martedì,Aprile 23 2024

Nel mirino le concessioni caotiche del porto di Palmi. Parla l’ex gestore

La storia dell’imprenditore è emblematica su come siano state gestite le concessioni nel porto di Tonnara che sembra essere stato abbandonato dall'Autorità Portuale

Nel mirino le concessioni caotiche del porto di Palmi. Parla l’ex gestore

Di Francesco Altomonte – Il nodo porto a Palmi continua a generare situazioni complicate. 

La storia dell’imprenditore Lovecchio è emblematica su come siano state gestite le concessioni nel porto di Tonnara. Sul finire dei quattro anni della sua assegnazione, un’alluvione aveva distrutto l’area demaniale che Lovecchio gestiva. Con il via libera dell’Autorità portuale a sue spese sistemò l’area spendendo 50mila euro, ma alla scadenza del tempo l’autorizzazione non gli fu rinnovata perché un’altra società aveva vinto il ricorso al consiglio di stato dopo 8 anni.

Il tar, a cui ricorre Lovecchio, dà ragione all’imprenditore ma la situazione è in fase di stallo perché l’autorità portuale intanto ha già riassegnato quell’area. Adesso l’imprenditore è ricorso di nuovo al tar e il 6 novembre prossimo ci sarà l’udienza per la sospensiva. Quanto accaduto all’imprenditore, però, non è un caso isolato. Secondo quanto ha spiegato a LaC ci sarebbero situazioni ancora più complicate.

Opere non completate dopo 10 anni, un caos assoluto nella gestione delle concessioni; una struttura completamente abbandonata, offuscata dalle gru del mastodontico porto che sorge a pochi chilometri. Questo è lo stato attuale del porticciolo turistico di Tonnara di Palmi, struttura che il comune ha dato in concessione, verrebbe quasi da dire regalato, all’Autorità portuale di Gioia Tauro che negli ultimi due lustri non pare essersi preoccupata della sua gestione.

Partiamo dalla costruzione della banchina di terra che doveva essere completata anni fa. L’opera ancora è prevista solo nelle carte dei dirigenti della port authority. E i lavori, quando e se inizieranno, acutizzeranno un altro problema cronico del piccolo scalo palmese: quello delle concessioni ai privati. Il capitolo che riguarda le concessioni è uno dei più controversi dell’intera gestione di questa sfortunata struttura.

 Nato, infatti, come porto ricovero dei pescatori, e mai convertito ad uso turistico, è stato aperto alle concessioni ai privati. Concessioni che sono state gestite in modo perlomeno caotico dando avvio a scontri tra richiedenti e Autorità portuale e finiti nelle aule del tar e del consiglio di stato.

 

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