di dare un contributo significativo a un evento che è frutto dell’impegno diretto di chi vive e lavora sul territorio», afferma Castagna. «Ho voluto mettere a disposizione la mia esperienza per ottimizzare e migliorare un progetto già valido di per sé».

Il suo ruolo, come spiega Castagna, è stato quello di agire su due fronti: da un lato, la riprogettazione dei contenuti, per rendere l’offerta più articolata e completa; dall’altro, il consolidamento del legame tra territorio e manifestazione, per fare in modo che Stin Ighìa non sia solo un evento, ma un’occasione per stimolare una riflessione più ampia sulla valorizzazione e promozione della Calabria Greca.

«Stin Ighìa si inserisce perfettamente nel solco di quanto la Comunità Europea auspica ormai da decenni: turismo sostenibile, destagionalizzazione e ampliamento delle opportunità di fruizione. Purtroppo, in Calabria siamo ancora molto indietro rispetto a queste tematiche. Si continua a pensare al turismo come legato unicamente al rientro degli emigrati per pochi giorni in estate, senza considerare che il vero potenziale del nostro territorio è tutto l’anno».

Castagna, che quest’anno partecipa all’organizzazione a titolo gratuito, non ha mancato di evidenziare la mancanza di sostegno politico che spesso ostacola la crescita di eventi come Stin Ighìa: «Sarebbe lecito aspettarsi un maggiore interesse economico da parte delle istituzioni, ma non è così. Questo è un problema non solo per Palizzi, ma per tutta la Calabria».

Un incontro autentico con l’Area Grecanica

Il concetto chiave, ribadito più volte da Ettore Castagna, è quello dell’agibilità del territorio. Un evento come Stin Ighìa, infatti, non si limita a promuovere i prodotti locali, ma vuole anche creare le condizioni per un incontro autentico tra visitatori e comunità. È un tentativo di rendere il territorio più accessibile, non solo dal punto di vista fisico, ma anche e soprattutto culturale.

«Il nostro obiettivo», spiega Castagna, «è che la manifestazione diventi un momento di vera e propria animazione territoriale, in cui chi partecipa non sia un semplice spettatore, ma un protagonista attivo. Ecco perché abbiamo dato tanto spazio agli incontri con i produttori e gli artigiani locali, alle degustazioni e ai momenti musicali, tutti elementi che contribuiscono a rendere il territorio più vivo e percepibile».

Stin Ighìa rappresenta dunque un modello di evento che, oltre alla valorizzazione dei prodotti tipici, mira a creare un legame duraturo tra visitatori e territorio, contribuendo a una maggiore consapevolezza e rispetto per le risorse naturali e culturali della Calabria Greca.

L’ambizione degli organizzatori è quella di far crescere sempre di più la manifestazione, consolidando Stin Ighìa come un appuntamento annuale di riferimento per chi cerca un’esperienza autentica e sostenibile in Calabria. «Quest’anno ci siamo concentrati molto sull’ottimizzazione dei contenuti e delle attività», conclude Castagna, «ma il nostro obiettivo è che l’evento diventi sempre più grande e partecipato, mantenendo però quella qualità che lo rende unico».

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