sabato,Aprile 20 2024

Morani e Speranza a Reggio. Per due sinistre diverse

I rappresentanti del governo arrivano in città per il rush finale delle regionali e dimostrano quanto sia lontana la pacificazione interna al Pd e al centrosinistra. Marino invoca la ricostruzione del partito, mentre De Gaetano adotta Billari

Morani e Speranza a Reggio. Per due sinistre diverse

Fasi finale della campagna elettorale. Il centrosinistra prova a serrare le fila in vista dell’appuntamento con le urne che si presenta complicato come non mai. Costretti a disarcionare il governatore in carica Mario Oliverio i vertici del Pd hanno puntato su Pippo Callipo per provare a spezzare la ferrea legge dell’alternanza al governo che mai ha avuto eccezioni in Calabria.

L’impresa, però, non si presenta per nulla facile. Le scelte di Nicola Zingaretti e Stefano Graziano hanno lasciato il segno e ferite ancora aperte. Se ne è avuta ennesima dimostrazione a Reggio, città peraltro che sarà chiamata alle urne appena qualche mese dopo le regionali, con il doppio appuntamento elettorale andato in scena tra la segreteria di Nicola Irto, dove è arrivato il sottosegretario allo Sviluppo Economico Alessia Morani, e l’Excelsior che ha ospitato l’iniziativa dei Democratici e Progressisti con il ministro della Salute Roberto Speranza e il deputato di Lei Nico Stumpo.

Due esponenti del governo in Città, dunque, ma in luoghi diversi e per centrosinistra diversi. Da Nicola Irto il Pd ortodosso che ha ricevuto anche la visita del commissario regionale Stefano Graziano e di gran parte dei big di Comune e Città Metropolitana. Non del sindaco Giuseppe Falcomatà, però, che giustamente prova a tenersi in equilibrio tra le varie liste per non avere problemi nel momento in cui chiederà compattezza per la sua corsa.

I Dp, invece, hanno ospitato l’ala più a sinistra dello schieramento, che sosterrà la corsa di Nicola Billari, già “adottato” da Nino De Gaetano che non ha mancato di farsi vedere in platea. Presente anche il consigliere comunale Filippo Quartuccio.

E seppure la campagna elettorale è individuale, si capisce, la presenza di due esponenti di governo impegnati su due fronti a difendere le scelte per i lavoratori, cuneo fiscale e autonomi si comprende più difficilmente. La sensazione è che il confronto interno fra gli schieramenti e le liste, dopo la spaccatura imposta con il disarcionamento di Oliverio e della sua corrente, sarà serratissimo e provocherà non poche discussioni nel dopo voto.

Ha fatto riflettere, in tal senso, l’introduzione al sottosegretario Morani fatta dall’assessore Giuseppe Marino che ha invocato per il futuro «la presenza di un partito che in Calabria è da ricostruire». Con il governatore uscente del Pd e con il sindaco ancora in carica sempre del Pd avere la necessità di ricostruire il partito vuol dire che le due esperienze di governo non hanno raggiunto i risultati sperati. Un partito da ricostruire che continua ad essere commissariato sia a livello regionale che provinciale con Giovanni Puccio che la parola “congresso” non riesce proprio a pronunciarla.

A prescindere dal risultato finale, insomma, la fase di ricostruzione del centrosinistra in Calabria sarà assai delicata e avrà bisogno di uno sforzo diverso e inedito da parte dei soggetti in campo.

Articoli correlati

top