martedì,Aprile 23 2024

Elezioni, ancora negato il voto a distanza ai fuorisede in Italia. L’impegno del collettivo Valarioti

La proposta di legge Curreri - Bin e il no del Viminale. Il think tank, composto anche da giovani di origine calabrese, veneta, abruzzese e pugliese, rilancia la rete Voto Sano da Lontano

Elezioni, ancora negato il voto a distanza ai fuorisede in Italia. L’impegno del collettivo Valarioti

Il voto a distanza per i fuorisede in Italia come viatico per rigenerare la Democrazia nel nostro Paese, dove la migrazione interna è fenomeno molto diffuso, specie dalle regioni del Sud, e dove, contrariamente agli altri paesi dell’Unione Europea, resta ancora negato l’esercizio di questo diritto. Questo l’obiettivo dell’azione tenace e appassionata del Collettivo Peppe Valarioti, un think tank composto da ragazze e ragazzi, molti di origine calabrese che vivono fuori o che hanno vissuto fuori per motivi di studio o di lavoro, e altri di origine veneta, abruzzese e pugliese.

Mosso dal desiderio di confronto e approfondimento delle criticità presenti in Calabria, venute particolarmente in evidenza durante l’emergenza sanitaria, il Collettivo, partito con la sua analisi dalle condizioni di vita e di lavoro dei migranti di San Ferdinando, abbracciando la tematica maestra della democrazia, ha centrato la sua attenzione sull’esigenza di una nuova progettualità che potesse incidere sulla tutela delle aree più interne e sulla qualità dell’amministrazione calabrese.

Voto a distanza in Italia per rigenerare la democrazia

Considerando il frangente drammatico vissuto dalle istituzioni regionali con la prematura scomparsa della presidente Jole Santelli, l’impegno del collettivo Peppe Valarioti si è concentrato in particolare sulla rigenerazione dello strumento di partecipazione democratica per eccellenza ossia il diritto al voto, assumendo l’impegno di denunciare e proporre soluzioni per sanare la lacunosa assenza di previsione del voto a distanza in Italia che ad oggi lascia fuori, come purtroppo avverrà anche alle prossime elezioni regionali e amministrative, le tante persone fuorisede per motivi di studio o di lavoro. Un lavoro intenso quello condotto dal Collettivo che però non è ancora finito.

Il lavoro per proporre una legge

«In questi ultimi mesi di campagna e di confronto con autorità, esperti e amministratori, siamo riusciti a portare in Parlamento un testo scritto dai professori Roberto Bin dell’università di Ferrara e Salvatore Curreri dell’università Enna Kore, poi sottoposto all’esame della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati presieduta da Giuseppe Brescia (M5S) e anche abbinato ad altre leggi di iniziative di altri partiti.

Tuttavia, pur avendo ad oggi registrato la nostra piccola grande vittoria nel porre attenzione anche al voto a distanza con riferimento alle elezioni regionali e amministrative e nel loro inserimento nella sperimentazione del voto elettronico, non siamo riusciti a ottenere una legge entro le ormai imminenti elezioni regionali. Tutto ciò nonostante l’Istat ad oggi certifichi tre milioni di italiane e italiane in mobilità per studio e lavoro all’interno del nostro Paese. Noi non ci arrendiamo e non ci fermiamo qua. Il prossimo 30 settembre saremo in piazza Montecitorio a Roma per chiedere una legge entro la fine della legislatura», ha spiegato Giorgia Sorrentino, presidente del Collettivo Peppe Valarioti.

Il collettivo in questo frangente pandemico ha, infatti, portato avanti questa battaglia di civiltà in Italia, paese che, di fatto, continua a discriminare gli emigrati da una sua regione all’altra rispetto a quelli all’estero che possono legittimamente votare per corrispondenza.

Nessuna legge per le prossime elezioni

L’iter della proposta legislativa Curreri – Bin ad oggi è, però, stato bloccato.

«Il Viminale ha ritenuto che fosse impossibile realizzare le condizioni per questo voto a distanza, nonostante in altri paesi Europei esistano modalità alternative al voto in presenza come il voto per delega, oltre che il voto in seggi appositi o il voto anticipato. Quello del ministero dell’Interno, che ha definito inapplicabile e inattuabile qualunque legge in questa direzione fosse stata approvata, è stato dunque no perentorio. Ci siamo così ritrovati all’interno di un conflitto istituzionale tra Parlamento e Viminale che abbiamo portato all’attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella», ha rimarcato Giorgia Sorrentino.

Purtroppo, quindi, nonostante i tempi per sanare questo vulnus di democrazia prima del veto posto dal Viminale ci fossero, ad oggi non si prefigura alcuna prospettiva di adozione della proposta di legge Curreri-Bin in vista delle prossime regionali e amministrative in Calabria. Pertanto ad esse le persone fuorisede, a meno di tornare nei comuni di residenza anche con tutte le restrizioni che il regime anti covid sta imponendo poure ai trasporti, non avranno modo di partecipare e di esprimere la loro preferenza. Tale legge, in questo frangente pandemico avrebbe certamente garantito, e garantirebbe in vista di altre elezioni, anche il pieno contemperamento tra i diritti tutelati dagli articoli 48 (Voto) e 32 (Salute) della nostra Costituzione.

Rete nazionale Voto Sano da Lontano

Il Collettivo non demorde e rilancia l’impegno della rete nazionale Voto Sano da Lontano che, dopo una maratona oratoria, alla quale hanno partecipato esponenti politici, parlamentari, regionali e associazioni e durante la quale è stata anche illustrata l’attività svolta dal Collettivo tra il 2020 e il 2021 e raccontata nel volume digitale Quaderno Zero (scaricabile gratuitamente dal blog del Collettivo), e una interlocuzione con le amministrazioni locali affinché adottassero una delibera a sostegno della proposta di legge, il prossimo 30 settembre scenderà in piazza Montecitorio a Roma.

In piazza per una legge entro fine legislatura

«Entro la fine della legislatura dobbiamo assolutamente avere questa legge e rigenerare così anche la nostra Democrazia. Noi continueremo a sensibilizzare e promuovere la proposta e anche, come già fatto da una quindicina amministrazioni calabresi tra cui i capoluoghi di Catanzaro e di Crotone, gli Enti locali possono supportarci approvando la delibera di impegno che abbiamo proposto», ha concluso Giorgia Sorrentino, presidente del Collettivo Peppe Valarioti.

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