martedì,Aprile 23 2024

Le pagelle dei politici calabresi: Cannizzaro “er pomata”, Latella “Hannibal”, Falcomatà “la sfinge”

I promossi ed i bocciati secondo "IlReggino.it" nella stagione politica del 2019. E non mancano delle sorprese.

Le pagelle dei politici calabresi: Cannizzaro “er pomata”, Latella “Hannibal”, Falcomatà “la sfinge”

Molto complesso per la politica calabrese e reggina l’anno ormai terminato. Era inevitabile del resto. Ultimo anno di legislatura regionale e ultimo di consiliatura a Reggio. Il tutto condito dalla crisi di governo innescata da Matteo Salvini che poi ha provocato l’inedita alleanza tra Cinque Stelle e Pd che attualmente regge il secondo governo Conte. E poi Matteo Renzi che esce dal Pd per formare Italia Viva e lo psicodramma calabro per la scelta dei candidati alla carica di governatore che ha trovato la quadra soltanto qualche giorno prima rispetto al termine fissato per la presentazione delle liste. 

Questo il contesto in cui si sono mossi i protagonisti della politica. Alcuni di loro, nonostante le immani difficoltà, sono riusciti a lasciare un segno indelebile nell’anno appena trascorso. In ordine sparso, questa la speciale classifica dei protagonisti più significativi, almeno secondo IlReggino.it.

Mario Oliverio

Mario Oliverio – Il Lupo torna nella tana. Dopo aver trascorso 5 anni di legislatura a tuonare invettive contro il suo partito, il governo e qualsivoglia tipo di oppositore, il Lupo della Sila aveva garantito che si sarebbe candidato comunque, Pd o non Pd. Contando gli uomini rimasti al suo fianco nel momento decisivo, è bastata una “carezzina” di Nicola Zingaretti per farlo rientrare, assai spelacchiato, nella tana. Voto: 4

Giuseppe Falcomatà

Giuseppe Falcomatà– La sfinge. Intorno a lui la maggioranza si sfalda, i suoi assessori passano con il centrodestra, il gruppo del Pd non partecipa alle riunioni del gruppo. Nessun democrat, o quasi, si fa vedere neanche alla prima di Callipo a Reggio. I più volenterosi della sua maggioranza chiedono incontri e propongono documenti, ma lui niente. Fermo, immobile ha deciso che tutto va bene. Se non lo ammetti vuol dire che non esiste. Senza voto.

Nino De Gaetano

Nino De Gaetano – L’imbucato.Non ha fortuna con le candidature alle regionale l’ex assessore della prima giunta Oliverio. Per due legislature consecutive il suo nome viene escluso dalle liste all’ultimo istante. Ma De Gaetano, come i professionisti che si imbucano a feste e matrimoni, riesce sempre a trovare il modo per partecipare. Cinque anni fa ha trasferito i suoi voti su Sebi Romeo, adesso ha scelto i Democratici e Progressisti per dimostrare il proprio valore elettorale. E i Dp lo hanno accolto a braccia aperte con tanto di foto di rito. Non riuscirete a tenerlo fuori dalla festa. Voto: 8

Demetrio Marino

Demetrio Marino – Il giocatore di poker.Maestro del bluff e del rilancio ha incassato l’intero montepremi lasciando di stucco gli altri giocatori di palazzo San Giorgio. Fino all’ultimo ha fatto finta di restare in maggioranza, mantenendo le deleghe a suo tempo conferitegli dal sindaco e relazionando sul dimensionamento scolastico appena qualche giorno fa. Poi ha calato il punto: candidato alle regionale con Fratelli d’Italia, dopo aver a lungo trattato con la Lega. Un professionista. Voto: 10.

Cristian Invernizzi

Cristian Invernizzi – L’innovatore. Secco no alla candidatura di Occhiuto e alla vecchia guardia della politica al grido «la Lega vuole rinnovare». Poi candida a governatore il vicesindaco di Occhiuto a Cosenza, proprio la Jole Santelli che fa politica da oltre 20 anni. A Reggio arriva perfino Tilde Minasi, vecchia gloria dell’epopea di Giuseppe Scopelliti. Voto: 3

Giovanni Latella

Giovanni Latella – Hannibal Lecter. Passato ormai alla storia il suo celebre «ti mangiu u cori» rivolto a un contestatore dell’Amministrazione Falcomatà. Uno zelo difensivo così con si era mai visto tra i banchi del Consiglio comunale. Cannibale. Voto: 10.

Angela Marcianò

Angela Marcianò – Ecce sindaco.  Come il protagonista del film di Nanni Moretti l’ex assessore ai Lavori Pubblici della giunta Falcomatà continua a domandarsi: mi si nota di più se mi candido o se non mi candido? Se mi candido con una lista civica o con il centrodestra? Indecisa. Voto 5

Nicola Irto

Nicola Irto – Non c’ero e se c’ero dormivo. Il presidente del Consiglio regionale della Calabria ha provato a tenersi distante dai guai prodotti dal governo regionale, come se il presidente della giunta appartenesse a un altro partito. Certo non sarà ricordato per essere stato il presidente più intraprendente della storia, ma ha ottenuto la ricandidatura. Voto: 6,5

Francesco Cannizzaro

Francesco Cannizzaro – Er pomata. Con il suo capello sempre lucidissimo e tirato all’indietro, Cannizzaro ha tenuto salde le redini anche quando dentro Fi non si capiva nulla o quasi. Ha atteso e ha avuto ragione: la lista di Fi a Reggio è forse la più forte di tutta la Calabria. Voto: 8

Giovanni Puccio – Toc toc, c’è nessuno? Il commissario provinciale del Pd ha fatto perdere le sue tracce. In città lo si vede solo in occasione di visite ufficiali di altri big. Di affrontare le questioni interne o celebrare il partito, neanche a parlarne. Voto: Non classificato

Flora Sculco

Flora Sculco – La Zia Sam Come gli Usa chiama i reggini alle armi e a votarla per le prossime regionali. Eppure molti di loro non sanno neanche chi è. Colonizzatrice. Voto: 3

Jole Santelli

Jole Santelli – Lucrezia Borgia La vera protagonista della politica calabrese. Ha spazzato via avversari e nemici senza che questi neanche se ne rendessero conto. Prima ha blindato il suo posto alla politiche e poi ha ordito il migliore dei suoi giochi di prestigio eliminando Mario Occhiuto e diventando lei la candidata alla presidenza della Regione. Inarrivabile. Voto: 10.

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