Effetto Draghi, la Lega in Calabria si… slega: lascia anche Sofo che passa in Fdi

La Lega in Calabria continua a perdere pezzi. Dopo l’abbandono del coordinatore provinciale e primo dei non eletti nel collegio centro Salvatore Gaetano, arriva l’addio (nell’aria da settimane) dell’europarlamentare Vincenzo Sofo che si trasferisce in Fratelli d’Italia. Un addio pesantissimo anche perché fino all’ultimo il Carroccio aveva provato a trattenere Sofo, considerando che lo stesso era stato inserito all’interno del coordinamento regionale del partito in occasione della riunione dello scorso 24 gennaio.

«La fiducia al governo Draghi per la Lega rappresenta una svolta netta rispetto al progetto politico al quale ho lavorato da quando Matteo Salvini è diventato segretario federale – spiega Sofo – Sono entrato in questo movimento nel 2009 perché era l’unica alternativa al Pdl e a una deriva centrista del centrodestra che lasciava orfani milioni di italiani in cerca di qualcuno che ne difendesse le istanze identitarie, patriottiche e sociali. Proprio per questo fui tra i primissimi e più entusiasti sostenitori della svolta nazionale impressa al Carroccio da Salvini per costruire una forza politica in grado di dare battaglia a Bruxelles per impedire il suicidio dell’Europa e del nostro paese a colpi di folli direttive UE. Oltre che essere tra i più convinti promotori di un’alleanza con Fratelli d’Italia come alternativa al monopolio politico del centrismo. Ecco perché – prosegue l’europarlamentare – pur comprendendo il momento emergenziale, per coerenza con le mie convinzioni non posso condividere il percorso intrapreso entrando nella grande alleanza a sostegno del neonato governo Draghi, il quale temo che provvederà passo dopo passo a un reset di tutto ciò per il quale ci siamo battuti. Con questa decisione la missione della Lega cambia e mira a raccogliere l’eredità del Pdl più che a costruire un grande movimento patriottico, identitario, conservatore e sociale».

Sofo spiega poi come proseguirà il suo impegno politico all’Europarlamento. «Devo continuare il mandato affidatomi nel 2019 dagli italiani di battermi al Parlamento Europeo contro le tante storture e ingiustizie dell’Unione Europea attuale e ciò a mio avviso poco si concilia con le intenzioni di Zingaretti, Renzi e Di Maio che, come si evince dalla scelta dei ministri, costituiranno la spina dorsale di questo governo Draghi rendendo difficilissimo alla Lega riuscire a indirizzarlo verso la strada giusta. Ecco perchè, per continuare nella mia missione a Bruxelles, nei prossimi giorni offrirò il mio contributo alla famiglia di conservatori europei attualmente guidati da Giorgia Meloni». Un passaggio prodromico a quello che potrebbe essere un impegno anche in vista delle prossime elezioni regionali calabresi a sostegno della lista di Fdi o dando un contributo alla formazione di una lista parallela dei “Conservatori”.

Rimangono invece i dubbi sul progetto politico della Lega in Calabria che dalle elezioni comunali di Reggio con la debacle di Antonino Minicuci sta attraversando un momento di grave crisi. Tanto che Matteo Salvini ha messo mano ad una profonda riorganizzazione interna richiamando Cristian Invernizzi e affidando il partito a Giacomo Saccomanno, coadiuvato da Roy Biasi e Cataldo Calabretta.

Un progetto di riordino, però, che si sta scontrando evidentemente con la base del partito ma anche con diversi big che non stanno condividendo neanche la linea di governo adottata dal presidente della giunta regionale ff Nino Spirlì finito da ultimo nel mirino della critica anche per la ventilata decisione di chiudere le scuole per consentire la campagna di vaccinazione. E che sta cercando di avere un ruolo di primo piano anche nella Lega del futuro e anche in vista delle prossime elezioni regionali, soprattutto se le elezioni dovessero essere rinviate.

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