venerdì,Marzo 29 2024

Falcomatà chiama De Gaetano: trattative serrate per salvare la maggioranza. Resta l’incognita Pd

Col passare delle ore, diminuiscono le possibilità di dimissioni di massa anche all’opposizione. Il sindaco continua a fare il capo politico, ma deve affrontare la resa dei conti nel Pd. Ma la trattativa sulle poltrone potrebbe risolvere l’impasse

Falcomatà chiama De Gaetano: trattative serrate per salvare la maggioranza. Resta l’incognita Pd

Giuseppe Falcomatà ci crede ancora. Anzi, di più: tenta di rilanciare l’azione amministrativa della sua coalizione continuando a comportarsi da capo politico dell’intero gruppo. E nonostante avesse dichiarato ai microfoni della stampa che avrebbe approfittato della sospensione per riposarsi un po’, pare che il primo cittadino sospeso sia invece particolarmente attivo nelle trattative che dovrebbero portare ad un ricomponimento nella maggioranza.

Lo si evince da quanto accaduto ieri, quando Falcomatà ha scritto un messaggio all’ex assessore regionale Nino De Gaetano, chiedendogli un incontro abbastanza urgente. Richiesta che De Gaetano ha accolto di buon grado, presentandosi all’ora di pranzo nel luogo convenuto. Lì non è dato sapere cosa i due si siano detti, ma è ipotizzabile che Falcomatà abbia potuto proporre una soluzione gratificante per i Democratici e Progressisti, tale da permettere di superare le perplessità che il gruppo aveva manifestato a più riprese e che sembrava potesse comportare persino una rottura non sanabile. Ed invece, probabilmente, l’offerta di una poltrona da assessore ad un componente del gruppo potrebbe anche significare una ricucitura nient’affatto difficile.

Niente dimissioni di massa, ma serrate trattative

Del resto, come avevamo annunciato anche nella giornata di sabato, di dimissioni di massa nessuno ne parla più. Perfino nella minoranza, che, pure, avrebbe tutte le ragioni per aprire una crisi politica vera al Comune, c’è chi ritiene sia meglio aspettare prima di lasciare lo scranno di Palazzo San Giorgio. Insomma, tutto pare ruotare – sotto profili diversi – sulle poltrone di palazzo. Nella minoranza, con l’obiettivo di non rinunciare comunque ad un ruolo da consiglieri; nella maggioranza, con l’idea precisa di una profonda rivisitazione delle deleghe assessorili in grado così di convincere anche coloro che paiono avere ancora le maggiori ritrosie. Da qui discende la richiesta d’incontro a De Gaetano, così come tutte quelle frenetiche trattative che dai corridoi di palazzo fanno risalire addirittura alla stessa serata di sabato, in piena bagarre politica dopo la riunione romana con Boccia. Ed è proprio nel Pd che si annidano le incognite maggiori per il sindaco sospeso.

Ultimo scoglio: convincere il Pd

Il suo partito rimane davvero l’ultimo scoglio per Falcomatà, a dispetto di posizioni ufficiali che, pure, vorrebbero il Pd unito e compatto. Nei dem, invece, le anime sono tante e diverse. Quella unità d’intenti tanto invocata fatica a trovare spazio. La riunione di sabato con Boccia (che persone vicine a Falcomatà giurano non sia stata così infuocata ma, al contrario, serena e costruttiva, pur nella difficoltà del momento) ha rappresentato uno spartiacque molto serio nel rapporto tra il primo cittadino sospeso e il suo partito.

Non è sfuggito ai più attenti osservatori, ad esempio, una presenza ieri alla conferenza stampa del dimissionario Tonino Perna: quella del coordinatore dell’ufficio di segreteria del Pd Calabria, Sebi Romeo. Cosa ci facesse un esponente di primo piano del dem alla conferenza di Perna non è dato saperlo: se per ascoltare in presa diretta le dichiarazioni del dimissionario vicesindaco “degradato” senza filtro giornalistico o se, invece, per approfondire ulteriormente la questione con il diretto interessato.

Sta di fatto che, proprio Romeo oggi dovrebbe essere uno dei protagonisti della riunione tutta interna al Pd e che avrebbe invece dovuto svolgersi ieri. Un rinvio che getta più di qualche ombra sulla reale situazione che si respira in casa democrat, soprattutto in virtù del fatto che anche l’interpartitica – conseguenza diretta del rinvio dell’incontro Pd – è stata posticipata a mercoledì. La situazione, insomma, è molto delicata all’interno del Partito democratico reggino e non è per nulla scontato che, alla fine, Falcomatà riesca a spuntarla senza problemi.

Di certo c’è che gli animi, fortemente surriscaldati nella giornata di sabato, si sono rasserenati un po’. Ma si è ancora lontani da un chiarimento definitivo all’interno del partito. Molto dipenderà da cosa emergerà in questo incontro dei democrat, dove vi saranno tutti i consiglieri comunali, Romeo e probabilmente anche Nicola Irto, capogruppo alla Regione. Sarà interessante capire quale direzione sarà presa: se mettere una pietra sopra quanto avvenuto e dedicarsi alle trattative per gli assessorati rimanendo sotto la guida di Italia Viva e Azione, avendo un peso specifico più importante in Giunta, o se invece andare alla guerra definitiva con Falcomatà.

Il borsino della possibilità sembra stia iniziando a pendere in modo sempre più deciso verso una ricomposizione e una ricollocazione degli assessorati secondo le più classiche liturgie da “manuale Cencelli”.

Non è un mistero, infatti, che eventuali elezioni anticipate, per dirla con le parole di un importante rappresentante del centrosinistra, «consegnerebbero per dieci anni la città al centrodestra». Un’evenienza che il Pd – ma, per la verità, l’intera coalizione di centrosinistra – intende scongiurare a qualsiasi costo. Non si sa bene se anche a costo di far pace con Falcomatà. Ma si sa: spesso una poltrona in più può far guarire anche i mal di pancia più ostici.

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