sabato,Aprile 20 2024

Coronavirus, i comuni dell’Area grecanica: «Servono presidi sanitari ed una tenda per fare i tamponi»

La richiesta del presidente Zavettieri parte dalla vastità dell'area a rischio e dal significativo numeri di casi riscontrati in loco

Coronavirus, i comuni dell’Area grecanica: «Servono presidi sanitari ed una tenda per fare i tamponi»

Dopo l’emergenza creatasi a Montebello Jonico arrivano le richieste dell’Associazione comuni dell’Area grecanica, presieduta da Pierpaolo Zavettieri. Una richiesta ufficiale, indirizzata, tra gli altri, alla presidente Jole Santelli, al commissario ad acta Saverio Cotticelli, al direttore regionale della protezione civile Domenico Pallaria, per avere i presidi sanitari necessari ed una tenda operativa della protezione civile per approntare i primi controlli.

Zavettieri, nella missiva, parte dal presupposto che «l’area geografica meno attrezzata e maggiormente a rischio nel fronteggiare una verosimile espansione del “virus” risulta essere quella grecanica atteso che detta area territoriale – estesa per oltre 60 km in linea costiera e in cui confluiscono anche molte comunità montane – è servita da un unico presidio sanitario sfornito, a tutt’oggi, di posti di degenza in terapia intensiva o sub intensiva (posti che dovrebbero essere realizzati con l’attuazione del Piano Regionale di emergenza coronavirus che prevede –

31 posti di T.I.), cui va soggiunto, quale ulteriore criticità, che gli operatori sanitari non dispongono tutti dei dispositivi di protezione individuale – ed ancora considerata -dell’incidenza di un numero significativo di casi risultati positivi al CoVid-19 nell’area circoscritta al Comune di Montebello Jonico e/o comunque nei Comuni limitrofi».

Da qui la formulazione delle richieste: «l’immediato allestimento di una tenda operativa della Protezione Civile, dotata di centro prelievo tamponi, presso lo svincolo nord della frazione Saline di Montebello Jonico –RC- (area vocata e già utilizzata a fini sociali ed emergenziali) o, in alternativa, l’integrazione con il centro per il prelievo dei tamponi della tenda di Protezione Civile già istallata nel cortile dell’Ospedale “Tiberio Evoli”, evidenziando che dal 14 c.m., paradossalmente, a tutt’oggi non sono stati ancora eseguiti i tamponi a tutte le persone in più stretto contatto con il dipendente comunale di Montebello Jonico deceduto: la moglie e la figlia del defunto, il vicesindaco, la segretaria comunale, il capo dell’ufficio tecnico del Comune in cui lavorava il deceduto».


Ed ancora «l’immediata fornitura di mascherine (ffp2/ffp3) e degli altri D.P.I. previsti per legge, prioritariamente a tutti i centri di soccorso ed ai pubblici operatori: dei servizi sanitari, delle forze dell’ordine, dei servizi di volontariato, dei servizi e delle amministrazioni pubbliche e delle attività commerciali che forniscono beni e servizi di prima necessità, evidenziando che, a tutt’oggi, gli operatori sanitari del nosocomio melitese non sono tutti dotati dei suddetti dispositivi di protezione».

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