sabato,Aprile 20 2024

Lo stabile di via Cassino avrebbe dovuto essere un poliambulatorio, ma resta abbandonato all’incuria

Reggio, la confraternita della Misericordia aveva presentato al Comune un articolato progetto, a cui non ha fatto seguito alcun bando

Lo stabile di via Cassino avrebbe dovuto essere un poliambulatorio, ma resta abbandonato all’incuria

Abbandonato e senza prospettive. Così l’edificio di via Cassino, a Gebbione. Giacomo Battaglia avrebbe voluto che vi fosse una scuola di recitazione. Nella parte di sotto avrebbe dovuto esserci il teatro e nella parte superiore le stanze in cui ospitare attori e registi di pregio che avrebbero animato la scuola. Non solo i sogni del compianto attore non si sono mai avverati ma ora, la stessa struttura, al massimo potrà ospitare vagabondi e topi.

Struttura in via Cassino, la storia

È totalizzante lo stato di degrado dell’edificio a Gebbione, in via Cassino, nei pressi dell’ex ospedale Nefrologico. La struttura è ridotta malissimo. E anche qui, come purtroppo in tante zone della città, l’abbandono la fa da padrone. Erbacce talmente alte da impedirne l’accesso. Un luogo fantasma, ma non per tutti. Un posto che è diventato ricovero per senzatetto.

Certamente un luogo dimenticato. «Da un sopralluogo fatto qualche anno fa – ricorda Demetrio Delfino, presidente del consiglio comunale di Reggio – da una stima è risultato che per la risistemazione della struttura sarebbero stati necessari 500mila euro». Una cifra che nessuno investirebbe. Eppure qualcuno il posto aveva tentato di salvarlo qualche anno fa. Invano. Perché le belle speranze sono state stroncate dalla burocrazia che serve perché sia rispettata la legge nella maggior parte dei casi. In altri, come in questo, suona invece come una condanna a morte.

Il progetto della confraternita della Misericordia

Era stata la “Confraternita della misericordia di Reggio Calabria”, nel febbraio 2015, ormai 5 anni fa, a presentare, protocollato, un progetto per la creazione di un centro sociale. «Il progetto della Misericordia, nella realizzazione dell’idea – racconta Angelo Cuzzola, governato della Misericordia di Reggio – seguiva le linee guida già applicate in altri comuni, l’affidamento di strutture e spazi di proprietà, alle associazioni di volontariato, cooperative sociali ed imprese sociali, con la formula del comodato d’uso gratuito, al fine di realizzare opere ed iniziative rivolte alla popolazione ed a soggetti socialmente disagiati.  

Nel caso concreto, la Misericordia aveva individuato lo stabile di via Cassino per la creazione di un centro che avrebbe offerto, grazie all’apporto dei propri volontari, servizi sociali e sanitari alla popolazione dell’intero bacino di ubicazione, garantendo  un elevato livello di assistenza alla popolazione dell’intero bacino di ubicazione.

La Misericordia, inoltre, si sarebbe fatta carico delle spese di sistemazione degli spazi interni ed esterni della struttura, visto che la struttura era già «meta fissa di vandali che, oltre ad asportare porte e finestre interne, hanno imbrattato i muri con delle scritte.

Tra l’altro l’intera struttura è in mano di drogati che trovano rifugio all’interno dello stabile che, indisturbati possono consumare droghe di ogni genere, mettendo a serio rischio l’intera popolazione» si legge nella relazione di presentazione del progetto.

L’obiettivo del progetto era quello di offrire alla popolazione dei servizi attualmente assenti sul territorio (da poliambulatorio con servizi di: misurazione della pressione arteriosa, elettrocardiogramma, centri prelievi previa convenzione con laboratori d’analisi cittadini, fino a  possibilità di accoglienza per profughi o donne vittime di violenza).

L’abbandono

La risposta dell’amministrazione era stata quella di ricorrere, come prevede la legge, ad una procedura ad evidenza pubblica. Ma poi non c’è stato nessun bando. E la struttura di via Cassino è finita per diventare un altro dei tanti edifici cimitero costruiti, con tanti soldi spesi, e poi lasciati all’incuria e alla mercé di nessuno.

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