giovedì,Aprile 18 2024

Coronavirus a Reggio Calabria e nave da crociera a Gioia Tauro, la replica di Alessio: «Nessun egoismo»

La lettera | il primo cittadino replica al padre del marinaio: «Non corrette le osservazioni fatte sul mio comportamento,​ pur comprendendo l’ansia e la​ preoccupazione che le hanno dettate»

Coronavirus a Reggio Calabria e nave da crociera a Gioia Tauro, la replica di Alessio: «Nessun egoismo»

Riceviamo e pubblichiamo dal sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio una sua lettera di risposta al padre di un marinaio bloccato a bordo della nave da crociera Costa Diadema:

Egregio Sig. Arnone,

rispondo alla sua oggi ricevuta ed avente ad oggetto le mie dichiarazioni in merito alla asserita vicenda della nave​ Costa Diadema. Comprendo il suo stato d’animo, essendo familiarmente coinvolto nella vicenda, avendo dichiarato la presenza di un suo figlio sulla nave. Tuttavia mi preme immediatamente rassicurarla che il mio intervento – sul quale è necessario fare doverose precisazioni – non è stato mai ​ dettato da motivi​ egoistici o caratterizzato da insensibilità a doveri di solidarietà. E mai, mi creda, ho usato toni offensivi nei confronti di chicchessia.

Mi rendo conto che il momento terribile che viviamo – ed il suo diretto coinvolgimento – possa esaltare anche interpretazioni diverse. Ma, non essendo così, sarà necessario chiarire.

E dunque: sono il sindaco della Città di Gioia Tauro ed ho il dovere – anche quale Ufficiale di Governo e di sanità – di preservare, in questa dichiarata emergenza nazionale, le ragioni di salute e di vita dei miei concittadini; nella giornata di ieri sono arrivate in città notizie – anche confuse ed imprecise – relative alla nave Costa Diadema, in rada davanti al Porto di Gioia Tauro. Le notizie – allarmanti – riferivano della presenza sulla nave di Persone positive al Coronavirus e di una richiesta di sbarco; ho preso immediato contatto con il comandante del Porto che mi ha assicurato la non praticabilità di uno sbarco​ e che la operazione chiesta era limitata all’imbarco di un medico della Compagnia Costa, per sostituire il medico della nave, sbarcato a Dubai perché ammalato; ho trasmesso alla popolazione, che – sull’onda del tam tam dei social – aveva largamente ​espresso paura ed apprensione, ben consapevole della precarietà, inadeguatezza ed insufficienza dei nostri presidi di sanità – le giuste rassicurazioni. E cioè che nessun marittimo sarebbe stato sbarcato e che eventuale richiesta di entrare in porto sarebbe stata respinta dall’Autorità preposta. Ho chiarito, infine che un medico sarebbe stato imbarcato ​sulla nave, per prendere il posto del medico lasciato a Dubai; nella serata sono stato avvertito che la Nave aveva rinunciato a chiedere l’imbarco del medico – ​e per ragioni che non conosco – che la stessa era ripartita per il Porto di destinazione. Ritengo, pertanto, non corrette le osservazioni fatte sul mio comportamento,​ pur comprendendo l’ansia e la​ preoccupazione che le hanno dettate. Questa emergenza finirà ed avremo tutti la opportunità e la serenità di conoscerci meglio. Con rispetto.

Aldo Alessio

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