Dopo liti feroci, denunce e processi nuova vita per l’albergo Miramare
La struttura è stata aggiudicata in via definitiva alla Sgs, la società gestione servizi di Roma per un periodo di 15 anni. Dovrà aprire entro 18 mesi dall'affidamento
Torna alla sua destinazione naturale il grande albergo Miramare. È stata la società Sgs Società gestione servizi srl di Roma ad aggiudicarsi in locazione l’immobile in via definitiva (determina n. 66/I del 24 ottobre 2019, “L’aggiudicazione definitiva dell’immobile denominato “Grande albergo Miramare” Sgs Società gestione servizi Srl”).
Miramare, l’aggiudicazione definitiva
Il bando prevede un affidamento di quindici anni, rinnovabile tacitamente per ulteriori 5 anni. Ed ancora la possibilità di scorporare una parte del canone (per i primi 5 anni) per i lavori di ristrutturazione. Una mossa quella del Comune reggino indirizzata a snellire la procedura dal punto di vista burocratico. Il canone di locazione è di 301mila euro l’anno, oltre agli oneri Iva, da corrispondere all’ente in tre rate quadrimestrali anticipate. Il canone tiene conto degli oneri economici che il conduttore sosterrà per la ristrutturazione e l’adeguamento dell’immobile, nonché per la manutenzione straordinaria dello stesso. L’obbligo di destinazione turistica della struttura prevede che si tratti di un albergo come minimo a 4 stelle. L’altro obbligo è l’apertura dopo 18 mesi dall’affidamento. La riapertura può essere anche parziale in attesa che si completino i lavori.
Come si è arrivati all’aggiudicazione
Erano state le delibere di giunta comunale n.51 del 31 marzo 2016 e n. 85 del 29 aprile 2016 a determinare l’indirizzo di valorizzazione del Miramare. Che era stato acquisito a al patrimonio comunale ai sensi della legge regionale 16 gennaio 1985, per effetto della delibera di giunta municipale n. 872 del 19 marzo 1990, attraverso la messa a reddito dell’albergo a canone di locazione commerciale, con la destinazione di attività turistico – ricettiva. Con una determina dirigenziale del novembre 2018 veniva pubblicato l’avviso d’asta pubblica per l’affidamento in locazione, con una base di gara pari a 240mila euro più oneri Iva. L’avviso, secondo l’iter previsto, era stato pubblicato sul portale del Comune, sul sito internet della Regione e per estratto nella Gazzetta ufficiale. L’aggiudicazione provvisoria alla ditta Sgs gestione e servizi è avvenuta nella seduta pubblica del 1 febbraio 2019. Ha fatto seguito poi la fase di verifica dei requisiti prescritti in sede di gara. La società era stata comunque l’unica ad avere i requisiti necessari per partecipare. C’è stato un problema relativo ad una fideiussione della società, risolto da una pronuncia del Tar Calabria, sezione di Reggio Calabria, che ha accolto il ricorso della Sgs società gestione e servizi. Decisione verso la quale l’avvocatura civica ha già precisato di non voler fare appello per evitare un aggravio delle spese a carico dell’ente.
Fra storia e processi
Il Miramare, prima di arrivare ad essere uno degli hotel più rinomati ha attraversato la storia del Novecento. Una storia lunga e travagliata che lo vede ultimato nel 1928, prostrato dai danni dovuti alla Seconda Guerra mondiale, diventare sede del quartier generale del governo persino. Venne aggiunto anche un piano. Dal 1985, quando per un lascito passò al Comune, con la società GaM (Grande albergo Miramare) iniziò la vera vita, fatta di luci, colori e feste. Seguì la chiusura e la buia decadenza fino alla dismissione del contratto con la GaM. Dopo un bando a vuoto per l’affidamento in locazione, nel 2007 l’albergo torna ad essere patrimonio del Comune. La storia più recente la conosciamo, così come gli affidamenti temporanei e le vicende giudiziarie che hanno riguardato l’amministrazione Falcomatà, con il sindaco e gran parte della sua prima giunta finiti sotto processo con l’accusa di abuso d’ufficio. Una vicenda che ha portato alla condanna, in primo grado, dell’ex assessore Angela Marcianò, che ha optato per il rito abbreviato.
Ora, la speranza è che le luci dentro le sale con gli specchi e lampadari possano tornare presto a riaccendersi. Anche perché un albergo così grande, messo a norma e rimodernato porterebbe tanti nuovi posti di lavoro nella città dello Stretto.