venerdì,Aprile 19 2024

Tra canzone d’autore e opera. L’estro poliedrico di Guido Maria Grillo

Il cantautore salernitano, ospite del caffè letterario "La Cava", ha stregato il pubblico di Sant'Ilario dello Jonio

Tra canzone d’autore e opera. L’estro poliedrico di Guido Maria Grillo

La raffinatezza della musica d’autore unita al pathos delle arie d’opera. Un talento purissimo quello di Guido Maria Grillo che, ospite del Caffè Letterario “Mario La Cava” a Sant’Ilario dello Jonio, dal vivo ha presentato il suo ultimo disco di inediti. Una raccolta di dieci tracce tra passaggi orchestrali e scrittura ricercata da consumato attore teatrale per un timbro vocale delicato e intenso, che ha stregato il numeroso pubblico presente. «E’ un disco che raccoglie un po’ di anni di scrittura e quindi – ha spiegato Grillo – come tutte le opere che sono la sintesi di un periodo più lungo, è più meditato e sedimentato».

Immerso nell’arte fin da piccolo, Guido Maria è cresciuto a pane e Luigi Tenco, Jeff Buckley e Fabrizio De Andrè (a cui ha dedicato anche la sua tesi di laurea in Filosofia). Dalla madre, De Curtis, discendente del Principe Antonio “Totò”, e docente di Storia dell’arte, ha ereditato sensibilità artistica e doti vocali.

«In tanti anni di ascolto – ha rimarcato il cantautore – ho introiettato una serie di cose che poi sono venute a galla in maniera varia in quello che scrivo. Sicuramente De Andrè è stato un grande modello, anche se la mia musica non è minimamente paragonabile alla sua. Le influenze successive, acquisite in età più matura, sono molto estere, non per scelta esterofila ma per gusto, probabilmente perché all’estero c’è ancora spazio per la sperimentazione e per fare qualcosa che sia controcorrente».

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