venerdì,Marzo 29 2024

Pizzimenti: «Mentre il Sindaco si autocelebra come Re Mida, Reggio sprofonda sempre di più»

Dall'emergenza rifiuti alla crisi idrica senza dimenticare la paralisi dell'aeroporto e del porto. Il gruppo "cittadini per il cambiamento" affossa l'operato dell'attuale amministrazione

Pizzimenti: «Mentre il Sindaco si autocelebra come Re Mida, Reggio  sprofonda sempre di più»

«Quasi non bastassero gli ormai cronici abbandoni di sacchetti di spazzatura in tutta la città da parte di una moltitudine sempre più crescente di reggini stanchi di condividere il fallimentare sistema porta a porta, adesso, lungo i marciapiedi delle abitazioni, si sono aggiunti ulteriori e variegati cumuli di rifiuti per via dei problemi di conferimento alla discarica da parte della società Avr. Uno “spettacolo” senza dubbio indecoroso che si somma ai problemi di una città già sofferente di suo».

E’ quanto dichiara Nuccio Pizzimenti, presidente dell’Associazione “Cittadini per il cambiamento”, che prosegue: «Se a questo degrado si aggiunge pure la crisi in cui versa l’aeroporto cittadino “Tito Minniti”, il cui numero dei passeggeri diminuisce sempre di più per i costi elevati praticati dall’unica compagnia aerea che garantisce i pochi voli unicamente con le città di Roma e Milano, il quadro diventa ancora più fosco. Se alla Sacal bisogna attribuire la responsabilità di non essere stata capace di mettere in piedi un vero e proprio piano industriale per far “decollare” l’aeroporto cittadino, è anche vero che l’assenza di iniziative e proposte di spessore da parte del Sindaco Falcomatà ha contribuito a determinare una realtà ancora più stagnante.

Il presidente di Sacal, Artuto De Felice e il Sindaco Falcomatà, invece di individuare condizioni e presupposti per stabilire una valida interlocuzione e individuare congiuntamente soluzioni attente e lungimiranti per rilanciare l’aeroporto cittadino, recentemente si sono beccati a vicenda attraverso comunicati stampa con lo scopo di scrollarsi di dosso le responsabilità della crisi in cui versa la struttura aeroportuale cittadina. Se l’aeroporto cittadino è avvolto da una crisi preoccupante, non si può dire che il porto cittadino navighi invece in buone acque. Durante cinque anni di consiliatura il primo cittadino non è riuscito a incentivare né le sue potenzialità di sviluppo turistico né quelle commerciali al punto che il porto continua a rappresentare, come abbiamo già detto in altre circostanze, uno splendido quadro di natura morta.

A complicare le cose, rispetto alle esigenze di un suo rilancio, si è aggiunta la decisione del Ministero dell’Ambiente che ha autorizzato le società di navigazione private a dirottare da Villa San Giovanni al porto di Reggio Calabria i Tir che devono raggiungere la Sicilia. Anche in questo caso l’assenza di iniziative politiche energiche e risolute da parte del Sindaco Giuseppe Falcomatà ha contribuito a condizionare pesantemente lo sviluppo turistico di una vasta area che insiste nella zona di Pentimele.

Se poi la nostra attenzione la indirizziamo nel campo sanitario, anche qui le cose sono difficili e complicate. Pur riconoscendo che in città esistono strutture d’eccellenza sia nel settore pubblico sia in quello privato, dobbiamo purtroppo registrare che la sanità reggina è gravemente “ammalata” e necessita di una terapia d’attacco che non può essere garantita dai commissari. Al suo capezzale, al posto dei commissari, dovrebbero invece stare dei manager attenti, capaci e lungimiranti in grado di garantire ai cittadini, attraverso una ragionata distribuzione nel territorio di strutture e servizi, il diritto alla salute, così come recita l’articolo 32 della Costituzione. Chiudere reparti in molti ospedali della città metropolitana e sopprimere servizi in molte strutture territoriali per fare cassa, è una procedura che sanno fare tutti.          Il difficile sta invece nell’individuare percorsi e strategie in grado di garantire ai cittadini i Lea (Livelli essenziali di assistenza), ed abbattere, nelle strutture pubbliche, i tempi di attesa per visite specialistiche ed esami strumentali divenuti scandalosamente biblici. Il Sindaco Falcomatà, nella qualità di massima autorità sanitaria, nulla ha fatto per difendere il diritto alla salute della popolazione amministrata. All’infuori di canonici discorsi liturgici fatte in qualche convegno, non ha mai portato avanti un’autentica azione di lotta verso la gestione dei commissari che, rispetto alle quattro operazioni matematiche, sembra sappiano svolgere solamente la sottrazione.

Fatto sta che da questa gestione, i cittadini sono costretti a subire le conseguenze delle decisioni, per nulla equilibrate, da parte dei commissari che gestiscono la sanità reggina. A complicare ulteriormente le cose in una città che di problemi ne ha una infinità, si è riprensentata, dopo l’inaugurazione della diga del Menta, la mancanza di acqua. Solo che questa volta il problema non è addebitabile all’acqua che non c’è, ma è dovuto all’intervento della Sorical, la società che in concessione gestisce gli impianti idrici nella Regione Calabria, la quale, come azione di rivalsa, ha deciso di ridurre la portata di acqua nella condotta idrica comunale perché il Comune risulta moroso nei confronti della medesima società. Questi, sono solo alcuni esempi, ma che mettono chiaramente in evidenza la disastrosa gestione politica della città da parte del Sindaco Giuseppe Falcomatà.

Il nostro auspicio è quello che i reggini, all’appuntamento elettorale amministrativo in calendario la prossima primavera, sappiano invece orientare la loro scelta su un candidato che sia realmente in grado di traghettare la città verso orizzonti di crescita economica, sociale, culturale e turistica radiosi e promettenti che il Sindaco Falcomatà, nel corso di cinque anni di consiliatura, non è riuscito a fare», conclude Nuccio Pizzimenti. 

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