venerdì,Aprile 19 2024

Coronavirus, buoni spesa negati ai condannati per mafia di Africo? Polemiche sull’avviso dei commissari

A far discutere un passaggio dell'atto prodotto dalla triade che guida l'Ente. Zavettieri: «Provvedimento restrittivo». Rocca: «I bambini non c'entrano nulla»

Coronavirus, buoni spesa negati ai condannati per mafia di Africo? Polemiche sull’avviso dei commissari

«Il dichiarante dovrà inoltre riportare il numero dei familiari conviventi all’interno del proprio nucleo familiare e che rispetto a ciascuno di essi non sussistono condanne definitive ai sensi dell’art. 416 bis del codice penale né condanne per reati contestati con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa, né carichi pendenti per gli stessi reati». E’ un passaggio dell’avviso ai cittadini di Africo vergato dalla commissione straordinaria che guida il Comune della Locride dopo lo scioglimento per mafia. Quattro righe che hanno scatenato un dibattito tra l’opinione pubblica sull’opportunità o meno di assegnare i buoni spesa a indagati e condannati per mafia.

Il primo ad esporsi pubblicamente è stato il sindaco di Roghudi Pierpaolo Zavettieri. «Se hai riportato una condanna o sei presunto mafioso anziché presunto innocente, in barba ai principi sacrosanti della rieducazione del condannato, della presunzione di innocenza ed ancor di più del principio morale di umana solidarietà, non mangerai né tu, e né la tua famiglia. ha tuonato il primo cittadino – Forse tale requisito così restrittivo, visto il clima in cui viviamo, potrà salvare da possibili rischi amministrativo-penali ma non dalla propria coscienza».

Sulla stessa linea anche l’ex presidente del comitato dei sindaci della Locride Rosario Rocca. «La mafia è una montagna di merda – ha espresso il già sindaco di Benestare – ma i bambini di Africo non c’entrano nulla».

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