giovedì,Aprile 25 2024

Crisi di Governo a un passo, M5S non voterà la fiducia. Lega e Fratelli d’Italia: «Elezioni»

Salvini: «No a mesi di liti e ricatti, meglio tornare al voto». Meloni: «Tutti a casa»

Crisi di Governo a un passo, M5S non voterà la fiducia. Lega e Fratelli d’Italia: «Elezioni»

«Con le medesime lineari, coerenti motivazioni» di quanto fatto alla Camera, al Senato «non parteciperemo al voto», ha annunciato il leader del M5s Giuseppe Conte all’assemblea dei parlamentari del Movimento Cinquestelle. «Draghi – ha detto Conte – ha annunciato un corposo decreto a fine luglio, questo è uno snodo politico importante, ammette indirettamente quello che il M5s diceva da tempo, che gli aiuti stanziati non sono sufficienti. Sono una soluzione tampone. Da oggi famiglie e imprese potranno sperare in un corposo aiuto a fine mese, e questo lo si deve al Movimento 5 stelle».  Immediata la replica della Lega: «Se i 5Stelle escono dall’Aula, la maggioranza non c’è più: basta con litigi, minacce e ritardi, parola agli italiani».

Telefonata tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi per commentare la situazione politica e ribadire «piena sintonia». Così riferisce una nota della Lega, aggiungendo che i due leader si risentiranno. «A maggior ragione in questa fase delicata, il centrodestra di governo prenderà decisioni comuni». La Lega non ha cercato né voluto alcuna crisi e assiste con viva preoccupazione a quanto sta accadendo nel campo della sinistra. Lo affermano fonti del partito, spiegando che Matteo Salvini farà il punto della situazione con i vertici della Lega (capigruppo, ministri, governatori). L’Italia, aggiungono le stesse fonti, non può permettersi un assurdo, logorante e infinito tira e molla sulla pelle dei cittadini mentre gli stipendi non aumentano, l’inflazione e le bollette salgono e alcuni provvedimenti (dalla pace fiscale all’autonomia) sono fermi.

Non si è fatta attendere neanche la replica di Fratelli d’Italia. «Guerra, pandemia, inflazione, povertà crescente, caro bollette, aumento del costo delle materie prime, rischi sull’approvvigionamento energetico, crisi alimentare. E il governo ‘dei migliori’ è immobile, alle prese con i giochi di palazzo di questo o quel partito. Basta, pietà. Tutti a casa: elezioni subito!». Lo scrive su Facebook la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. «Non votare la fiducia al governo è un fatto grave, è doverosa una verifica di maggioranza. Una crisi di governo nel bel mezzo di una guerra è un chiaro atto di irresponsabilità, così si condanna il Paese al baratro», afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

La posizione del Governo

Il presidente del Consiglio lo ha fatto capire con chiarezza nella conferenza stampa tenuta dopo l’incontro con i sindacati: l’attuale governo senza i 5 stelle non può andare avanti, a un governo Draghi non può succedere un Draghi bis. Un modo semplice e netto per dire che la fiducia di tutte le componenti della maggioranza su qualsiasi provvedimento rappresenta una condizione necessaria per far continuare l’azione del suo esecutivo. Questo viene tradotto in ambienti di governo come una precisa linea: qualora i 5 stelle dovessero non votare la fiducia al decreto aiuti al Senato, il premier non potrebbe far altro che tirare le sue conclusioni terminando l’azione di governo, dimettendosi. Il boccino è in mano a Conte ed ai 5 stelle, si spiega sempre in ambienti di governo che ribadiscono la totale sintonia con il Quirinale sulla linea da tenere. Una linea che punta ad evitare logoramenti in corso d’opera e un rischioso spirito d’emulazione che sarebbe inaccettabile in vista di importanti scadenze come la sessione di bilancio autunnale. L’esecutivo va avanti con il suo programma e valuterà se si potranno prendere delle iniziative ulteriori su nuove proposte dei partiti.

La Lega preme per le elezioni: «Non ci auguriamo la crisi, ma così non si può andare avanti». Il leader del Pd Letta avverte: «Se il governo cade, si vota e vincerà chi ora è capace di dare risposte al Paese». Tajani con Draghi: «Per Fi non esiste altro premier». Il governo, intanto, incontra le imprese su taglio del cuneo e salario minimo e lavora al decreto Aiuti-bis: obiettivo Iva zero sul carrello della spesa. Lo ha detto anche Draghi, senza i 5 stelle non ci sarà un altro Governo. Se i 5 stelle faranno una scelta parola agli italiani, secondo il segretario della Lega Matteo Salvini. «Il dibattito è il sale della democrazia, ma in questo momento particolare – ha spiegato il governatore del Veneto Luca Zaia – c’è bisogno di un governo per prendere decisioni strategiche. Io spero che non ci siano motivi perché questo governo cada, perché entreremmo in un limbo pericoloso. Noi della Lega abbiamo un ruolo e possiamo giocarcelo fino in fondo, abbiamo le nostre istanze a partire dall’autonomia. Se si può andare avanti anche senza M5s? Giro la domanda al presidente Mattarella che, come prevede la Costituzione, sentirà le forze politiche, vedrà i numeri e deciderà», aggiunge.

«Quello che sta facendo il M5S è incomprensibile, ecco perché Silvio Berlusconi e Fi hanno chiesto di verificare se vogliono stare o meno al governo. Senza il M5S i numeri ci sono per continuare però il presidente del Consiglio ha detto che senza il M5S finisce la stagione dell’unità nazionale. Per quanto ci riguarda dopo Draghi non ci sono altri presidenti del Consiglio». Lo ha detto il coordinatore nazionale di FI ed eurodeputato del Ppe Antonio Tajani parlando con i cronisti a Bruxelles. «Quante probabilità ha il governo Draghi di sopravvivere? Non faccio il mago, io mi auguro che sopravviva», ha aggiunto.

La posizione dei Dem

«Quando abbiamo detto il governo deve andare avanti e noi lo sosteniamo fino alla fine delle legislatura non lo abbiamo detto solo noi. Ieri ho visto Salvini e Berlusconi: lo diciamo sommessamente, non è che se per ripicca M5s fa cadere il governo non si va al voto. E’ nelle cose, lo hanno detto Salvini e Berlusconi. Il governo ha bisogno di una maggioranza, e lo diciamo a tutte le forze politiche». Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari Dem in corso nella sala della Regina a Montecitorio. «Lo dico con chiarezza a tutti e a nessuno: il semestre di difficoltà che abbiamo davanti richiede più responsabilità. Di fronte ad un autunno caldo le forze politiche responsabili sanno che scelte fare e le fanno. Noi vogliamo dare risposte non lasciando gli italiani senza risposte lasciandogli solo il balsamo dell'”è stata colpa loro”. La logica del capro espiatorio, La logica del Malaussene non ci appartiene. Non possiamo stare alla finestra. Prenderà voti alle prossime elezioni chi darà risposte».

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