giovedì,Aprile 18 2024

Imbalzano: «Per l’aeroporto di Reggio è l’ora delle scelte radicali»

Il vice Coordinatore vicario di ”Cambiamo per Toti – Coraggio Italia” ribadisce che «Non si tratta più di fare del campanilismo»

Imbalzano: «Per  l’aeroporto  di  Reggio è l’ora delle scelte radicali»

«Sulla pelle dell’Aeroporto di Reggio  e dei reggini,  si sta giocando  da anni una  partita   indecorosa, fatta solo di chiacchiere,  di mancanza di decisioni e di  totale acquiescenza  alle lobbies politico-imprenditoriali  catanzaresi, lametine e cosentine, con tanto di connivenze romane a tutti i livelli. Già in una dichiarazione sulla stampa del 29.8.2018, avevamo ampiamente dimostrato quello che l’Amministrazione Falcomatà  sembra aver compreso solo oggi.

Avevamo spiegato che convivere  in  una Società, la SACAL ,  che gestisce i tre aeroporti calabresi,   a partecipazione  pubblica  al 50,8% e 49,2%  privata,  con quote possedute, al netto della quota minoritaria della Regione Calabria   pari al 9,27%, solamente  da soci Lametini ( Comune Lametia  19,2% e Lamezia Sviluppo 29,29%), Catanzaresi (Provincia CZ 10,68%, Comune di Catanzaro 5,6%, Camera Commercio di Catanzaro 3,8%),  Provincie di Cosenza e Vibo 2,2% e per il resto da privati delle due province , non vi sarebbe stato scampo per l’Aeroporto  di Reggio, scelleratamente accorpato a quello di Lamezia.  Ed aggiungevamo , a dimostrazione del nostro assunto,  che in quei mesi, mentre la struttura di Ravagnese  veniva depauperata  da altri voli per Roma e Milano,  Lamezia si arricchiva di  ben tre nuove   compagnie low cost,  da e per le due metropoli». E’ quanto afferma Pasquale Imbalzano, vice Coordinatore vicario di ”Cambiamo per Toti – Coraggio Italia”  e già amministratore comunale della città.

 «Non si tratta  più  di fare del campanilismo  a buon mercato di cui la Calabria  non ha alcun bisogno. E’  un fatto  oggettivo, che prescinde anche dall’attuale  Commissario,  bravo nel fare una elencazione puntuale delle esigenze del nostro Aeroporto ma con proposte praticabili,  immediate prossime allo zero.  Si tratta,  al contrario,    di prendere definitivamente atto  che la SACAL oggi,  sul piano programmatorio  e dello sviluppo,  gestisce soprattutto – e forse solo – l’hub  lametino, che da tempo   ha seri problemi di liquidità  ed una operatività  pari al 65% di quella che aveva  nel 2019, con esuberi consistenti di personale denunciati, e che  tutto può fare , meno che occuparsi delle prospettive   dell’aeroporto di Reggio, oggi ridotto quasi ad  un deserto, e di  quello di Crotone.  E ciò è stato ulteriormente confermato  dalla volontà manifestata in questi giorni  di  procedere ad un aumento di capitale sociale di ben diecimilioni di Euro, impedendo  a soci  reggini pubblici e privati  di potersi inserire nella compagine societaria, anche se la situazione, a nostro avviso, non sarebbe mutata di una virgola», aggiunge  Pasquale Imbalzano.

 «Allora,  se è vero come è vero  che da anni non si conosce  il piano industriale degli aeroporti calabresi, che fin qui  non è stata assunta alcuna iniziativa  per  riavvicinare l’utenza delle due provincie   dell’Area Metropolitana dello Stretto  all’Aeroporto di Ravagnese e che esiste il fondato timore  che  i 27,5 milioni disponibili , già spacchettati in 9 interventi,  vengano spesi  a babbo morto, (come se volessimo  inaugurare tra qualche anno   un bel negozio di vendita  senza che entri alcun cliente e quindi destinato a sicuro fallimento), non resta che una sola  soluzione. Certo non quella vagheggiata  dalla Task Force del  Comune di Reggio    di una impossibile autonomia gestionale dalla SACAL, ma solo l’assunzione da subito di tutte  le opportune iniziative,   anche legislative  regionali, perché la Sacal torni ad occuparsi solo di Lametia e magari di  Crotone, costituendo una nuova società per lo sviluppo del solo aeroporto reggino», conclude Pasquale Imbalzano.

top