Il blitz di Conte un anno dopo. Calabrese amaro: «Nulla si è mosso»
Il sindaco di Locri a un anno dalla visita del premier: «Stiamo ancora aspettando un segnale, ma voglio sperare nella sua serietà a determinarsi in azioni concrete»

È passato un anno esatto dalla visita lampo del Presidente Giuseppe Conte a Locri. Una visita improvvisa quella del premier, il tempo di incontrare gli amministratori locali e promettere loro di rivedersi a stretto giro per discutere dell’emergenza sanità. Così non è stato. E nell’anniversario di quel blitz istituzionale nella Locride il sindaco di Locri Giovanni Calabrese esprime tutta l’amarezza per l’ennesima occasione persa.
«Il presidente Conte –
sostiene il primo cittadino – non è più venuto a Locri e non ha dato
dimostrazione alcuna di volersi interessare della nostra terra, né di dare una
risposta in merito all’emergenza ospedale Locri; eppure fu chiaro allora: “Troveremo
la giusta soluzione perché questo territorio non rimanga isolato! Il signor
Conte, nella qualità di Presidente del Consiglio dei ministri, ci disse di
essere a Locri stimolato dalla nostra civile battaglia in difesa dell’ospedale
per un “giro di ricognizione”. Tante belle promesse,
totale discontinuità con i politici del passato definiti
“chiacchieroni” dallo stesso Conte che aveva inteso differenziarsi
con un approccio diverso e “operativo”».
Proprio quelle belle parole avevano riposto
fiducia e speranza nei sindaci. Ma le parole tali si sono dimostrate. «Gennaio
è passato – rimarca Calabrese – e un altro sta arrivando perché, per verità e
onestà, il Presidente Conte ha detto nel mese di gennaio ma senza precisare
l’anno. Non abbiamo più avuto alcuna notizia. La comunità della Locride con in
testa i suoi rappresentanti istituzionali è stata ancora una volta illusa prima
e mortificata dopo dal superficiale atteggiamento di un politico. Questa volta
però il politico non è uno normale ma il capo del Governo in persona. Non
meritavamo la passerella del professore come uno dei tanti ciarlatani
parlamentari e consiglieri regionali abituati a approfittare del consenso
elettorale della Locride senza nulla restituire alla comunità».
Calabrese ha dunque deciso di scrivere personalmente al Presidente «Perché – dice – voglio sperare ancora nella sua serietà, nella sua volontà a determinarsi in azioni concrete, perché al momento nessuna attenzione è stata posta verso le aree depresse. Gli scriverò e gli farò notare che gennaio è abbondantemente trascorso, che da quel 23 novembre è trascorso un anno senza avere alcuna notizia né diretta né indiretta. Gli ricorderò che il decreto legge straordinario sulla Calabria, non ha portato alcun beneficio a Locri, a Reggio Calabria, a Catanzaro, in Calabria. Chiederò espressamente di evitare le “gite delle illusioni”, di magia vogliamo credere solo a Babbo Natale, almeno lui i doni li porta».