giovedì,Aprile 25 2024

Coronavirus e disabilità, l’appello dell’Adda alla flessibilità

I complimenti del presidente Crea alla città metropolitana di Reggio che ha emanato una normativa in deroga al divieto di uscita per i soggetti fragili e disabili

Coronavirus e disabilità, l’appello dell’Adda alla flessibilità

Coronavirus e disabilità, l’appello dell’Adda alla flessibilità. «Come Associazione Adda invitiamo le Amministrazioni locali e Regionale a emanare deroga per il divieto di uscita dei soggetti fragili e disabili. Ci complimentiamo con il Sindaco Metropolitano Falcomatà e il suo vice Riccardo Mauro che hanno permesso cio’ nella Città di Reggio Calabria» spiega Vito Crea.

E prosegue «il premier Conte l’ha ribadito: ci sono i decreti nazionali ma c’è sempre spazio, in sostanza, per la libera iniziativa delle amministrazioni, regionali o comunali che siano. Così, come le misure restrittive variano, in quanto a grado di severità, da una città all’altra, allo stesso modo iniziano a manifestarsi aperture, sempre a livello locale, di fronte a richieste specifiche. In altre parole, deroghe. Per noi stare a casa significa avere le finestre tappate, per paura che i nostri figli disturbino o facciano di peggio. Così loro diventano pericolosi, per se stessi e per noi.

I buoni esempi: Boves, Treviso, Trento, Campania. E ora il Lazio. Il comune di Boves ha autorizzato l’accesso ai parchi alle persone con autismo; a Treviso “bici e passeggiate sono state concesse alle famiglie con ragazzi autistici dal primo cittadino Mario Conte in accordo con il Prefetto Maria Rosaria Laganà  – Sulla stessa linea la Regione Campania, che a quei soggetti con disturbo autistico e in generale delle persone con disabilità psichica o patologie psichiatriche, concede, con una nota specifica, uscite con l’accompagnatore per i tempi e con le modalità strettamente necessarie alla persona con disabilità”.

Attenzione particolare anche da parte del comune di Trento, che ha previsto un certificato ad hoc per consentire di svolgere delle camminate all’aperto. Ciò non deve vedersi come un privilegio, anche perchè il regime di arresti domiciliari, lo conosciamo da anni, ma mancando i Centri diurni e riabilitativi una boccata d’aria è concessa anche agli ergastolani! Speriamo – chiede Vito Crea – in un riscontro favorevole sperando che torni la normalità e si sconfigga questo virus».

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