sabato,Aprile 20 2024

Hotel Lungomare, Delfino: «Klaus Davi legga le carte. È tutto in regola»

L'assessore al Welfare replica al massmediologo: «La società ha il certificato antimafia. Ecco come è andata l'aggiudicazione del bando»

Hotel Lungomare, Delfino: «Klaus Davi legga le carte. È tutto in regola»

Nonostante il primato che inorgoglisce l’amministrazione guidata da Giuseppe Falcomatà, l’apertura del primo covid hotel ha generato non poche polemiche. L’intento era di dare una risposta concreta alle esigenze del Gom e dell’Asp ma l’ex candidato a sindaco Klaus Davi è tornato all’attacco con un lungo video affermando che la giunta ha deciso di ‘premiare’ chi ‘premiava’ i vari clan dei Tegano, dei Libri e dei De Stefano. Le reazioni sono state tante e squadra di Falcomatà rispedisce al mittente le accuse. Ed è proprio l’assessore al welfare Demetrio Delfino a rivendicare la bontà dell’operato dell’amministrazione.

«Questa volta possiamo dire che Reggio Calabria è prima, grazie alla task force convocata dal sindaco Falcomatà, è emersa l’esigenza di una sinergia istituzionale. In quel periodo l’ospedale ingolfato dai troppi ricoveri, non bastava i posti letto e ci è stato chiesto un aiuto per trovare una soluzione. Abbiamo risposto impegnando i fondi Pon del settore politiche sociali. È stato fatto un bando al quale hanno partecipato le strutture interessate e alla fine è stato individuato il Lungomare hotel. Noi siamo orgogliosi perché abbiamo dato una mano al Gom e all’Asp perché è questa funzione dei covid hotel. Ma una volta che viene fatta una procedura limpida e trasparente si cerca sempre di trovare il pelo nell’uovo. Alle critiche rispondo che il bando è un avviso di evidenza pubblica quindi chiunque può chiedere e visionare le carte. Al bando hanno risposto sette strutture per le quali la commissione ha valutato i requisiti e su sette ne sono passate quattro. A queste abbiamo mandato una lettera di avviso chiedendo di fare un’offerta rispetto al bando, cosa che ha fatto solo l’hotel Lungomare che ha avuto affidato il servizio. Le altre strutture ci hanno comunicato, più o meno verbalmente, che hanno avuto dei problemi. Ad esempio una ha auto danneggiamenti dopo il forte temporale delle settimane scorse, altra ha deciso di attendere il bando regionale e cosi via».

Ma prima di entrare nel merito delle dichiarazioni fatte da Davi, Delfino tende a precisare anche un aspetto economico poiché anche altre realtà associative hanno gettato ombre sulle spese affrontate dal comune per questo bando. Ma l’assessore chiarisce anche l’aspetto economico difendendo l’operato dell’amministrazione.

«Il bando regionale per i Covid hotel paga le prenotazione dei posti, quindi, anche se i ricoverati non ci sono la Regione paga lo stesso, il cosiddetto vuoto per pieno. Mentre noi paghiamo l’effettivo ricovero dei pazienti. Sono stati fatti circolare dati e somme assolutamente sbagliati, invito tutti a guardare prima le carte per non essere offensivi rispetto alla verità. Noi abbiamo impegnato l’hotel per 30 giorni con una somma di 74 mila euro circa. Questo mese è prorogabile a seconda delle esigenze dell’ospedale e della curva pandemica. Quindi arriveremo più o meno ad avere impegnato 200, massimo 220 mila euro a fronte di un milione e oltre di cui ho sentito parlare».

Prova a spegnere le polemiche l’assessore Delfino perché «in questo momento siamo tutti dalla stessa parte per combattere un nemico invisibile. Le polemiche fanno solo male soprattutto se non basati su fatti concreti». Ma Davi ha criticato la scelta dell’amministrazione che tra i Covid hotel selezionati risulta aver scelto anche il ‘Lungomare’ di proprietà di Carmelo Crucitti. Nel video Davi legge una lunga informativa della Polizia di Stato – ripresa da molti giornali – soffermandosi in particolare su un passaggio secondo il quale Crucitti avrebbe distribuito ai clan decine di migliaia di euro provocando anche tensioni e gelosie fra i vari gruppi. E su questo punto Delfino è netto e spiega la questione in modo tecnico: «Il settore una volta espletato il bando chiede anche i certificati antimafia e tutto quello che ne concerne, quindi su questo non abbiamo assolutamente nessun problema altrimenti non avremmo affidato il servizio. Se ci sono fatti nuovi non lo sappiamo ma al momento del bando era tutto nella normalità e proprio per questo non abbiamo nulla da ridire».

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