venerdì,Marzo 29 2024

Carcere di Arghillà, il garante: «Dal 1° giugno copertura infermieristica H 24»

Il garante per i detenuti chiarisce che, da inizio mese, sono entrati in servizio, seppur a tempo determinato, ben 6 unità di nuovi infermieri. Da risolvere la questione del servizio di osservazione psichiatrica presso l’istituto "San Pietro"

Carcere di Arghillà, il garante: «Dal 1° giugno copertura infermieristica H 24»

«A far data dal 1° giugno 2020, parte per la prima volta da quando è stato inaugurato il carcere di Arghillà nel 2013, la copertura infermieristica H 24». Lo rende noto il Garante regionale dei diritti delle persone detenute, avv. Agostino Siviglia, che per anni e, in particolare, in questi ultimi mesi di emergenza sanitaria, ha perorato in tutte le sedi di competenza, locali e regionali, affinché si ponesse rimedio a questa grave ed annosa carenza di tutela del diritto alla salute delle persone detenute.

«Per vero, dal 1° giugno scorso – sottolinea Siviglia – sono entrati in servizio, seppur a tempo determinato, ben 6 unità di nuovi infermieri, giusta la previsione deliberata in tal senso dal Commissario alla Sanità della Regione Calabria, Gen. Dott. Saverio Cotticelli e, di conseguenza, finalmente concretizzata dall’ASP territoriale di Reggio Calabria». Il Garante regionale, «nell’accogliere con apprezzamento il perfezionarsi dell’iter burocratico-amministrativo, ritiene doveroso rivolgere un giusto riconoscimento tanto al Commissario ad acta per la Sanità della Regione Calabria, quanto al Dipartimento Salute regionale, all’ASP di Reggio Calabria ed al coordinatore della Sanità penitenziaria calabrese, Dott. Luciano Lucania».

«Da ultimo, ma non per ultimo – prosegue Agostino Siviglia – va ringraziato tutto il personale sanitario e infermieristico dell’Istituto penitenziario di Arghillà che fino ad oggi si è visto costretto ad operare in condizioni di grave emergenza per far fronte alla doverosa assistenza sanitaria delle persone detenute che, di media, si aggira intorno alle trecento unità».

Siviglia, inoltre, rivolge «un plauso particolare al direttore dell’Istituto penitenziario di Reggio Calabria, dott. Calogero Tessitore ed a tutto il personale di polizia penitenziaria, amministrativo e giuridico-pedagogico, che quotidianamente opera in carcere. È stata vinta una giusta battaglia– afferma ancora il Garante – sul fronte della tutela del diritto fondamentale alla salute anche e non marginalmente nei confronti di chi si trova detenuto. Spero, aggiunge, che queste unità di personale infermieristico possano essere nel tempo stabilizzate al fine di garantire un servizio strutturato di assistenza».

«Rimangono ancora però alcune vitali questioni che certamente dovranno essere affrontate e risolte nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, in specie, per quanto riguarda il servizio di osservazione psichiatrica presso l’istituto ‘San Pietro’ di Reggio Calabria, ma anche mediante un’auspicabile estensione dell’osservazione psichiatrica presso l’Istituto Siano di Catanzaro».

A tal fine, il Garante regionale ha sollecitato a chi di dovere «l’imminente convocazione dell’Osservatorio regionale per la sanità penitenziaria, di recente rinnovato nella sua composizione stabile, anche facendo seguito ad una identica richiesta in tal senso avanzata dal Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Dott. Liberato Guerriero.

Va da sé che le questioni che attengono al fondamentale diritto alla salute delle persone detenute negli Istituti penitenziari calabresi costituiscono una tra le principali priorità poste a fondamento dell’attività istituzionale del Garante regionale come dallo stesso evidenziato sia nelle Linee guida della sua attività istituzionale sia in occasione degli Stati generali dell’esecuzione penale in Calabria tenutasi lo scorso 3 dicembre presso il Consiglio regionale. Solo attraverso una capacità di intervento sistemico, conclude il Garante Siviglia, sfide così complesse potranno essere affrontate e superate».

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