martedì,Aprile 16 2024

Occhiuto: «Strade, turismo, aeroporto e sanità. Quattro pilastri per rilanciare Reggio»

Il governatore, nella città dello Stretto, annuncia la strada per Polsi, il rilancio dell'aeroporto con la nuova Sacal, una cabinovia per Gambarie e la conversione dei centri vaccinali in luoghi per screening

Occhiuto: «Strade, turismo, aeroporto e sanità. Quattro pilastri per rilanciare Reggio»

Annuncio e ascolto. È questo il senso dell’incontro che il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, accompagnato dalla vicepresidente Giusi Princi e dall’assessore alle Politiche sociali Tilde Minasi, ha tenuto nel tardo pomeriggio di sabato a Reggio Calabria. È stato tracciato un bilancio degli obiettivi raggiunti per il territorio reggino in questi primi tre mesi di lavoro. Una sorta di resoconto – per dirla con il presidente – dei «primi 106 giorni» di governo in chiave metropolitana, snocciolando poi numeri e interventi futuri per il rilancio del territorio più a sud della Calabria.
E le novità non sono mancate. Di fronte ai parlamentari azzurri Francesco Cannizzaro, Maria Tripodi, Maurizio D’Ettore e Matilde Siracusano, e ad una nutrita rappresentanza di consiglieri regionali e sindaci della provincia reggina, Roberto Occhiuto ha rotto il ghiaccio con una battuta: «Siccome sono cosentino e non faccio politica dalla settimana scorsa, sono persuaso del fatto che il nostro governo regionale deve convincere soprattutto nella città e nella provincia di Reggio, che possono essere un motore straordinario per lo sviluppo della nostra Regione. Mi perdonerà la Patrona della mia città, perché oggi ne è la festa a Cosenza, ed io sono qui a Reggio, ma è per una buona causa».

FSC riprogrammato: 65 milioni per la strada del Santuario di Polsi

Intanto sono state riprogrammate le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione attraverso cui hanno trovato finanziamento infrastrutture importanti per il comprensorio reggino, dall’elettrificazione della linea ferroviaria Reggio-Melito ma anche e soprattutto ai 65 milioni di euro, per la realizzazione della strada per il Santuario della Madonna della Montagna di Polsi. «Un’esigenza – ha detto – della quale si parlava fin dagli anni ’90. L’investimento nella legalità e nel contrasto alla ‘ndrangheta deve essere un investimento che lo Stato deve fare attraverso infrastrutture e occasioni di sviluppo per certi territori. Ci sono molti nostri territori che hanno accumulato un credito straordinario nei confronti dello Stato. Polsi, in questo caso, rappresenta un asset importante del turismo religioso nella nostra regione».
C’è un’altra quota destinata per un tratto della SS106, e il finanziamento dei collegamenti viari Campo Calabro-San Roberto (per 20 mln) e per la Reggio Calabria-Cardeto, senza dimenticare l’importante collegamento tra Fiumara e San Roberto (3,5 km che vanno a completare la SSV Campo Calabro – San Roberto) sempre per un importo di 20 milioni di euro.

La montagna reggina: una cabinovia per Gambarie

Nelle ore immediatamente precedenti la conferenza stampa il presidente Occhiuto, in compagnia di Francesco Cannizzaro ha visitato anche Gambarie, facendo un giro sulla seggiovia che serve la pista Telese. Oltre a rendersi conto delle temperature rigide Occhiuto ha parlato di «un grande complesso turistico di livello che può attrarre turismo dalla Sicilia», con i suoi splendidi paesaggi. «Ho visitato diversi impianti sciistici, che per la verità ho fatto anche riaprire dopo anni di chiusure, ma credo che su Gambarie la Regione può investire per integrare il finanziamento già previsto per la seggiovia, al fine di valutare, in prospettiva, di trasformarla in una cabinovia».

Aeroporto dello Stretto, la nuova Sacal punterà su Reggio

Un altro tema caldo affrontato da Occhiuto, impegnato in questi giorni in una complicata trattativa con la Sacal per l’acquisto delle quote del socio privato, è l’Aeroporto dello Stretto. Dopo aver ricordato l’emendamento Cannizzaro che porta in dote 25 milioni di euro che «vanno spesi bene», Occhiuto reputa necessario produrre un Piano industriale che si concentri sullo sviluppo del “Tito Minniti”. Sono stato in Enac per chiedere di rimuovere i vincoli che limitano l’attività dell’Aeroporto e impediscono alle compagnie low cost di atterrare a Reggio Calabria. Ho fatto l’esempio di Bergamo che più o meno è nella stessa condizione, e stiamo valutando la possibilità di eliminare questi vincoli. Intanto però abbiamo il problema di ITA che sta riducendo i voli». Occhiuto annuncia quindi l’avvio di una interlocuzione con il management di ITA perché riveda la decisione di sospendere la decisione in attesa che si risolva il rebus Sacal. Il presidente parla di una nuova società che farà un Piano industriale – contrariamente a quanto fatto da Sacal – che non si concentri solo su Lamezia ma che consideri quello di Reggio un aeroporto strategico e punti allo sviluppo di tutti gli scali calabresi. «Certo Lamezia ha flussi importanti – ha detto – ma la nuova Sacal, quella che avrà la Regione socio di maggioranza deve rivolgere particolare interesse all’aeroporto di Reggio Calabria».
Poi, a chi gli fa notare che si fa strada l’idea per il Tito Minniti di una governance staccata da Sacal, ha aggiunto: «Io sono convinto che le istituzioni della provincia di Reggio Calabria dovrebbero partecipare, ora non lo fa affatto, di più nel capitale sociale di Sacal. Non sono convinto che dipenda da questo la possibilità di sviluppare l’aeroporto. In astratto è contrattualmente più forte con i vettori una società che gestisce tutti e tre gli aeroporti. Il tema è: la società che gestisce gli aeroporti calabresi ha avuto come priorità Lamezia o Reggio? Se la società pensa solo ad un aeroporto è normale che l’altro perde quote di funzionalità. Quindi in linea di principio se noi dovessimo acquisire l’intero pacchetto di Sacal noi potremmo fare scelte anche antieconomiche investendo sull’Aeroporto di Reggio, e il socio privato oggi non lo fa».

Sanità, la nuova mappa della salute

La maggior parte del tempo di questi primi 100 giorni di governo però, Occhiuto l’ha dedicato alla sanità. «Da Commissario alla sanità, sapevo che si trattava di una impresa forse titanica, ma ho trovato – ha detto – una situazione peggiore di quella che immaginavo. Ma abbiamo fronteggiato l’emergenza, dimostrando che ci sono medici e infermieri straordinari che hanno utilizzato benissimo i nostri centri vaccinali e la Calabria è stata la prima Regione per incremento di vaccinazioni rispetto ai target di Figliolo. Grazie all’idea condivisa con la vicepresidente Princi, siamo stati presi a modello da altre Regioni che ci hanno chiamato per chiederci come siamo riusciti a fare tutto ciò».
Insomma le eccellenze ci sono ma vanno organizzate meglio è l’Occhiuto pensiero che poi lancia l’idea partorita proprio in queste ultime ore di non smantellare i centri vaccinali che hanno funzionato benissimo e che rappresentano una infrastruttura sanitaria in piena regola. «Tra qualche mese si vaccinerà sempre di meno, tra qualche anno al massimo ci saranno i richiami. Invece di smantellarli ho pensato di trasformarli in luoghi fisici dove si fa la prevenzione, lo screening del diabete, le mammografie e tutte quelle attività di prevenzione che nei nostri poli ambulatori non troveranno mai una realizzazione perché con le lunghe liste di attesa che ci sono non si riuscirà mai a fare la prevenzione. Noi eravamo già deboli nella prevenzione, ma nella fase del Covid è stata completamente azzerata. Allora io vorrei dedicare una parte di questi centri vaccinali per farne l’infrastruttura fisica materiale dell’attività di prevenzione nella Regione. Se ci riesce questa cosa dimostreremo che la Calabria è capace di produrre delle buone pratiche».
Occhiuto ha poi elencato i centri della provincia reggina dove saranno realizzati presidi sanitari territoriali, case della salute, case di comunità, centri operativi territoriali. A Reggio, Bagnara, Taurianova e Locri una Centrale operativa territoriale e una Casa di Comunità; un Ospedale di comunità a Bova marina, Cittanova, Gerace; una Casa della Comunità a Villa San Giovanni, Bovalino, Caulonia, Cinquefrondi, Gioia Tauro, Gioiosa, Montebello, Palmi, Roghudi, Rosarno, Sant’Alessio e Rosarno; a Oppido Mamertina un Ospedale di comunità e una Casa della Salute, a Palizzi la Centrale operativa territoriale, a Scilla la Casa della salute così come a Siderno.
Il Presidente poi annuncia che si interverrà sulla carenza di personale e sul superamento del deficit amministrativo dell’Asp reggina, nella gestione dei concorsi, con l’Agenas, utilizzando lo stesso schema immaginato per la selezione del personale regionale. «L’abbiamo chiesto al Governo e credo che l’esperienza di questi mesi dimostri che quando la Regione Calabria chiede qualcosa al governo evidentemente lo sa chiedere. Vi ricordate quando abbiamo fatta Azienda Zero? Tutti dicevano che l’avrebbero impugnata invece non l’hanno impugnata. Azienda zero è a tutti gli effetti una legge della Regione Calabria e la attiveremo a marzo».
Occhiuto ha poi ricordato di aver prodotto un DcA per ripartire 86 milioni di euro «trovati nei cassetti e mai utilizzati che saranno spesi per attrezzature mediche di cui molti centri sono carenti o totalmente sprovvisti».
Infine, l’idea, illustrata dalla Princi, di dar vita ad un Polo di Pediatria regionale, sulla base di un accordo di collaborazione da sottoscrivere con l’ospedale Bambino Gesù di Roma e lo sblocco dei finanziamenti per i Poli dell’infanzia.

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