martedì,Aprile 16 2024

Migranti, la Regione dà 2 milioni per l’emergenza alla città di Spirlì e non a Rosarno

Va a Taurianova il finanziamento per l'assistenza agli africani, mentre le palazzine per cui sembrava lamentarsi il sindaco Idà rimangono un monumento allo spreco

Migranti, la Regione dà 2 milioni per l’emergenza alla città di Spirlì e non a Rosarno

di Agostino Pantano – La parola in dialetto è “nigri”, sdoganata qualche tempo fa dal presidente facente funzioni della Regione – il leghista Nino Spirlì – e tornata d’attualità in questi giorni poichè usata, secondo una intercettazione acclusa nell’ordinanza dell’operazione Faust, dal sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà.

Una curiosa coincidenza, nessuno dei due avrebbe voluto intenderla in senso dispregiativo – questa traduzione del termine “neri” o africani – se non fosse che dietro c’è anche la storia di un ente, la Regione, che dovendo scegliere premia un progetto presentato a favore dei pochi migranti di Taurianova e non dei tanti di Rosarno.

Quando il sindaco arrestato viene intercettato, all’inizio del suo mandato, si sta lamentando per l’autonomia con cui alcuni dirigenti del Comune gestiscono un intervento per dare funzione a 5 palazzine di Rosarno costruite per gli stranieri e mai ultimate.

Che il primo cittadino volesse rendere disponibile anche per gli italiani i locali di contrada Serricella, lo conferma oggi Ilaria Zambelli, coordinatrice dell’associazione Medu. «Nel giugno scorso – spiega – abbiamo presentato un progetto assieme al Comune per farne non solo un ostello per stranieri ma anche una Casa della salute per tutti. Prevedevamo anche di potenziare il sistema dei trasporti».

Assieme a “Medici per i diritti umani”, anche gli operatori del progetto Mediterranean Hope – dell’Unione delle Chiese Valdesi sono stati impegnati in una progettazione che «partendo dal diritto degli stranieri a fruire delle case, si tenesse conto che questo è un territorio dove le fragilità riguardano anche chi non è straniero». Il progetto non ha avuto fortuna, però, oggi il caseggiato è un monumento allo spreco perchè la Regione – dipartimento Politiche sociali – non ha premiato questa proposta bensì, del tutto a sopresa, quella avanzata dal comune di Taurianova, il paese dell’altro utilizzatore del termine “nigari”.

«Il nostro progetto – chiarisce il dirigente di questo Comune, Andrea Canale – tenta di dare risposte soprattutto ai migranti che vivono nell’area di contrata Russo, circa 200 persone». Quindi, la Regione ha bocciato il progetto radicato in un territorio in cui basta un incidente stradale per rischiare la sommossa – tanto alti sono i numeri e la tensione intorno alla tendopoli e al campo container – destinando oltre 2milioni di euro all’ente oggi guidato dalla Lega, la cui emergenza ha notoriamente numeri più ridotti.

Significativi i tempi della scelta dell’assessorato guidato dal forzista Gianluca Gallo: l’estate scorsa quando la cittadina di quello che allora era “solo” il vice presidente della Regione si preparava alla campagna elettorale che ha poi portato al trionfo del suo partito, la Lega.

A Taurianova, spiega l’assessore Maria Fedele, «collaboriamo con il consorzio Macramè ed abbiamo creato una agenzia che cerca proprietari di case disponibili ad affittare agli stranieri, con la garanzia del Comune». A Taurianova non ci pensano su due volte e l’assessore, alla domanda se si sentono politicamente in imbarazzo che tra i primi interventi da fare ci sia questo a favore dei migranti, risposte a tono: «Nessun imbarazzo, diamo assistenza a migranti che sono in regola». Lo avrebbero fatto anche nella “polveriera” Rosarno, solo che la Regione ha scelto i “nigri” (pochi), del paese di Spirlì.

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