venerdì,Aprile 19 2024

Pazzano: «Nessun piano Antifreddo per senzatetto e un rifugio inaccessibile. Basta alibi»

Stamane in piazza Italia con il consigliere di opposizione, attivisti de la Strada con coperte e plaid

Pazzano: «Nessun piano Antifreddo per senzatetto e un rifugio inaccessibile. Basta alibi»

Una tiepida giornata quasi di primavera in un inverno che volge al termine e che ancora una volta ha lasciato le persone senza fissa dimora del Comune di Reggio Calabria senza una struttura adeguata di riferimento. Lo denuncia, con un sit-in davanti al Comune, il collettivo La strada. In piazza Italia, con il consigliere comunale di opposizione Saverio Pazzano, attivisti con coperte e plaid in segno di solidarietà verso i senzatetto, per segnalare la mancata adozione, anche quest’anno, di un piano Antifreddo e l’inadeguatezza del rifugio di emergenza, posto a disposizione nelle more del completamento di una struttura comunale dedicata. 

«Chi vive per strada a Reggio Calabria non ha la possibilità di accedere ad una struttura comunale regolarmente aperta e con dei servizi adeguati. Ce n’è forse una attiva nel salone della chiesa della Graziella ma tra attivo e aperto c’è un mondo differenza».  Una denuncia scaturita dal fatto che nessuno è stato mai presente per accogliere o dare informazioni, in questa struttura temporanea generosamente concessa da don Stefano Ripepi, parroco della chiesa della Graziella, in zona Sbarre Superiori.

«In occasione di diverse serate siamo stati presso questo rifugio allestito nel salone della parrocchia della Graziella – ha spiegato Saverio Pazzano – e ci siamo resi conto che sostanzialmente la struttura era chiusa, senza che neppure vi fosse la possibilità di chiedere informazioni a qualcuno. In poche parole sarebbe stata inaccessibile chi vive per strada, avendolo in qualche modo saputo, avesse pensato di andare a trascorrervi la notte o a ripararsi dal freddo. Pare che nessuno abbia fruito di questo rifugio. Ciò vuol dire – ha incalzato il consigliere di opposizione reggino – che lì non sono garantiti i servizi essenziali come la possibilità di una doccia calda o di un pasto caldo. Potrebbe significare anche che qualcuno, non trovando aperto, abbia rinunciato. Una struttura è aperta oppure è chiusa. Non giochiamo sui termini. Se è aperta, come accade in tutti i dormitori, ci deve essere qualcuno che accoglie e che fornisce informazioni sui servizi», ha sottolineato Saverio Pazzano.

La questione certamente non nasce adesso e il collettivo la Strada specifica che le sollecitazioni per l’adozione del piano Antifreddo per le persone senza fissa dimora sono tutt’altro che recenti.  «Nei due anni di campagna elettorale, la questione è stata posta più volte. Lo scorso ottobre sono state investite le competenti sedi istituzionali. Le Commissioni – ha proseguito Pazzano – ci avevano dato garanzia che sarebbe stata presto pronta la struttura comunale di Pietrastorta, seppure a titolo temporaneo. Quella, in termini di servizi, sarebbe comunque stata più adeguata all’esigenze delle persone che vivono in strada. Poi, lo scorso gennaio, abbiamo assistito all’annuncio della soluzione intermedia e all’allestimento del salone parrocchiale di Sbarre Superiori, forse anche più centrale e raggiungibile, ma di fatto mai utilizzato».  L’occasione è stata anche colta dal collettivo per rilanciare la necessità di una programmazione. 

«Questa amministrazione è al governo da sette anni, non da un giorno, e non ci sono più alibi, pur con le difficoltà di reperire risorse economiche e strutture permanenti, per sottrarsi a questa responsabilità. Questo inverno – ha concluso il consigliere comunale de La Strada, Saverio Pazzano – ormai volge al termine e noi continuiamo a chiedere che si programmi per tempo e che si approvi al più presto, per le persone senza fissa dimora, un piano Antifreddo strutturale».  

top