venerdì,Marzo 29 2024

Africo sciolto per mafia, il Ministro: «Gravi ingerenze delle ‘ndrine»

La relazione di Lamorgese inviata al Capo dello Stato. «Disordini amministrativi e radicata presenze delle cosche»

Africo sciolto per mafia, il Ministro: «Gravi ingerenze delle ‘ndrine»

«Disordini amministrativi e radicata presenza di potenti ‘ndrine». E’ impietosa la relazione del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese inviata al Presidente della Repubblica che ha portato allo scioglimento per mafia del consiglio comunale di Africo. «Il Comune – si legge – presenta forme di ingerenza della criminalità organizzata che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’Amministrazione, nonché il buon andamento e funzionamento dei servizi».

Il provvedimento di scioglimento, il secondo dopo quello del 2014, è stato disposto lo scorso 3 dicembre dal Consiglio dei Ministri. Nella relazione ministeriale sono «Stigmatizzate le relazioni di parentela e affinità sia di alcuni consiglieri comunali che di alcuni dipendenti», nonché il fatto che «tra i sottoscrittori delle liste elettorali alcuni siano ritenuti intranei o contigui ad ambienti malavitosi».

Alla base dello scioglimento sarebbero emerse anche anomalie nel settore dell’affidamento di lavori, forniture e servizi notoriamente esposto agli interessi delle associazioni di tipo mafioso». Nel mirino degli ispettori ministeriali la gestione del campo sportivo «affidata nel 2017 ad una società priva della capacità di negoziare con la pubblica amministrazione in quanto sprovvista del codice fiscale». Criticità sono emerse anche «nell’amministrazione di immobili confiscati alla criminalità organizzata e assegnati per finalità sociali ma che risultano inutilizzati, sebbene il Comune si sia impegnato ad adibirli a verde pubblico per attività ludiche e sportive non agonistiche».

Intanto l’ex primo cittadino Francesco Bruzzaniti ha annunciato di voler presentare ricorso al Tar contro il provvedimento di scioglimento.

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