venerdì,Aprile 19 2024

Beni confiscati, Ripepi: «Mancano le carte del monitoraggio. Chiedo il commissariamento del settore»

Non si trova la documentazione dei beni prevista dalla rigida disciplina nazionale. chiesto al prefetto il commissariamento del settore

Beni confiscati, Ripepi: «Mancano le carte del monitoraggio. Chiedo il commissariamento del settore»

Nessuna documentazione sui beni confiscati al Comune di Reggio Calabria. Ad annunciarlo è stato oggi il consigliere d’opposizione Massimo Ripepi, in una conferenza stampa con tutto il centrodestra. La conferenza ha fatto seguito alla commissione controllo e vigilanza sul tema convocata ieri mattina. Una mancanza di una gravità tale che il consigliere è pronto a chiedere il commissariamento del settore che dei beni si occupa.

«Dal mese di febbraio ho iniziato a chiedere i documenti del monitoraggio dei beni confiscati alla ‘ndrangheta del Comune di Reggio Calabria – afferma Ripepi – Mi sarei aspettato di trovare cento beni confiscati e cento fascicoli con dentro i documenti di affidamenti, il disciplinare e i monitoraggi stringenti previsti per legge e per regolamento. Non ho trovato nulla al settore patrimonio che è il settore per legge delegato, né al settore servizi sociali (ci sono beni destinati a finalità sociali).

Anche in questo caso nonostante siano passati 50 giorni non mi è arrivato nulla. Dal settore patrimonio invece ho ricevuto un elenco di beni confiscati, circa 111 beni, e mi ha scritto che a loro non tocca il monitoraggio.  Ma il regolamento non dice questo. La regolamentazione è molto rigorosa: è previsto un monitoraggio annuale dell’Ente, le associazioni ogni 6 mesi devo inoltrare la documentazione sul personale che hanno, con i contratti che hanno perché gli organi preposti devono vedere chi c’è se si tratta di persone vicine alla ‘ndrangheta».

Ripepi ha intenzione di convocare una seduta della commissione e chiedere la presenza del sindaco e di Nancy Iachino, delegata della scorsa consiliatura che «diceva di avere passato 300 beni, quindi dovrebbero esserci 300 fascicoli che non ci sono, manca anche l’assegnazione dei beni. Intanto però in una lettera inviata al prefetto Massimo Mariani ha richiesto il commissariamento del settore patrimonio.

«Non sappiamo nemmeno il numero dei beni confiscati consegnati. Continueremo a fare il monitoraggio interno, convocheremo sindaco, assessori, dirigenti del ramo così vedremo quello che c’è».

Anche sulla scusa della mancanza di personale Ripepi è drastico: «Se non c’è personale quante lettere sono state scritte per chiedere aiuto per mancanza di personale? Ma anche di queste lettere non vi è traccia».

In aggiunta il consigliere Antonino Minicuci specifica: «È grave che manchi il monitoraggio dei beni confiscati, a chi sono stati dati, come vengono usati, il fatto che manchi un controllo è un fatto grave, qui la trasparenza non esiste, come la democrazia consiliare».

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