Operazione “Cenide”, DemA: «Si rifletta sulla situazione dei trasporti nello Stretto»
Per il movimento «è evidente la necessità di ripensare al sistema generale di traghettamento, anche ipotizzando una rivoluzione finora quasi indicibile rivedendo, in positivo, l'intervento pubblico dello Stato»
«La torbida vicenda scoperchiata oggi in riva allo Stretto dalle autorità giudiziarie e dalle forze dell’ordine, e che ha visto gli arresti del sindaco di Villa S. Giovanni Siclari e del manager dell’unico vettore privato di traghettamento tra Calabria e Sicilia, riporta alla ribalta la complessa situazione legata al trasporto pubblico e privato nell’intera area metropolitana ricompresa tra le due sponde».
Partendo dall’operazione odierna in riva allo Stretto i DemA chiedono di attenzionare la situazione trasporti.
«Situazione di grave inefficacia ed inefficienza che se affrontata in maniera decisa potrebbe contribuire al miglioramento del trasporto e della qualità della vita delle popolazioni interessate attraverso l’armonizzazione di orari e tariffe, in modo da venire incontro alle esigenze delle centinaia di migliaia di viaggiatori ed abitanti dell’area. E’ evidente la necessità di ripensare al sistema generale di traghettamento, anche ipotizzando una rivoluzione finora quasi indicibile rivedendo, in positivo, l’intervento pubblico dello Stato sia in termini indiretti, con sgravi almeno per i residenti, che di maggiore presenza diretta con i mezzi e le risorse delle proprie aziende come BluFerries e BluJetLines.
La condizione di quasi-monopolio naturale data dalla necessità obbligatoria di collegamento tra la più grande isola del Mediterraneo ed il Continente (e viceversa, non dimentichiamolo) non può essere trattata come un qualsiasi bene di mercato. Risolvere questa anomalia aprirebbe inediti scenari di interazione socioeconomica tra le due regioni che si guardano da sempre e sono oggi meno interagenti che in passato».