Assistenti educativi ancora senza stipendio. Pazzano abbandona il Consiglio
Il consigliere non ha dubbi: «Ci sono due modalità per esercitare il diritto alla democrazia: il voto e lo sciopero. Io oggi esercito quello dello sciopero. Mi auguro che il primo pensiero del Sindaco e della Giunta sia quello di risolvere questo problema»
Saverio Pazzano ha lasciato oggi l’aula del Consiglio Comunale. Nel suo intervento iniziale ha ricordato la situazione degli assistenti educativi che restano senza stipendio da novembre. «Ci si avvia verso i sei mesi senza stipendio e senza che si abbiano risposte vere e chiare sul TRF 2019/2020. Più volte è stato garantito dagli uffici competenti che sarebbe presto stato pagato almeno il mese di Dicembre. Sono passate le settimane, nulla è stato fatto. Gli uffici si rimpallano responsabilità in un continuo rimando di competenze.
Una situazione assolutamente vergognosa, che non è causata da una calamità naturale ma di natura politico-amministrativa. Sei mesi senza stipendio sono un fatto che non può avere alcuna giustificazione. Davanti al quale, se davvero l’Amministrazione fosse solidale, dovrebbe rinunciare a sei mesi di stipendio, per capire che si prova e vedere se poi sarebbe della stessa idea di avere un po’ di pazienza. Rinuncino gli amministratori che governano la città a sei mesi di stipendio, poi potremmo accettare forse le spiegazioni su problemi burocratici a scatole cinesi.
Non è possibile in nessun modo l’esercizio della democrazia se nelle Commissioni i Dirigenti e gli Assessori ascoltati possono dire di giorno in giorno che tutto sarà risolto a breve, a giorni, in settimana, la settimana entrante… Questo impedisce il normale esercizio del mandato di qualunque consigliere, che di fatto è in balia dell’arbitrio, di un’Amministrazione che traveste di casualità precise responsabilità e scelte amministrative. Ci siamo rivolti al Prefetto, nella speranza che questo serva a capire cosa accade, come si possa intervenire con una gestione della città impermeabile alle istanze delle persone più fragili, di lavoratrici e lavoratori senza stipendio da circa sei mesi. Nella settimana che introduce al Primo Maggio questo è ancora più grave e non sappiamo come l’Amministrazione Comunale possa festeggiare questa importante data, quando lascia senza stipendio –senza giusta retribuzione- 160 famiglie.
Saverio Pazzano ha lasciato l’aula: “Mi dichiaro assente come è assente l’Amministrazione Comunale, davanti agli assistenti educativi. L’Amministrazione Comunale che disattende gli articoli 3,4,32,34,36 della Costituzione Italiana. Ci sono due modalità per esercitare il diritto alla democrazia: il voto e lo sciopero. Io oggi esercito quello dello sciopero. Mi auguro che il primo pensiero del Sindaco e della Giunta sia quello di risolvere questo problema”. Ce lo auguriamo tutte e tutti. Ma già sappiamo che purtroppo non sarà così. Ecco perché rinnoviamo il nostro appello a tutte le forze sane della città a stare unite in questo necessario riconoscimento dei diritti. Non molleremo. Resisteremo un giorno in più degli alibi della Amministrazione Comunale».