giovedì,Marzo 28 2024

Sacal non ci sta e rimanda le accuse al mittente: «Miopi sulla gestione precedente»

La società punta il mirino contro i detrattori rassicurando sulla bontà degli interventi in programma e sui voli fino all'estate. «È singolare che la società che si è attivata per l’adeguamento dell’infrastruttura aeroportuale, venga additata a causa criticità storiche dello scalo»

Sacal non ci sta e rimanda le accuse al mittente: «Miopi sulla gestione precedente»

Non fa mistero dei problemi evidenti ma Sacal non intende, neanche per un momento, arretrare su quelle che sono le responsabilità sull’aeroporto dello Stretto.

«Prendiamo atto che, ancora una volta, Sacal Spa viene fatta arbitrariamente oggetto di critiche  senza che queste abbiano alcun fondamento. Una mera speculazione per attaccare i vertici di una Società che, nonostante le difficoltà ereditate, ha operato con impegno e competenza, nel tentativo di superare quegli ostacoli tecnici che appartengono da sempre alla storia dell’Aeroporto di Reggio Calabria. Agli appassionati dell’”amarcord” che oggi guardano a Sacal con una lente di ingrandimento e ieri alla Sogas con occhi miopi, vogliamo semplicemente ricordare che i tempi cambiano, che il mercato cambia, che Alitalia non è più la Compagnia di Bandiera degli anni novanta e non basta più la resilienza per sopravvivere in un mercato fortemente competitivo».

La nota di Sacal lascia poco all’immaginazione e, dopo il caos scoppiato negli ultimi giorni, la reazione non era ulteriormente rimandabile cosi come il chiarimento sulle sorti di Alitalia e degli ultimi voli rimasti.

«Il 90% degli aeroporti nazionali ha compreso, già da diversi anni, che si è concluso il monopolio del Vettore nazionale e che bisognava adeguare le infrastrutture aeroportuali per affrontare le nuove sfide del mercato. Questo a Reggio non è mai avvenuto. E si è così continuato a sperperare denaro pubblico. Benvenuti nel XXI secolo, un secolo di cambiamenti anche nel mondo dell’aviazione. È il secolo delle low cost, che hanno rimodellato lo scenario competitivo e hanno avuto un significativo impatto sul mercato. Peccato che molte delle compagnie definite low cost richiedano che le infrastrutture di volo siano tali da non imporre certificati di abilitazione per i piloti particolarmente onerosi».

Svelato il mistero, dunque, i certificati costano troppo e le compagnie low cost volano altrove dove, si capisce, le condizioni sono “normali”. Sacal mette, infine, i dovuti paletti restituendo le responsabilità che tiene ben lontane da se.

«Peccato che la Compagnia Bluepanorama abbia cambiato il suo modello di business, dedicandosi ai viaggi leisure, cambiandone addirittura il nome in Luke Air. Peccato che nel passato i management della società di gestione del Tito Minniti non siano stati lungimiranti tanto da investire nelle infrastrutture piuttosto che nell’assumificio di personale lautamente retribuito, non investendo nello  sviluppo dello scalo. Incredibile  che Sacal, forte della sua trentennale esperienza nella gestione dello scalo di Lamezia, sia da giorni oggetto di aspre critiche nonostante tecnicamente abbia già avviato tutte le attività per adeguare l’infrastruttura ai nuovi Regolamenti comunitari (UE139/2014), sempre più stringenti».

«ENAC e SACAL, infatti, hanno avviato ad inizio 2018 il processo di conversione del certificato di aerodromo ai sensi della nuova normativa europea (Reg. UE n. 139/2014), processo precedentemente neppure avviato dalla precedente Società di gestione, a seguito della dichiarazione di fallimento della stessa e del conseguente blocco del processo di conversione da parte di ENAC. Grazie ad un serrato confronto tra ENAC e SACAL e ad alcuni interventi di adeguamento condotti da SACAL nel corso del 2018, il processo di conversione si è concluso positivamente, con l’emissione del nuovo certificato il 15 novembre 2018. La nuova specifica di certificazione riporta, già dal novembre 2018, tutte le deviazioni infrastrutturali dai requisiti del Regolamento Europeo.

Alcune di queste non sono concretamente sanabili, in quanto prendono atto della peculiare collocazione dello scalo (completamente inurbato e parzialmente circondato da importanti rilievi orografici). Per altre deviazioni ereditate dalla precedente gestione, SACAL ha proposto numerose azioni correttive e di mitigazione, che sono state approvate da ENAC (da qui la pubblicazione). Alcune azioni sono già state attuate, affinché l’aeroporto di Reggio Calabria potesse operare in sicurezza, mentre per altre la Società di gestione provvederà in base ai Piani temporali di azione concordati con ENAC. Molte di queste azioni potranno essere portate a termine proprio grazie ai progetti (anch’essi, ahimè, criticati) finanziati con i 25 milioni, di cui SACAL ha dato notizia nell’agosto 2019, a seguito di apposita Delibera CIPE. 

È pertanto davvero singolare che la società di gestione che si è attivata per l’adeguamento dell’infrastruttura aeroportuale, venga additata a causa criticità storiche dello scalo. La scarsa competenza in materia consente, purtroppo, a chiunque di esprimere strumentalmente critiche che, ai fatti, non possono superare la prova. Infine, la possibile fuga di Alitalia dallo scalo di Reggio è ampiamente smentita dalla circostanza che sono già stati pubblicati gli operativi dei voli, per la prossima Summer 2020, sul sito della Compagnia».

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