mercoledì,Aprile 24 2024

Vitalizi alla Regione, Gd di Locri: «Classe dirigente miope ed autoreferenziale»

Secondo i giovani del partito, anche se la norma è stata subito abrogata: «Resta indelebile la macchia su una classe politica che, anche in un momento di emergenza, ha saputo pensare solo a se stessa»

Vitalizi alla Regione, Gd di Locri: «Classe dirigente miope ed autoreferenziale»

«L’ ennesimo miglio è stato aggiunto alla distanza ormai siderale tra la politica e i calabresi lo scorso 26 Maggio. Nell’aula di Palazzo Campanella, sede del nostro Consiglio Regionale si è infatti consumata una scena a cui non avremmo voluto assistere e che ha visto tra gli attori protagonisti anche gli esponenti della nostra posizione ideologica». Così i Giovani democratici del Pd a Locri.

«In un momento in cui la nostra Regione versa in enormi difficoltà e non riesce a garantire servizi essenziali (sanità, raccolta dei rifiuti, welfare) la classe dirigente si conferma ancora una volta miope ed autoreferenziale, approvando all’unanimità la proposta scellerata di modifica della legge sui vitalizi per i membri del Consiglio.
“Modifiche alla legge regionale 31/05/2019, N.13, rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al d.l. N.174/2012”; ovvero si proponeva la modifica dei criteri per l’assegnazione dei vitalizi ai consiglieri regionali rendendo questi ultimi meritevoli anche dopo un solo giorno di carica e anche in caso di decadenza.”

Circa 2 minuti di descrizione, nessuna discussione, voto unanimemente favorevole per la mozione firmata da tutti i capigruppo dell’intero consesso. Inutili e ridicole le giustificazioni maldestramente portate da alcuni dei Consiglieri. E anche se il malcontento per l’accaduto ha prodotto la convocazione di una nuova seduta del Consiglio Regionale per abrogare la norma, resta indelebile la macchia su una classe politica che, anche in un momento di emergenza, ha saputo pensare solo a se stessa e dalla quale ci dissociamo fermamente condannando anche l’operato dei gruppi di minoranza e del Partito Democratico che ha messo noi Giovani Democratici nella difficile condizione di dover mandar giù l’ennesimo boccone amaro mentre cerchiamo di invogliare i giovani a fare politica, sperando nella possibilità di partecipare al cambiamento. Cambiamento che – conclude la nota – ancora tarda ad arrivare e sembra anzi allontanarsi, come le persone da questa politica».

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