martedì,Aprile 23 2024

Nino Castorina, dalle giovanili nella Margherita ai vertici del Pd: chi è il consigliere arrestato

Il più votato delle ultime elezioni comunali ha rivestito il ruolo di capogruppo del Partito democratico al Comune e di assessore metropolitano al Bilancio nella passata consiliatura. È coordinatore regionale di Energia Democratica, la corrente che fa capo a Anna Ascani

Nino Castorina, dalle giovanili nella Margherita ai vertici del Pd: chi è il consigliere arrestato

Un altro duro colpo all’immagine della politica reggina e al centrosinistra alla guida dell’Amministrazione comunale e metropolitana da oltre sei anni. L’arresto di Antonino Castorina, in attesa ovviamente che il processo faccia il suo corso, pone ulteriormente la necessità di affrontare la questione morale nella gestione della res pubblica.

Castorina è un esponente di spicco del Pd ed è stato il più votato del centrosinistra in occasione delle ultime elezioni comunali raccogliendo oltre 1500 preferenze. Cresciuto a pane e politica ha militato prima nella Margherita per poi confluire nel Pd dove ha ricoperto diversi incarichi nelle organizzazioni giovanili entrando anche a far parte della direzione nazionale dei Giovani Democratici. 
Durante la scorsa consiliatura, sempre sotto la guida di Giuseppe Falcomatà, ha ricoperto il ruolo di capogruppo del Pd in Consiglio comunale e di consigliere delegato al Bilancio e alle Politiche Comunitarie alla Città metropolitana.

Castorina che ha presto aderito alla corrente del Pd che fa capo ad Anna Ascani “Energia Democratica” della quale è attualmente coordinatore regionale. In quota a tale corrente è entrato a far oarte della direzione nazionale del partito nel 2019.

A soli 35 anni una carriera politica importante e la necessità di rappresentare il rinnovamento di una classe dirigente. Insieme al gruppo del sindaco Giuseppe Falcomatà al quale era legata la stessa speranza di cambiamento vanificata nel corso della tormentata esperienza amministrativa che prosegue ancora adesso. Castorina prima di questa nuova grana giudiziaria era stato indagato nell’operazione Helios inchiesta della Dda reggina sui rapporti tra politica e società partecipate.

È ovvio che se anche le nuove leve della politica vanno ad incarnare i vecchi schemi si aprono gli spazi per i populismi, le incompetenze e le storture che hanno prodotto guasti enormi negli ultimi anni e governi inediti come quello che per alcuni mesi a livello regionale si è fondato sulla guida di Nino Spirlì come facente funzioni alla giunta e di Domenico Tallini, anche lui agli arresti, alla presidenza del Consiglio regionale. Senza rinnovamento reale non può costruirsi né alternativa, né speranza di futuro.

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