giovedì,Aprile 25 2024

Saline Joniche come Copenaghen o la Silicon Valley? Il sindaco Foti non ci sta: «Nessun progetto calato dall’alto»

Il primo cittadino è ancora all'inizio del suo mandato ma sembra avere le idee ben chiare e marca il territorio rivendicando il ruolo istituzionale e la necessità di confronto con gli amministratori locali

Saline Joniche come Copenaghen o la Silicon Valley? Il sindaco Foti non ci sta: «Nessun progetto calato dall’alto»

L’idea di riqualificare e valorizzare l’area di Saline Joniche con un progetto che mira a realizzare un nuovo centro di ricerca, simile a quello insediato grazie ai fondi europei nell’area di San Giovanni a Teduccio di Napoli, con l’ambizione di creare una nuova Silicon Valley in Calabria, non ha lasciato indifferente il primo cittadino di Montebello Maria Foti che, però non ha celato un certo disappunto nel mancato coinvolgimento del territorio. Al sindaco, infatti, abbiamo chiesto cosa ne pensa della proposta avanzata dall’università reggina, sia del centro studi che del termovalorizzatore green.

«Mi sono insediata da soli sei mesi e già in più occasioni c’è stata la possibilità di agire nell’interesse collettivo , come nel caso dell’ospedale di Melito Porto Salvo insieme ai miei colleghi dell’area grecanica e nonché per la sanità in generale rivendicando insieme a tutti i sindaci calabresi i Lea, facendo arrivare la nostra protesta sino a Roma. I progetti che abbiamo pensato per il nostro comune sono di grande respiro e coinvolgono fatalmente tutta l’area grecanica, per i risvolti economico sociali che ne deriverebbero. I due principali riguardano il campus universitario di cui in questi giorni si è fatto portavoce il sindaco metropolitano con la ministra per il sud ed il rifacimento del porto, una infrastruttura che se rivitalizzata potrebbe essere di grande impatto economico per tutto il comprensorio».

Saline come Copenaghen?

Quella di immaginare Saline come Copenaghen, quindi non è un’idea da escludere ma l’amministrazione ha anche altri progetti. «Intanto alcune precisazioni di chi bisogna tenere conto. Accanto al sito di cui si parla che è privato ed in liquidazione fallimentare, si trova un area umida di importanza comunitaria tutelata dalla UE. Come ho annunciato in campagna elettorale è nostra intenzione tutelare e sviluppare questo patrimonio che è unico nella provincia di Reggio, renderlo fruibile, allargarlo, fare in modo che ci sia una oasi naturale collegata con piste ciclabili al paese, al porto ed ad altri geositi presenti nel comune, quest’ultimi di grande interesse, ma purtroppo quasi sconosciuti.
Creare una via di accesso diretta tra Sant’ Elia e saline senza dover passare dalla 106 e fare in modo che migliaia di esemplari di fauna selvatica possano fermarsi da noi e riprodursi. Decine di appassionati di fotografia ci stanno regalando immagini spettacolari della natura. Questo va di per se contro qualunque logica di inceneritore, sia pure come green».

L’impatto ambientale

Ma il sindaco Foti non sembra essere entusiasta all’idea di un termovalorizzatore nel suo paese e alla domanda se ci fossero sinergie con altre realtà per riqualificare l’area, la risposta è stata netta. «Ho letto sul vostro giornale e poi sui social di questa idea che sembra buttata lì in cerca di visibilità. Intanto mi piacerebbe che chi si voglia occupare del nostro territorio venga sul posto e cerchi un confronto con la comunità che io rappresento. Vede noi abbiamo una storia lunghissima riguardo alla liquichimica, ed in questa lunga storia siamo venuti a contatto con una serie di personaggi tra i più svariati, tutti venuti da fuori che promettevano sviluppo e progresso. L’ultimo avventuriero era una multinazionale Svizzera che voleva costruire sul nostro territorio una centrale a carbone.
“Quello che va bene per Amsterdam non è detto vada bene a Saline”.
Poi dovremmo entrare in profondità nel problema, valutare l’impatto ambientale, i costi / benefici, la quantità di materiale necessaria per tenere questo enorme forno acceso, i costi di esercizio e di manutenzione.
Io sono per il ciclo integrato dei rifiuti con l’obiettivo di rifiuti zero.
Amsterdam ha 660 mila abitanti, la provincia di Reggio meno di un terzo.
Paragoni improponibile. Piuttosto visto che l’Italia è leader in Europa per il riciclo faremo in modo di diventare uno dei comuni ricicloni calabresi e tutelare il patrimonio naturale che abbiamo».

Progetti e costi

Ma se è vero che sognare non costa nulla è anche vero che questi progetti, seppur affascinanti, hanno un costo. «Il progetto dal quale si parte è già patrimonio del comune. Lo realizzò il wwf. È mia intenzione rivederlo ed attivare la richiesta dei contributi a Regione Calabria e ministero dell’ambiente. Valuteremo anche l’istituzione di un’area Marina protetta nel sito del relitto della Laura C e nella zona antistante i laghetti costieri. In nostro comune è stato metà la scorsa estate di centinaia di appassionati di subacquea. Sono certa che se saranno autorizzate le immersioni al relitto questo trend non potrà che aumentare. Stiamo lavorando in questo senso.

Potenzialità e obiettivi

Il primo cittadino è ancora all’inizio del suo mandato ma sembra avere le idee ben chiare e marca il territorio rivendicando il ruolo istituzionale e la necessità di confronto con gli amministratori locali. «Il mio mandato da sindaca è finalizzato a rimuovere le criticità di un comune ampio e complesso in un periodo di pandemia e ristrettezze economiche. L’obiettivo è rendere i nostri luoghi più vivibili ed attrattivi migliorando quello che abbiamo e portando avanti progetti secondo le direttive europee di una rivoluzione green. Il campus universitario di ricerca se finanziato porterà un investimento in moderne tecnologie di 90 milioni di euro. Il progetto di rifacimento del porto per 85 milioni di euro porterà se realizzato 4 posti di lavoro tra diretto ed indotto per ogni posto barca turistico, assieme ad una marineria per la piccola pesca ed il rafforzamento del presidio della capitaneria di porto. Siamo fiduciosi. Diciamo anche a chi ha progetti per il nostro territorio di farsi avanti, ascoltiamo tutti. Quello che non faremo è farci calare dall’alto progetti che non siano discussi con il territorio che noi rappresentiamo e tuteliamo».

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