venerdì,Marzo 29 2024

Richichi si dimette da socio del Pd e scrive le motivazioni a Zingaretti

L'ex componente della Commissione regionale di garanzia della federazione PD della Calabria mette nero su bianco le ragioni del suo abbandono

Richichi si dimette da socio del Pd e scrive le motivazioni a Zingaretti

Riceviamo e pubblichiamo da Domenico Francesco Richichi (ex componente della Commissione regionale di garanzia della federazione PD della Calabria)

Egregio Presidente Nicola Zingaretti, Segretario Partito Democratico. Pochi giorni prima dell’arrivo dell’epidemia di Covid19, nel circolo del Partito Democratico di Gallico di Reggio Calabria, si è tenuto un incontro tra soci, dirigenti del Partito ed autorità locali e regionali. Sono trascorsi quattro mesi e, grazie alla calma e la cauta tranquillità che caratterizza questa   nuova fase dell’emergenza coronavirus, ho ritenuto opportuno commentare quella unica riunione cittadina sulla situazione del Partito in Calabria, divulgando il commento solo oggi.

Le conclusioni di quell’incontro furono affidate al Dirigente nazionale, prof. Nicola Oddati.  Quel suo intervento, ha fornito la dimostrazione che il Partito, in Calabria, è sottoposto ad una sorta di vassallaggio, una forma di sudditanza presente in larga parte degli aderenti, dovuta ad una assenza di forze vive, culturalmente formate e autonome nel pensiero che fa emergere la necessita di una rigenerazione profonda da affrontare con urgenza, anche in vista di anni di opposizione alla destra  al governo della Regione e alla guida di 4 su 5 capoluoghi di provincia e di molti comuni. 

Oltre alla sofferenza per la situazione complessiva del Partito in Calabria, esiste, mi creda, in molti militanti un intimo tormento, che non è venuto meno nonostante siano trascorsi quattro mesi da quell’evento: per l’acquattarsi del Partito sulla politica per la giustizia del Movimento 5Stelle (prescrizione, modifica legge legittima difesa, intercettazioni, mancata riforma dei codici civile e penale, c.d. spazzacorrotti, scarcerazioni facili dei mafiosi); per la mancanza di concrete iniziative legislative del PD sul “Regionalismo differenziato” che, se dovesse passare la proposta oggi in Parlamento, affonderebbe la Calabria, in modo irreversibile; per il silenzio sui decreti sicurezza giallo/verdi;  per l’abbandono di alcune battaglie quali lo ius soli e ius cultura, per il  “SI” al prossimo Referendum senza se e senza ma e, non ultimo, per  il recente rifiuto di utilizzare il MES per rilanciare la sanità, soprattutto al sud (la Calabria ne ha vitale bisogno),  per non disturbare i 5stelle che ne fanno un totem politico. 

Egregio Segretario, un insieme di fatti e circostanze per me non accettabili e condivisibili: la politica nazionale, per alcuni versi, incomprensibile, data la distanza dai valori, dai principi e dagli ideali che stanno alla base del PD;  il dovere sopportare ipocrisie che hanno, solamente, l’intento di difendere posizioni equivoche ed autolesionistiche all’interno del Partito regionale della Calabria; la sospensione, da oramai due anni, della celebrazione del congresso regionale della Calabria e dei congressi Cittadino e Provinciale di Reggio Calabria che rinviano sine die l’urgente rigenerazione del Partito vanificando ogni anelito di discussione politica e organizzativa degli aderenti al PD; la situazione del partito nella Città Metropolitana di Reggio Calabria, che non si capisce da chi sia politicamente gestito; e, infine, la volontà di liberare da imbarazzi l’attuale dirigenza provinciale del PD che subisce il ruolo egemonico del sindaco di Reggio Calabria, amministratore della città e, suo malgrado, plenipotenziario del Partito metropolitano(con il quale è difficile essere in sintonia per la scelta sulla situazione debitoria del comune capoluogo e per le inadeguatezze nel garantire i servizi minimi agli abitanti); mi portano alla decisione di dimettermi da iscritto a questoPartito Democratico che non è più il PD al quale ho aderito nel 2007. Restituisco a Lei la tessera, consegnandola simbolicamente al mio Segretario di Circolo, con il rammarico ed il dolore forte e vero di chi è stato militante e dirigente del Partito, durante sua evoluzione storica, fin dagli anni giovanili, assumendo, al suo interno, ruoli nazionali, regionali, provinciali, comunali e di amministratore locale nella città di Reggio Calabria. 

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