mercoledì,Aprile 24 2024

Elezioni regionali in Calabria, i 4 candidati aderiscono al manifesto per le politiche giovanili

Il documento presentato stamane a palazzo Campanella chiede l'istituzione di un assessorato ad hoc, delle consulte e una legge regionale sul servizio civile

Elezioni regionali in Calabria, i 4 candidati aderiscono al manifesto per le politiche giovanili

Otto su dieci dei millenials interessati all’esperimento sono pronti, valigie alle mani, ad abbandonare la Calabria. Un dato che preoccupa e che viene fuori dal progetto “Mettiamoci una croce sopra”, organizzato dal Centro Comunitario Agape che, dallo scorso marzo ha coinvolto 13 istituti superiori di secondo grado della regione Calabria per sensibilizzare e di dar voce ai giovani studenti calabresi, soprattutto in vista delle elezioni regionali. Stamane al consiglio regionale la presentazione del manifesto che le organizzazioni dei giovani, coordinati da Giulia Melissari responsabile gruppo giovani Agape, hanno presentato ai quattro candidati alla presidenza della Regione.

Il manifesto dei millenials

C’erano Luigi De Magistris, Roberto Occhiuto e Mario Oliverio. Amalia Bruni ha inviato un messaggio ed è intervenuta telefonicamente. La mattinata ha visto la presentazione del manifesto di proposte per le politiche attive giovanili per rendere più partecipi i ragazzi del territorio e a cui i candidati hanno aderito.

In particolare, le richieste hanno riguardato l’istituzione di un Assessorato alle Politiche Giovanili (a cura di Ing.Valerio Arcobelli – BeCal, Visionary Hub Calabria) per la partecipazione attiva, l’inclusione giovanile, -la sensibilizzazione ai processi PA e delle istituzioni pubbliche – ANG + CNG + Regione Calabria: Formazione ai giovani sulla progettualità di proposte e una Consulta Regionale Giovanile per consulenza e proposte (a cura di Avv. Carla Amaddeo, Avv. Giorgio Cotroneo e Avv. Renato Primerano Rianò Azione Cattolica) che garantisca coinvolgimento delle rappresentanze giovanili ai processi di decisione politica e amministrativa, rappresentatività di tutte le componenti della popolazione giovanile calabrese, rafforzamento del senso di comunità tra i giovani calabresi, anche mediante legami significativi col mondo associazionistico.

Approvazione di una Legge Regionale sul Servizio Civile Universale ed Educazione Civica e Digitale (a cura di Adriana Pascone e Piera Cristiano Volontarie Servizio Civile Universale) per l’acquisizione di competenze attraverso formazione generale e specifica; la facilitazione della partecipazione ai bandi del servizio civile, e funzione della sua divulgazione all’interno delle scuole; e uno sviluppo di rete professionale e relazionale eterogene. Approvazione di presidi psicologici e pedagogici in tutte le scuole secondarie regionali (a cura di Dott.ssa Maria Chiara Arillotta e Danilo Avila studente, Centro Comunitario Agape) per garantire una scuola aperta al territorio per rafforzamento della comunità educante; lo stanziamento di fondi per consentire ai giovani under 35 l’accesso a servizi di supporto psicologico a quote sociali; istituzione di centri d’ascolto gratuiti. Ed ancora la realizzazione 30 centri di aggregazione giovanile con i beni confiscati che possano adempierealla funzione di rispondere a bisogni di relazione, di sperimentazione di forme di socializzazione e di progettazione finalizzate a favorire l’incontro ed il confronto intergenerazionale per attività e spazi di partecipazione per contrastare la povertà educativa. Focus sul lavoro in Calabria (a cura di – Laura Cirella Consorzio Macramè) per n adeguato potenziamento dell’offerta formativa delle Università ed una politica di investimenti che faccia decollare i settori strategici dell’economia regionale; per utilizzare al massimo le potenzialità e le risorse già oggi esistenti sul territori.

De Magistris: «Grandi potenzialità dal patrimonio immobiliare»

«Anche io non vengo dalla politica, facevo il magistrato, era stato il mio sogno – ha chiarito De Magistris – E mi sono imbattuto in un sistema di corruzione che è forte in questa terra ma non solo qui. Sono caduto e poi mi sono rialzato e mi sono riappassionato alla politica. Nel programma c’è un capitolo che riguarda il lavoro. Da sindaco di Napoli ho istituito dal primo momento l’assessorato ai giovani ed è stato utilissimo. Una ragazza Silvia Clemente che ha visto la mamma ammazzata dalla camorra per errore. Lei aveva dieci anni ed era al primo piano al balcone.

Io le ho dato quest’assessorato e lei non se lo aspettava. Un giovane che non scappa e aiuta i giovani della sua città. Accanto all’assessorato ovviamente le consulte. La possibilità di finanziare start up che i giovani fanno sul territorio per sostenere chi ci mette la faccia. Lavoro non solo principale obiettivo per evitare la desertificazione giovanile: il lavoro serve a sottrarre leve alla criminalità. L’età media del crimine si è abbassata sotto i 14 anni, soglia di non punibilità. Da qui un piano di investimenti concreti per l’edilizia scolastica che ho fatto a Napoli e che farò qui. Aggiungo l’importanza del patrimonio immobiliare in Calabria che è immenso, con manifestazioni d’interesse si potrebbero dare ai giovani che hanno una vitalità incredibile».

Occhiuto: «Immagino un protagonismo trasversale per i giovani»

«La mia ambizione è quella di fare i presidente della Regione e governare coi giovani -chiarisce  Roberto Occhiuto – mi piace l’idea dell’osservatorio dei giovani che va costruito perché immagino un protagonismo trasversale dei giovani rispetto alle attività, alcune delle quali oggetto degli interventi, protagonismo in fase ascendente, nella formazione delle decisioni e discendente. Anche io sono rimasto in Calabria. Il fatto che molti giovani vadano via non è un danno solo per le loro famiglie e per le loro vite, ma per la Regione. Mi piacerebbe che possiate essere protagonisti nell’azione di Governo, del prossimo governo regionale anche nella direzione di riformare alcuni ambiti dell’azione governativa che hanno prodotto clamorosi fallimenti: la formazione professionale che arricchisce gli enti di formazione.

La mia idea è quella che si fa on the job, sui luoghi di lavoro, con gli enti che fanno l’azione di tutoraggio». Ed ancora anche Occhiuto torna sulle start up «Tanti giovani non riescono a realizzare le loro idee e finiscono per fare i dipendenti in qualche altra azienda fuori dalla Calabria, quando invece abbiamo risorse utili ad incentivare iniziative del genere. Ma la redditività delle attività non dovrà essere valutata dalla Regione. Sto pensando ai “Confidi” o FinCalabra se solo diventasse la finanziaria regionale, e che vedrebbero intervenire la Regione nella parte legata al finanziamento, alla prestazione delle garanzie».

Oliverio: «Gli investimenti restano la chiave»

«Senza investire non si va da nessuna parte. Se non si cambia passo non si va da nessuna parte – aggiunge Mario Oliverio – Bisogna creare le condizioni con un cambio di rotta delle politiche nazionali. E dentro questo lavoro uno sforzo che bisogna fare è di progettualità e coinvolgimento. A proposito di start up quando sono stato presidente ho investito, c’è stato un aumento del 48% rispetto a prima.

Nel settore dell’agricoltura sono intervenute trasformazioni innovative: non è fermo. L’immissione di giovani attraverso 2 bandi hanno visto 1.600 giovani a cui sono state finanziate imprese che sono attive ed innovative. Una tendenza che va incoraggiata. Con le università avevamo stabilito un accordo quadro a partire dalla garanzia al diritto allo studio. Oggi siamo in presenza di un quadro mutato con l’arrivo di risorse importanti dall’Europa e purtroppo la Calabria non si è presenta con una proposta adeguata sulla quale sviluppare il confronto. Ed è un gap da colmare rapidamente»

Bruni «Per i giovani serve una strategia globale»

Per Amalia Bruni: «Il tema dei giovani è uno dei punti del mio programma che mi sta più a cuore insieme a quello della sanità. Osservo con sgomento il fatto che la mia terra ha perso le ultime due generazioni che sono andate via, loro malgrado, perché questa terra non è stata in grado di offrire nessuna prospettiva. Io la vivo come una nostra sconfitta, la più grande che possa subire una madre o un padre.

E non nascondo che questo, insieme ad altri pensieri, mi ha convinto a scendere in campo per la guida della Regione. Fin dal primo momento del mio impegno ho posto sempre la questione lavoro/giovani tra le prime priorità del mio programma. Non accetto la sconfitta di chi non ha fatto niente e si accontenta di accompagnare i figli alla stazione vedendoli partire per svariate destinazioni senza tentare l’impossibile per impedirlo.

Per questo dobbiamo mettere in campo tutte le energie migliori, utilizzando gli strumenti che già ci sono e aggiungendone di nuovi, creando progetti, incentivando le imprese a assumere qui le migliori professionalità e concertare con le nostre splendide università non tanto nuovi percorsi formativi che già esistono e sono ottimi, quanto nuove strategie per un inserimento immediato dopo la laurea nel mondo del lavoro.

Vi posso promettere che se sarò eletta presidente della Regione ragionerò insieme a voi prendendo in considerazione tutte le vostre proposte per realizzare una strategia globale che consenta alle giovani generazioni di restare qui realizza di tutti insieme una Calabria migliore».

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