Quei morti che nessuno cerca più, sepolti all’ombra del basolato
Defunti "parcheggiati" nel cimitero di Condera a pochi metri da un deposito improvvisato della vecchia pavimentazione di Corso Garibaldi. Il delegato Albanese: «Concessioni scadute. E le pietre lì non vengono rubate»
L’eco della commemorazione della messa per i defunti fa da sottofondo ad un viaggio poco lontano dal cimitero centrale di Condera. Nei pressi dell’ingresso del nuovo cimitero, gli spettatori si trovano davanti un accostamento poco felice, che lascia l’amaro in bocca. Da un lato ci sono alcune sepolture nella terra. Di quelle che una volta erano tombe non resta che un pezzo di marmo che riporta data di nascita e morte, a volte solo brandelli di pietra, o soltanto foto orfane e poi, accostati qualche metro più in là, le grandi pietre che prima costituivano la pavimentazione del corso Garibaldi, ammucchiate a terra.
Uno spettacolo quantomeno inconsueto. Il sospetto che si tratti di sepolture che siano state rimosse dal cimitero perché sono scaduti i trent’anni delle concessioni diviene poi certezza, dopo aver ascoltato le parole di Rocco Albanese, che dal sindaco Falcomatà è delegato ai cimiteri. Ha appena finito la visita al campo santo di Condera e poi a quello di Archi per omaggiare la salma del milite ignoto quando riusciamo a contattarlo e a farci dare le risposte che cerchiamo.
Quelle strane sepolture
«I contratti per il loculo sono trentennali, alla scadenza il Comune chiede agli eredi dei defunti se vogliono rinnovarle, inviando una raccomandata. Succede che alle raccomandate nessuno risponda, sono morti che non hanno più neanche eredi. Ci sono sepolture che hanno anche 33 o 34 anni e li abbiamo lasciati. Purtroppo c’è carenza di posti al cimitero e, nel momento in cui ci sono nuove concessioni, serve liberare i posti». La spiegazione è macabra ma veritiera. «Ci siamo accorti dopo l’estumulazione che alcune salme risultavano come mummificate. Le abbiamo recuperate e le abbiamo messe lì provvisoriamente in attesa che la natura faccia il suo corso. Considerato che il forno crematorio a Gallina è ancora in fase di progettazione, nel frattempo faremo una manifestazione d’interesse per la cremazione delle salme (che sono circa duecento) e vedremo se se occuperà una ditta di Messina o di Cosenza, vedremo chi parteciperà». E qui arriva la prima buona notizia perché nello spazio attualmente occupato dalle salme interrate nascerà quella che Albanese chiama “L’area della memoria”. L’altra buona notizia che arriva dal consigliere delegato ai cimiteri è che tra poco nel nuovo cimitero saranno consegnati e disponibili 384 nuovi posti.
Le basole del corso Garibaldi
E per quanto riguarda invece le basole che si trovano ammassate a latere, la spiegazione è molto semplice, e ingegnosa, diremmo. «Quando le abbiamo spostate dal corso Garibaldi abbiamo cercato un posto in cui non potessero essere rubate – afferma Albanese – tante basole sono state sottratte in passato nei ricoveri in cui erano state sistemate e così, si è pensato di depositarle qui momentaneamente. Si tratta di pezzi che potranno certamente, e come abbiamo detto più volte, essere riutilizzati di nuovo in città». Una geniale tecnica antifurto quindi, perché i morti si sa, non vanno disturbati…
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