venerdì,Aprile 19 2024

Lazzaro, discarica Comunia. Crea:«La popolazione continua ad essere esposta al pericolo»

L'Ancadic evidenzia come siano emerse condizioni di rischio ambientale connesse al perdurare della situazione di “abbandono” del sito

Lazzaro, discarica Comunia. Crea:«La popolazione continua ad essere esposta al pericolo»

Dalla consulenza tecnica acquisita dall’ANCADIC presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria è emerso che a seguito di verifiche di carattere scientifico disposte nel 2004 dalla locale Autorità Giudiziaria presso la Discarica di Comunia, sono emerse condizioni di rischio ambientale connesse al perdurare della situazione di “abbandono” della discarica, non più in esercizio, nonché presumibilmente ad alcune modalità costruttive e/o operative.

«Tale rischio è da ricondurre in maniera preponderante alla presenza di percolato, che fuoriesce dalla base del cumulo dei rifiuti, su entrambi i lati del rilevato, sversandosi direttamente sul suolo – spiega il referente dell’Ancadic Vincenzo Crea – La elevata possibilità che il protrarsi della situazione di abbandono, in concomitanza con precipitazioni intense e/o eventi alluvionali possa coinvolgere il comparto acque superficiali e aree più estese fino al fondovalle, è alquanto accentuata.

Esiste quindi una situazione di pericolo per l’ambiente e la salute pubblica; l’area indagata, in relazione al possibile inquinamento dei diversi comparti ambientali: aria, acqua, suolo e sottosuolo, si può ritenere un “Sito potenzialmente inquinato. Si aggiunge la possibilità che, in occasione di eventi meteorici estremi, le acque accumulate nella depressione a monte della discarica, che costituisce uno sbarramento al regolare deflusso, instabilizzino il cumulo, provocando cedimenti nell’abbanco, con conseguente squilibrio di tutto il sistema di discarica.

Per quanto concerne la porzione di valle dell’accumulo di rifiuti, la presenza di fenomeni di ruscellamento concentrato ed erosione accelerata testimoniano una condizione di rischio ambientale, che con il procedere dello stato di abbandono potrebbe addirittura determinare la destabilizzazione della scarpata gradonata. Tra i consulenti tecnici che hanno eseguito l’accertamento scientifico vi è la dott.ssa geologa Alessia Filippone, che quale responsabile del procedimento relativo al progetto in questione, conoscendo l’area dalla medesima indagata ben si è potuta determinare nel merito sull’approvazione del progetto in questione. 

Abbiamo trasmesso la suddetta consulenza per le valutazioni e le determinazioni nel merito, con riferimento all’esito conclusivo di approvazione del progetto di variante scaturita dalla Conferenza di Servizi del 22 gennaio 2020,  al Presidente della regione Jole Santelli, all’Assessore all’ambiente colonnello Sergio De Caprio, a tutti gli Enti interessati dalla Conferenza dei servizi nonchè ai competenti Organi Centrali di Governo». 

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