martedì,Aprile 16 2024

Mattarella blinda il Governo e cerca di scongiurare la crisi innescata da Conte

Draghi e Mattarella hanno spiegato al presidente M5S che la sola alternativa a questo esecutivo è il voto

Mattarella blinda il Governo e cerca di scongiurare la crisi innescata da Conte

Ore concitate per salvare il governo e convincere Giuseppe Conte che uno strappo in questo momento, sarebbe come saltare nel vuoto. Per il premier Mario Draghi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non è accettabile l’appoggio esterno, ma intanto, secondo quanto riporta questa mattina Repubblica, una crisi per mano di Conte non è certo scongiurata, tant’è che quest’ultimo potrebbe rompere l’alleanza entro luglio. Draghi proprio ieri sera si è ritrovato faccia a faccia con il Capo dello Stato e gli ha prospettato l’unica strategia politica di deterrenza contro la disgregazione in atto: le elezioni. «Non accetterò di guidare un governo diverso da questo», ha sottolineato Draghi.

Per lui il Movimento 5 stelle è troppo importante per lasciarlo uscire dalla maggioranza. Intanto è stato costretto a lasciare anzitempo un vertice Nato epocale e un lungo tour internazionale, per una polemica nata da una telefonata riferita da un sociologo e portata addirittura all’attenzione del Quirinale. Sceso dal Colle, l’ex banchiere ha riunito il Consiglio dei ministri e poi si è esposto in conferenza stampa. A Mattarella ha riferito dell’esito del summit e illustrato l’agenda dei prossimi mesi, dando così il senso di voler andare avanti per la sua strada ma alle sue condizioni.

In tutto questo, Draghi gioca di sponda con Enrico Letta, mentre l’isolamento di Conte diventa una prospettiva politica: l’appoggio esterno e una crisi significherebbe la fine dell’alleanza giallorossa alle politiche. Per l’ex banchiere l’eventuale ritiro dei ministri 5 Stelle è inaccettabile perché Matteo Salvini cavalcherebbe la crisi, sfruttando l’occasione. Secondo Repubblica, gira voce che il leader dei 5 Stelle potrebbe comunque decidere di strappare su due temi in particolare: il decreto interministeriale sulle armi, che arriverà in pochissimi giorni, e l’approdo in aula del decreto aiuti, che potrebbe far rientrare anche una delicatissima riattivazione delle trivelle.

Pertanto l’allarme resta alto e la finestra elettorale è aperta fino ai primi di agosto, quando si dovrebbe sciogliere per permettere di votare a inizio ottobre, lasciando così al nuovo governo l’ingrato compito di approvare una manovra in poche settimane. Grillo però è contrario ad abbandonare il governo, forte del suo asse con Draghi. E, a dispetto dei suoi proclami, Conte rischierebbe di perdere per strada altri parlamentari. Per il Quirinale però, la soluzione migliore è la fine naturale della legislatura, in primavera e quindi, elezioni a maggio. Un voto ad ottobre, con la legge di Stabilità da approvare, sarebbe un azzardo. Anche nelle ultime ore Mattarella ha continuato con la sua strategia di ascolto: a febbraio fu Draghi a salire al Colle, due settimane fa Di Maio, l’altra sera Conte. Il Presidente insomma accoglie tutti, invitando nel contempo alla ragionevolezza. Conte dal canto suo ha assicurato al Capo dello Stato di non voler rompere, ma sarà davvero così?

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