venerdì,Aprile 19 2024

Caso Morra, Cusumano: «Le sue parole sono soltanto l’ultimo episodio di “barbarie istituzionale”»

L'avvocato: «L’inganno del movimento di Grillo è di aver travestito di democrazia l’ascesa al potere politico di personaggi privi degli standard culturali»

Caso Morra, Cusumano: «Le sue parole sono soltanto l’ultimo episodio di “barbarie istituzionale”»


«Le dichiarazioni del sen. Morra, presidente della commissione parlamentare antimafia, in merito al risultato elettorale ottenuto dall’ultimo Presidente della Regione Calabria, democraticamente eletto, Jole Santelli, sono soltanto l’ultimo episodio di “barbarie istituzionale”, cui ci sottopongono i grillini, sin dal loro esordio sulla scena pubblica.
È noto a tutti noi che il “grido di incitamento” lanciato nelle piazze italiane dal “profeta” del movimento Beppe Grippo, all’indirizzo delle più alte cariche istituzionali e dei leader politici dei maggiori partiti, è stato: “vaffa…..”». Lo scrive in una nota l’avvocato Giovanna Cusumano.

«È noto, altresì, che la rabbia di milioni di italiani verso una classe politica che non ritenevano più garante di buon governo, è stata abilmente incanalata nelle piazze reali e virtuali dalla Casaleggio e &.
Dai vaffa.. urlati con lucida e spregiudicata premeditazione, finalizzata, evidentemente, soltanto a scalare i vertici delle istituzioni, conserviamo dolorosa traccia nella nostra recente storia politica. Tuttavia, merita grande attenzione il fenomeno del comico Grillo, per la capacità dimostrata di “trasformare” un folto pubblico di spettatori di volgare satira politica, in folle di seguaci di aspiranti politici, non fosse altro per la necessità che non si ripeta, nel rispetto di quei principi di civiltà, che costituiscono le fondamenta dell’organizzazione democratica di uno Stato civile.

L’inganno perpetrato ai danni di milioni di italiani da parte del movimento di Grillo, è stato quello di aver travestito di democrazia, l’ascesa al potere politico di personaggi privi degli standard culturali (ma, potremmo dire, in qualche caso, di elementare istruzione) e di buona educazione, imprescindibile patrimonio di chiunque voglia occuparsi della
“res publica”.

Del resto, da troppo tempo in Italia abbiamo colpevolmente accettato che le Istituzioni venissero espropriate, legislatura dopo legislatura, da personaggi sempre più privi di cultura e capacità. In nome di una finta democrazia abbiamo consentito che sulla base del consenso, chiunque, anche non meritevole, potesse governare, con la naturale conseguenza che una democrazia privata del merito, ha portato all’appiattimento verso il basso dell’intera società italiana.

Vale la pena, peraltro, di ricordare che il movimento 5 stelle ha pure vergognosamente sdoganato le contumelie rivolte all’indirizzo del “nemico” politico, riuscendo a cavalcare l’onda del malcontento diffuso, a causa della sempre meno qualificata rappresentanza politica. Così facendo abbiamo mandato al governo ignoranti, incompetenti e maleducati, sotto la bandiera di una proclamata “onestà” ed al grido di “vaffa”. L’imperativo categorico, in chiave di evidente successo politico, è stato il disprezzo delle istituzioni manifestato con l’uso del linguaggio della violenza, quale scorciatoia per “occuparle”.

In questo contesto, in spregio ad ogni etica dovuta da un rappresentante delle Istituzioni, si inseriscono le parole pronunciate dal sen. Morra, la cui mancanza di cultura istituzionale, l’assenza di sensibilità umana verso i malati oncologici (e non solo) e l’incapacità di una proposta politica costruttiva, sono l’unico bagaglio che, ad oggi, ha dimostrato di possedere.
Su questa fondamenta, non può sorprendere la barbarie istituzionale cui assistiamo quotidianamente».

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