giovedì,Marzo 28 2024

Aeroporto, l’affondo di Dieni: «Alitalia via da Reggio? De Felice si dimetta»

La parlamentare pentastellata sulle indiscrezioni trapelate circa la trattavia con Lufthansa. «Rassegni l'incarico per manifesta incapacità»

Aeroporto, l’affondo di Dieni: «Alitalia via da Reggio? De Felice si dimetta»

«Se davvero Alitalia deciderà di cancellare le tratte da Roma e Milano per l’aeroporto di Reggio Calabria, determinando così la chiusura del “Tito Minniti”, il presidente di Sacal Arturo De Felice dovrebbe tirare le somme e rassegnare le sue dimissioni per manifesta incapacità». Lo dichiara la portavoce del Movimento 5 Stelle Federica Dieni.
«Le indiscrezioni legate alla trattativa con Lufthansa su un possibile disimpegno di Alitalia – aggiunge la parlamentare – sono inquietanti e ripropongono lo stesso incubo già vissuto negli anni scorsi. Nel merito, è del tutto evidente che ci si troverebbe di fronte a scelte miopi e, soprattutto, discriminanti verso il Sud e la Calabria. Francamente, è inconsistente la tesi secondo cui le tratte non sarebbero redditizie ma genererebbero perdite. Intanto perché bisogna considerare che Alitalia, ogni santo giorno, brucia milioni e milioni di euro; dunque una eventuale perdita a Reggio andrebbe ad aggiungersi a tutte le altre. Non si capisce, dunque, perché mai a pagare dovrebbe essere solo il “Minniti”».
«In secondo luogo – continua Dieni –, Alitalia dovrebbe prendere in considerazione l’idea di calmierare, per non dire tagliare in modo netto, le tariffe. Oggi, con i soldi che servono per andare da Reggio a Milano, altri passeggeri d’Italia si pagano voli intercontinentali. È davvero inammissibile».
«Politiche di Alitalia/Lufthansa a parte – conclude la deputata 5 stelle –, non può passare sotto silenzio la gestione disastrosa dell’attuale management di Sacal. Il suo presidente, piuttosto che suggerire agli utenti di prendere il treno, dovrebbe una buon volta occuparsi dello scalo reggino, fare tutto il possibile per evitare questo ennesimo, possibile, scippo e creare i presupposti per l’arrivo di nuove compagnie aeree. In caso di un ulteriore fallimento, De Felice avrebbe l’obbligo morale di farsi da parte».

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