venerdì,Marzo 29 2024

Operazione Cenide, Pd: «Noi parte lesa». E invocano le dimissioni

L'opposizione non si presenta in Consiglio e spiega: «manifestiamo il massimo garantismo a tutela dei singoli e delle loro famiglie, ma – come forza di opposizione – non possiamo sottrarci alle valutazioni politiche, alla forte richiesta d’assunzione di responsabilità che rivolgiamo alla Maggioranza Siclari»

Operazione Cenide, Pd: «Noi parte lesa». E invocano le dimissioni

Gli arresti e l’inchiesta che hanno colpito l’Amministrazione villese, l’ufficio tecnico comunale, il Sindaco Siclari, sollecitano l’analisi del Partito democratico, del Partito d’opposizione che a Villa – proprio sul tema della Concessione  e della Sub Concessione del Piazzale Anas – ha prodotto in questi mesi: 

documenti, mozioni, proposte alternative, inviti al ripensamento e al “passo indietro”, richieste di coinvolgimento del Consiglio, interventi alla radio, sulle televisioni, articoli sulla stampa, post sui social e on line, la richiesta di audizione al Prefetto e, da ultimo, l’incontro di approfondimento con i funzionari dell’Ufficio Territoriale di Governo, in data 21/11/2019.

«In questa vicenda, quindi, il Partito Democratico, come tutta la cittadinanza villese, è “parte lesa” di un sistema, di un procedimento, di scelte unilaterali che davvero, come denunciato, hanno pregiudicato l’agibilità democratica del Consiglio e delle Commissioni, sottraendo tutta la questione al vaglio e al controllo degli Organi deputati.

Ora l’inchiesta farà il suo corso e, al momento, non possiamo che manifestare il massimo garantismo a tutela dei singoli e delle loro famiglie, ma – come forza di opposizione – non possiamo sottrarci alle valutazioni politiche, alla forte richiesta d’assunzione di responsabilità che rivolgiamo alla Maggioranza Siclari.

Questa esperienza di governo della Città ha fallito!

È ormai certificato dagli eventi e lampante per tutti i cittadini; è fallito, dunque, un intero progetto fondato sul decisionismo spiccio e sull’auto isolamento, sullo screditamento del Consiglio, umiliato nelle sue funzioni, e sul “demansionamento” delle Commissioni, piegate alle esigenze di mera ratifica di ciò che veniva deciso in altri contesti.

Ora, con il Sindaco di nuovo “sospeso”, di nuovo alle prese con l’applicazione della “legge Severino”, come tra le spire di un “destino prevedibile” che ha gravato sin dal suo sorgere l’esperienza Siclari, non resta che un gesto ultimo di riscatto in capo ai consiglieri di Maggioranza (per troppo tempo muti e succubi), un gesto di responsabilità e di amore per la Città “ferita” di Villa San Giovanni: le dimissioni

Solo queste, in uno con quelle della Minoranza, consentiranno di riportare la Politica, la buona Politica, al centro di Villa, permettendo ai cittadini, al più presto, di votare un nuovo Sindaco, un nuovo Consiglio, per superare definitivamente questa triste stagione».

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