venerdì,Marzo 29 2024

San Roberto-Fiumara-Campo Calabro, Calabrò: «Dopo 11 anni vogliamo risposte»

L’assessore di Fiumara chiede il completamento della strada a scorrimento veloce per cancellare l’isolamento e per portare cultura e legalità

San Roberto-Fiumara-Campo Calabro, Calabrò: «Dopo 11 anni vogliamo risposte»

«Bisogna completare la strada a scorrimento veloce San Roberto-Fiumara-Campo Calabro». Ad affermarlo è l’assessore Fortunato Calabrò del comune di Fiumara, che si unisce all’appello del presidente dell’Associazione socio-politica Roberto Vizzari.

«Basta incompiute, basta chiacchiere, stop a disagi, pericoli e spopolamento. Bisogna agire. E bisogna farlo al più presto, per ridare fiducia e speranza ad un territorio che attende una infrastruttura da molto, troppo tempo, e che 11 anni dopo l’inaugurazione del primo tratto, si trova ancora a metà percorso. Il sogno è possibile, basta volerlo, e le ragioni per concretizzarlo ci sono tutte».

Per l’assessore Calabrò «va ricordato che il progetto relativo al primo lotto della strada, approvato dall’Anas nel 1996 e per il quale i lavori furono consegnati nel 1997, è stato completato solo nel 2010, lasciando di fatto, tragicamente incompiuta quest’opera così importante per il nostro territorio.

Il secondo lotto – continua  – è stato successivamente approvato per un importo di 9 milioni di euro attraverso il Decreto interministeriale relativo a “Interventi di ammodernamento e potenziamento viabilità secondaria delle regioni Calabria e Sicilia” (Finanziaria 2007); nel 2011, però, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato comunicazione dello stato di incertezza dei fondi Fas a suo tempo stanziati invitando le allora amministrazioni provinciali a non procedere ad alcun tipo di contrattualizzazione.

Da allora, dopo ben dieci anni, trascorsi a intervenire in ogni sede istituzionale e non, nessuna notizia è stata fornita alle locali Amministrazioni comunali circa tale finanziamento. L’opera è rimasta monca, priva di una totale utilità. E così i cittadini continuano a soffrire disagi, correre pericoli lungo il tragitto della vecchia provinciale e vivere senza una prospettiva di sviluppo turistico ed economico di cui il territorio potrebbe beneficiare».

Calabrò racconta che «frequentemente, sulla stessa scia del sindaco di San Roberto Antonino Micari, siamo costretti a confrontarci con la drammaticità del vivere quotidiano. Un temporale, un’allerta meteo si trasformano in qualcosa di incredibilmente pericoloso.  Soprattutto se si pensa ai pullman pieni di ragazzi, di nostri figli, che ogni giorno, per poter frequentare le scuole del centro della città metropolitana, sono costretti a viaggiare lungo questi tornanti pieni zeppi di insidie e pericoli.

È per questo che non possiamo più attendere, si tratta di difendere il nostro diritto alla mobilità, il nostro diritto alla sicurezza. Da oggi deve iniziare un nuovo percorso che ci dovrà vedere tutti impegnati in un’unica direzione: il completamento di questa infrastruttura vitale per il territorio. Per questo chiedo l’attenzione del Sindaco Metropolitano sul tema, e lo invito a porre in essere le necessarie azioni per il finanziamento della progettazione esecutiva delle opere mancanti al completamento dell’ importante arteria, in maniera tale da poter sottoporre alla Regione ed al Governo nazionale (l’on. Cannizzaro ha già dimostrato il suo sostegno in passato e, sono sicuro, continuerà a ribadirlo, come peraltro già fatto con la sua presenza, in occasione della manifestazione pubblica del 25 Ottobre 2018 e del suo emendamento presentato alla manovra finanziaria con il quale chiedeva di finanziare l’opera). Attendiamo fiduciosi ed ansiosi, certi che non si possa più procrastinare».

In conclusione, Calabrò ha detto di aspettarsi «che il finanziamento ed il completamento di questa opera non vuole avere colori politici, padrini o madrine a cui intestare questo e quel merito. È qualcosa che nasce per la gente, con la gente. È un chiedere con forza di realizzare 3 km per sostituirne 7 di inferno, curve, frane e allagamenti. È portare a termine ciò che solo in parte è stato realizzato. Come diceva il prefetto Luigi De Sena “la prima opera di civiltà è attaccare le incompiute”.

Noi, come Amministrazione comunale di Fiumara vogliamo dimostrare la nostra volontà di attaccarle, facendo valere le nostre posizioni e quelle di una intera vallata che chiede a gran voce la realizzazione di un’opera indispensabile. Per questo chiediamo, una volta per tutte, risposte definitive. Lo dobbiamo ai nostri figli, ed alla nostra terra. Lo dobbiamo fare per cancellare l’isolamento, per portare cultura e legalità».

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