venerdì,Marzo 29 2024

Emergenza rifiuti, De Lorenzo (Idm): «No alla discarica di Comunia»

La situazione in Calabria è al collasso, devono essere gestiti e smaltiti enormi quantità di rifiuti e le soluzioni continuano ad essere discariche a cielo aperto o situate in zone non idonee

Emergenza rifiuti, De Lorenzo (Idm): «No alla discarica di Comunia»

«L’emergenza rifiuti è un problema serio e delicato; se ne producono in continuazione a partire dagli scarti alimentari, dalle demolizioni edili, dal giardinaggio, per finire alla plastica, alla carta, a quelli speciali come per esempio quelli ospedalieri. Il problema della loro gestione assume un ruolo di primaria importanza, di solito una parte è riciclata mentre il resto, una buona fetta, viene conferita in discarica. La direttiva sui rifiuti stabilisce una gerarchia che prevede la prevenzione, la preparazione al riuso, il riciclaggio e il recupero ed infine lo smaltimento».

A riaccendere i riflettori sull’emergenza rifiuti a Reggio Calabria spostando l’attenzione sul piano nazionale è Rita De Lorenzo vice segretario regionale di Italia del meridione con delega alle infrastrutture e recovery plan. «Italia del Meridione è intervenuta più volte sulla questione, oggi a maggior ragione, seguendo le linee di ciò che ci viene chiesto anche dalla Comunità europea con la Transizione Ecologica e inserita nel PNRR nazionale, è urgente intervenire con soluzioni definitive. L’obiettivo è la rigenerazione dei rifiuti come risorsa e la riduzione al minimo della porzione da conferire a discarica.

La situazione in Calabria è al collasso, devono essere gestiti e smaltiti enormi quantità di rifiuti senza siti idonei; le soluzioni continuano ad essere le discariche a cielo aperto o alcune discariche situate in zone non idonee: zone franose e/o vicine ai centri abitati. Un esempio tra tanti la discarica di Comunia nel Comune di Motta San Giovanni (Reggio Calabria), non si comprende bene perché si insista ancora per la sua riapertura considerato che è situata in una zona ad elevato rischio di frana. Sono infatti evidenti i segnali del dissesto in atto e le vistose fratture di tensione su cui poggia la strada, che testimoniano incipienti fenomeni franosi, che in alcuni casi si presentano in fase avanzata di evoluzione ma non solo l’impatto ambientale è notevole, i cumuli di rifiuti più volte durante l’anno sprigionano fumi tossici. 

Osservando l’area dall’alto ci si rende conto di come sia assolutamente impensabile una sua riapertura; gli unici interventi urgenti e necessari per quel sito sono la messa in sicurezza e la bonifica. In generale, crediamo che le discariche non rappresentino una misura efficace per lo smaltimento dei rifiuti ma soltanto, e se adeguatamente controllate e sorvegliate, un’alternativa provvisoria ad una messa a sistema del ciclo integrato dei rifiuti nel rispetto dei criteri per la sostenibilità ambientale e lo sviluppo sostenibile, soprattutto in una terra come la Calabria che gode di un patrimonio ambientale unico semmai da tutelare e valorizzare, così come il benessere e la salute delle sue comunità».

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