Anci, Falcomatà: «Serve un piano straordinario per assumere giovani al Sud»
La proposta del sindaco di Reggio, ospite all’assemblea nazionale di Arezzo, prevede anche lo sblocco del turnover
«Serve un piano straordinario per assumere giovani al Sud». Questa è la proposta che ha lanciato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, all’assemblea dell’Anci che si sta svolgendo ad Arezzo. Per il primo cittadino occorre «dare la possibilità a tanti giovani professionisti di spendere le proprie competenze nella loro terra e ai Comuni di utilizzare professionalità preparate e dinamiche per far fronte alla sfida dello sviluppo che abbiamo innescato in questi anni».
Nel corso del suo intervento di fronte ad una folta platea di amministratori dell’associazione nazionale comuni italiani, il sindaco Falcomatà ha ricordato la figura di Antonio Megalizzi, giornalista 28 enne di origini reggine trasferitosi a Trento e rimasto ucciso nell’attentato avvenuto l’11 dicembre dello scorso anno a Strasburgo, dove si trovava per seguire la plenaria del Parlamento Europeo nell’ambito di un progetto radiofonico sull’Europa. «A questi ragazzi – ha affermato il sindaco – che ogni giorno partono dalle nostre regioni in cerca di opportunità professionali dobbiamo delle risposte – e ancora – ogni giorno gli amministratori del Sud sono costretti a fare i conti con una realtà complicata, un processo di desertificazione che negli ultimi anni ha portato via milioni di giovani dalle nostre regioni. E quelli che vanno via, verso il nord Italia o ormai più spesso verso altri Paesi europei, sono quasi sempre i più capaci, i più preparati, le energie migliori, e questo determina una difficoltà ulteriore nel processo di crescita che stiamo tentando di innescare al Sud, che deve confrontarsi con questa assenza cosi ingombrante». E, in conclusione, «Lo sblocco del turnover nella pubblica amministrazione, senza le risorse necessarie, non serve a molto, dobbiamo dotare gli Enti locali dei necessari investimenti per un massiccio piano di assunzioni dei giovani laureati, costruendo un’opportunità per loro di spendere le proprie professionalità a servizio della propria terra e ai comuni di disporre di risorse umane preparate e dinamiche, utili anche per i programmi di spesa dei fondi europei. Sono convinto che un investimento del genere sarebbe la vera chiave di volta per il rilancio del Sud, costituendo nel tempo un doppio vantaggio per il pubblico e per il privato, in termini sociali ma anche in termini di sviluppo economico e di produttività».