sabato,Aprile 20 2024

Coronavirus, a Montebello Jonico si respira aria di speranza

Dopo 16 giorni dalla chiusura totale, a causa del focolaio creatosi, la consigliera comunale Claudia Pugliese lancia un messaggio alla cittadinanza che è «stanca, ma nel contempo, si sente più al sicuro ad osservare l'isolamento “salvavita", piuttosto che a rischiare nuovi contagi»

Coronavirus, a Montebello Jonico si respira aria di speranza

«Sono ormai 16 giorni che il Comune di Montebello Jonico osserva la quarantena obbligatoria, ordinata dal Presidente regionale Jole Santelli, per via del focolaio da Covid-19 che è scoppiato improvvisamente nel primo comune grecanico. Sono stati giorni duri segnati dalla morte di due concittadini, un dipendente comunale e la madre. Purtroppo anche il primo cittadino Ugo Suraci è risultato positivo al Coronavirus, con conseguente ricovero di oltre due settimane, e sono stati, altresì, accertati altri casi di positività tra i dipendenti comunali e i cittadini. La cittadinanza è stanca, ma nel contempo, si sente più al sicuro ad osservare l’isolamento “salvavita”, piuttosto che a rischiare nuovi contagi».

Con queste parole la consigliera del comune di Montebello Jonico Claudia Pugliese lancia un messaggio di speranza al suo paese.

«È questo un tempo di riflessione, creatività, riconciliazione con il mondo, riscoperta di sé e del rapporto con gli altri, anche con coloro che tendiamo a trascurare, probabilmente per mancanza di “tempo” appunto. Ricordiamolo quando torneremo ad abbracciare nuovamente la vita, ricordiamolo quando riprenderemo il cammino, ricordiamolo quando rischieremo ancora di essere sopraffatti dalla disumanità, o quando saremo nuovamente tentati di dimenticare quali sono le priorità dell’essere, ricordiamoci che abbiamo una nuova opportunità e non dobbiamo sprecarla, perché nulla è scontato, tutto ha in sé il senso stesso della vita.

E non dimentichiamoci cosa in questi giorni ci ha resi persone vive: la Speranza che alimenta i nostri sogni e ci aiuta a vedere al di là di quel che accade, ci proietta oltre noi stessi e ci fa volare più in alto di questa difficile realtà, e la Preghiera che salda la nostra fede accogliendo le nostre certezze e custodendole alla luce di Cristo, della sua Resurrezione, che ci fa ben sperare in una vita rinnovata e colma di valori essenziali, semplici ed esistenziali. Perché la fede ci salva la vita quanto l’amore, come Dio ci ha salvati amandoci».

Un messaggio di fede e di speranza e un’iniziativa che sta coinvolgendo tutta la popolazione.

«A tal proposito basta poco per sentirsi parte di un’unica famiglia, quella umana, e anche cristiana. È per questo che da due settimane, un semplice bravo ragazzo, Egidio Petté, ha scelto di trasmettere speranza attraverso la preghiera e la musica, iniziando a mandare in filodiffusione preghiere e canti religiosi, per animare la contrada Stinò, luogo in cui vive, e trasferendo pace e conforto nei cuori dei suoi vicini e compaesani, che lo ringraziano quotidianamente uscendo in balcone per unirsi in preghiera e sentirsi vicini e al sicuro. Basta poco per sentirsi meno soli, basta poco perché questa quarantena possa renderci migliori. Coltiviamo il bene, perché diventi l’antidoto della nostra vera salvezza».

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