venerdì,Dicembre 6 2024

Aeroporto, Falcomatà vuole un consiglio comunale aperto per studiare l’uscita da Sacal

Il primo cittadino di Reggio Calabria al lavoro per una nuova società di gestione. Ma prima va valutata la fattibilità tecnica, in attesa di Enac

Aeroporto, Falcomatà vuole un consiglio comunale aperto per studiare l’uscita da Sacal

Destinata a dilatarsi sempre di più la spaccatura tra Città Metropolitana, Comune di Reggio Calabria e Sacal, società titolare della gestione unica dei tre aeroporti calabresi. La condizione agonizzante per attività volativa e servizi presso lo scalo Tito Minniti e il negato ingresso in compagine societaria alla Città Metropolitana hanno fatto traboccare il vaso e messo in luce una misura colma.

Un Consiglio comunale ad hoc, e magari anche congiunto con la Città Metropolitana è, secondo il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, la sede in cui discutere del futuro dello scalo Tito Minniti, lavorando ad un’alternativa che potrebbe essere una nuova società di gestione che guardi all’area dello Stretto.

Il primo cittadino reggino lo ha annunciato in occasione del suo intervento a chiusura del Consiglio comunale in cui sono stati approvati del Documento Unico di Programmazione e del Bilancio previsione 2021-2023.

L’intervento del sindaco Falcomatà

«Potremmo pensare anche di aprire la seduta del Consiglio ad hoc e congiunto alla partecipazione di altri Enti, Istituzioni e Associazioni perché sull’Aeroporto serve un dibattito corale. Noi per primi abbiamo sostenuto la bontà di una gestione unica degli scali, che in altre regioni ha prodotti risultati positivi. Adesso, tuttavia, siamo costretti ad affermare che ciò non è avvenuto in Calabria. Al di là di enunciazioni, non abbiamo registrato atti consequenziali da parte di Sacal che abbiano contribuito al rilancio effettivo dello scalo reggino. Mentre assistiamo ad aumento spropositato di voli e di traffico su Lamezia, registriamo la riduzione dei voli da e per Reggio. Non possiamo assistere passivamente a questa situazione aggravata anche dal denegato ingresso in compagine societaria di Sacal della Città Metropolitana. Un ingresso che, ha stigmatizzato il sindaco, contrariamente a quanto affermato spero in buona fede, durante la presidenza De Felice non è stato possibile per questioni tecniche legate al bilancio in passivo della società, non per mancanza di volontà politica da parte nostra.

Abbiamo allora cercato di investire in termini di marketing e ritengo giusto anche valutare l’ipotesi di una richiesta di restituzione delle risorse assegnate a Sacal e investite senza risultato alcuno. A questo punto, però, dobbiamo fare di più. Abbiamo già avviato una interlocuzione con il Ministero dei Trasporti, con il sottosegretario Morelli. Abbiamo esercitato un accesso agli atti per visionare la documentazione con cui Sacal ha vinto il bando di gestione trentennale dei tre scali calabresi, per capire cosa non stia funzionando. Solo attraverso l’intervento di Enac abbiamo ottenuto tale documentazione.

È evidente che più di qualcosa non va come dovrebbe quanto e che sia, a questo punto, necessario pensare ad un’alternativa, uscendo dalla gestione unica e investendo in un’altra società che coinvolga tutti anche la città Metropolitana di Messina, le Camere di Commercio, Imprenditori, Sindacati, Università, Associazioni, aprendo ad un confronto che guardi all’area dello Stretto. Valuteremo anche la fattibilità tecnica di questa prospettiva e se ciò sarà possibile, chiameremo tutti a raccolta, senza dimenticare gli errori del passato», ha concluso il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, a chiusura della seduta consiliare a Palazzo San Giorgio.

In attesa della convocazione di Enac

Tutto questo mentre si attende che Enac convochi Sacal per il prosieguo del percorso relativo alla richiesta di abbattimento della restrizione che oggi impone alle compagnie che intendano volare su Reggio l’obbligo di addestramento per l’equipaggio. Alla base della restrizione, una procedura di avvicinamento a vista alla pista 33 per via di un segmento curvilineo nella sua parte finale. Già presentato, infatti, da Sacal all’Ente nazionale Aviazione Civile lo studio tecnico commissionato dalla stessa società al team olandese To70, per perorare tale richiesta. Se come presagito l’esito dovesse essere positivo, la svolta per lo scalo reggino sarebbe davvero epocale e dopo di essa l’incremento dell’attività volativa dovrebbe essere conseguente. Una prospettiva di fondamentale importanza che tuttavia, al momento almeno, non basta per ricucire lo strappo

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