giovedì,Aprile 18 2024

Reggio, i movimenti di centrodestra: «Se dovesse cadere l’Amministrazione chi gestirà i fondi del Recovery?»

Ieri manifestazione davanti al lido comunale: «Non siamo qui per rivendicare la paternità del Waterfront ma per la forte preoccupazione per il delicato percorso che la città dovrà intraprendere nell’affrontare la ripresa»

Reggio, i movimenti di centrodestra: «Se dovesse cadere l’Amministrazione chi gestirà i fondi del Recovery?»

Movimenti di centrodestra ritornano sulla storia del Waterfront a Reggio Calabria, non per rivendicare la paternità dell’opera ma a causa della «forte preoccupazione per il delicato percorso che la città dovrà intraprendere nell’affrontare la ripresa». Ieri mattina, nel piazzale antistante il lido comunale, c’erano Amareggio-stanza 101, Reggio ‘70, Reggio Futura, Fiamma, Ancora Italia, Nfp.

«Siamo qui per compiere un gesto simbolico, che non ha come obiettivo la rivendicazione della paternità del progetto – spiegano –  in quanto l’opera di Zaha Hadid, è divenuta il simbolo della progettualità del Centro Destra Reggino, ovvero di quella comunità che aveva una visione di città, che aveva individuato nella vocazione turistica di Reggio il principale volano di sviluppo socio economico. Non dobbiamo rivendicare nulla perché, i patetici espedienti e le eclatanti menzogne di Falcomatà, non possono scalfire la paternità di un’opera certificata da atti e azioni amministrative incontrovertibili, che hanno ottenuto unanime consenso a livello internazionale, fin da quando, nel 2009, venne presentato il progetto nella sede dell’Ambasciata Italiana di Londra».

A questo punto i movimenti hanno ricordato invece il dietrofront del sindaco che, nel 2015, aveva  annunciato la rinuncia al progetto «suscitando – proseguono – discredito e unanime dissenso nel mondo culturale, politico ed istituzionale. Oggi siamo qui a rappresentare la forte preoccupazione per il delicato percorso che la città dovrà intraprendere nell’affrontare la ripresa post Covid, una fase epocale nella quale si dovranno gestire le cospicue risorse della Recovery Fund.

Ci preoccupa il destino della nostra città, rasa al suolo dalla inettitudine, umiliata dall’arroganza e dalla presupponenza di una Amministrazione che non ha saputo garantire le quotidiane azioni amministrative, che ha azzerato i servizi pubblici essenziali, conducendo Reggio e la sua comunità in uno stato di degrado mai raggiunto. Come potrà questa Amministrazione governare una fase così delicata considerato che in sette anni ha dimostrato il peggio di sé proprio nella gestione delle opere pubbliche, affossando il Decreto Reggio, gettando al vento centinaia di milioni di finanziamenti già stanziati per il Waterfront, i piani della mobilità e della depurazione, il Palazzo di Giustizia, non riuscendo ad incidere su un apparato burocratico oppressivo ed inefficiente»

È un forte interrogativo quello che chiude la nota dei movimenti di centrodestra: «Ci domandiamo chi sarà chiamato a programmare e gestire le ingenti risorse del Recovery Fund considerato che tra qualche mese l’Amministrazione Comunale potrebbe essere decapitata a causa della sentenza del processo Miramare, se non addirittura sciolta per la vicenda dei brogli elettorali. Rispetto a questo scenario nessuno dovrà far finta di niente o rimanere nell’oblio e nella rassegnazione. Occorre che l’intera Comunità si mobiliti, che le associazioni di categoria, i rappresentanti politici ed istituzionali si assumano le rispettive responsabilità, assumendo le necessarie iniziative affinché non si perda quella che, a tutti livelli, è considerata l’occasione storica per la rinascita del nostro Paese.  Noi per Reggio ci siamo sempre spesi e non ci tireremo indietro». 

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