giovedì,Aprile 25 2024

Coronavirus a Reggio Calabria, Stanza 101: «Su ordinanze Santelli e Tar, esasperata reazione dell’amministrazione Falcomatà»

La proposta del cenacolo è l’insediamento urgente di un tavolo di concertazione permanente pubblico-privato aperto agli operatori dei settori più a rischio

«Una amministrazione della città o una tifoseria da Bar Sport??? Sulla vicenda dell’ordinanza che prevedeva per bar e ristoratori la vendita con tavoli all’aperto, nel rispetto del distanziamento sociale, si è scatenata una bagarre rispetto alla quale l’amministrazione comunale ha esultato come se avesse segnato un goal allo stadio su calcio di rigore assegnato dal Tar». Così in una nota Stanza 101.

«Ora, senza entrare nei meandri giuridici di una sentenza che a nostro modesto parere non doveva nascere, essendo infondato lo stesso ricorso contro la Regione Calabria, da tanti atteggiamenti del Ministero si capisce che la cosa appare più come una questione politica che non un’esigenza amministrativa. Ma in tempo di coronavirus tutto assume profili esasperati.

Ed esasperata appare la stessa reazione di Palazzo San Giorgio che esulta stile tifoso da Bar Sport e non affronta invece almeno due aspetti essenziali. Il primo, se la Calabria, dopo uno stop assoluto che ne ha preservato l’aggressione dal virus, è già al minimo livello di contagi, perché non dovrebbe avviare un primo step del percorso di riapertura?

Il secondo, più tardi si avvia il percorso di ripresa delle attività, maggiore sarà la sofferenza finanziaria del mondo del commercio, del terziario e della ristorazione che sono il fulcro delle attività cittadine; come pensa l’amministrazione comunale di sostenere questo processo di ripresa? Pensa siano sufficienti le sceneggiate stile #AndràTuttoBene?

C’è la necessità di affrontare la realtà, magari favorendo l’insediamento urgente di un tavolo di concertazione permanente pubblico-privato aperto agli operatori dei settori più a rischio. Si affronti con senso di responsabilità una situazione che rischia di portare al collasso l’economia di Reggio ed intere famiglie alla fame. Altro che ricorsi contro bar e tavolini, perché di questo passo torneremo alle gazzose sul “bizzolo”».

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