giovedì,Aprile 18 2024

Coronavirus a Reggio Calabria, non sa di essere positivo e transita da due strutture sanitarie

Il caso sulla Piana di Gioia Tauro: dopo una prima tac in ospedale, il ricovero in clinica. Poi arrivano i sintomi. E il tampone è positivo

Coronavirus a Reggio Calabria, non sa di essere positivo e transita da due strutture sanitarie

di Agostino Pantano – Un degente, transitato da due strutture sanitarie della Piana di Reggio Calabria, è risultato contagiato all’esito del tampone somministratogli nella serata di lunedì.

Vi è certezza che all’uomo è stata fatta, in due momenti diversi, la Tac che in un primo caso non aveva riscontrato lesioni ai polmoni mentre, proprio poco prima di indurre i sanitari dell’ospedale di Polistena ad effettuare il test per il covid 19, l’apparecchio diagnostico ha evidenziato danni all’apparato respiratorio insospettendo i medici.

Da qui la scelta di proporre il tampone, il cui risultato è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri. È stato possibile apprendere che il paziente, prima di risultare affetto, era stato ricoverato nel reparto di Ortopedia del nosocomio polistenese – per un periodo che al momento non è noto, comunque coincidente con la prima Tac che non aveva evidenziato sospetti del contagio – e vi è certezza che, dopo la permanenza nella corsia ospedaliera, è stato dirottato per la riabilitazione nella clinica Villa Elisa di Cinquefrondi, struttura convenzionata che offre un servizio per la lungodegenza.

Vi è certezza che l’uomo ha fatto ritorno nell’ospedale Santa Maria degli Ungheresi quando, sentitosi male nella giornata di lunedì, veniva portato al pronto soccorso per una sospetta “embolia polmonare” e sottoposto ad una seconda Tac in cui si sono manifestate le complicazioni che hanno consigliato l’effettuazione del tampone.

Data la particolare sequenza di un doppio ricovero, una doppia diagnosi e di un doppio transito nell’ospedale, non è stato possibile apprendere se il degente sia passato o meno dalla tenda pre triage che previene le contaminazioni o se sia stato direttamente trattato nel reparto – dunque senza straordinarie precauzioni – visto che arrivava dal pronto soccorso. Dal quel che risulta, il degente è stato ora trasferito nel Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria.   

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