Palazzo di Giustizia, Sisto è convinto: «È il riscatto del Sud»
Il Sottosegretario di Stato sottolinea i benefici logistici e d’immagine per il comparto reggino, dopo la firma della convenzione per riavviare l’iter dell’opera incompiuta da ben 18 anni. Cannizzaro e Princi: «Concretezza e fatti per dare risposte ai cittadini»
«È andata benissimo. Coralità, nella necessità di dare a questa iniziativa un valore simbolico. Il territorio ne avrà un beneficio non soltanto logistico ma anche proprio d’immagine: si tratta di rivendicare al sud una giustizia migliore, ambienti in cui stando meglio si possa amministrare meglio la giustizia, un po’ come negli ambienti di lavoro dove per avere il massimo rendimento la massima tranquillità dei lavoratori è necessario che l’ambiente sia veramente confortevole e sicuro.
Questo si cerca di fare, un riscatto per il sud, per dimostrare in qualche modo che non c’è più una questione meridionale diciamo così, culturale, astratta, ma in concreto il governo delle competenze, e questo è un fulgido esempio. Così anche nella Regione Calabria, dove mi sembra che le cose vadano non bene ma benissimo, proprio in virtù di un pragmatismo che fa del sud non più un punto stanco di arrivo ma un punto di partenza». Così il sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, l’azzurro Francesco Paolo Sisto, a margine della firma della convenzione tra il ministero della Giustizia e l’Uta, l’Unità tecnica amministrativa presso la presidenza del Consiglio dei ministri, per il completamento del Palazzo di Giustizia.
Nel corso della conferenza stampa voluta dal deputato e responsabile per il Sud di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, dal titolo “La buona giustizia parte da Sud”, che ha messo al centro della riforma giudiziaria anche gli uffici di Reggio Calabria, Sisto ha disegnato i contorni di una vicenda, quella del Palazzo di Giustizia, ancora incompleto dalla posa della prima pietra avvenuta nel lontano 2004: «Il vero problema di queste opere pubbliche è che poi si perde il controllo perché sono così lunghe per cui i protagonisti cambiano. Come se un agricoltore semina e poi non può né seguire la radice né raccogliere. Questo tipo di opera pubblica sfibra l’istituzione, nessuno capisce più di chi sono le responsabilità e questo va accuratamente evitato».
Ma la conferenza ha spiazzato sui temi della riforma e in particolare sul Pnrr, il sottosegretario ha sottolineato come il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha innanzitutto nell’ufficio del processo un punto di riferimento importante. «Diciamo che diciassette mila nuove forze che in qualche modo aiutano i giudici a non essere più dei solisti ma a fare parte di un’orchestra, è un cambiamento strutturale organizzativo importantissimo. Non più il singolo ma un team che si occupa di giustizia. Nuovi funzionari, nuove strutture edilizie, una serie di investimenti in tutta Italia, soprattutto al sud. C’è stata una Commissione che si è occupata della giustizia al sud e che ha raggranellato ottime ipotesi, delle best practice che partono dal sud verso il nord, una specie di nuovo corso. Diciamo che dobbiamo invertire un poco la tendenza».
Quanto al rapporto tra Giustizia e informazione, Sisto si è concentrato sulla presunzione di innocenza: «un passaggio importantissimo – ha detto – perché non si potrà più definire colpevole chi non ha una sentenza definitiva passata in giudicato e di affermazione di responsabilità». Mentre con riferimento alla riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario è stato netto: «Basta con le divisioni, basta con le liti. Le riforme vanno fatte tutti appassionatamente evitando chi semina zizania mettendolo da parte, prendendo la migliore magistratura, la migliore avvocatura, la migliore politica, perché si possa raggiungere un solo interesse quello di dare e di fare uno Stato che possa essere migliore magari con un po’ di letizia per tutti. Sapete le migliori transazioni sono quelle che lasciano tutti un po’ scontenti, ecco io sono un fan delle migliori transazioni».
Cannizzaro: «Divario nord sud va ridotto. La scommessa del Pnrr punta a questo»
Dal canto suo Francesco Cannizzaro ha riunito la classe dirigente azzurra della provincia per riaffermare che anche nel comparto della giustizia il divario tra nord e sud deve essere ridotto. «Fa bene Mara Carfagna con il suo Ministero, congiuntamente anche al ministro Cartabia, ma sappiamo bene esserci lì un uomo del Sud come Francesco Paolo Sisto che battaglia tutti i giorni per ottenere dei risultati. E la scommessa del Pnrr punta anche a questo, all’interno ci sono delle missioni che riguarderanno anche quella che sarà la ristrutturazione di tanti edifici giudiziari, aldilà del Palazzo di giustizia che finalmente speriamo possa vedere la luce nel più breve tempo possibile. Ritengo che con l’accelerazione del governo si vedrà la luce dopo tantissimi anni in attesa di questa città e di questa regione».
Cannizzaro è un fiume in piena e ricorda anche quella che definisce “una forma di attenzione” nei confronti del precariato: «Sappiamo quanti operatori giudiziari ci sono che sono sotto forma di precariato e che oggi sono determinanti nell’azione amministrativa degli uffici giudiziari e io personalmente sono firmatario di un emendamento importante, ma se non ci fosse stata l’attenzione del Sottosegretario di Stato al Ministero evidentemente non potevamo annunciare un risultato storico per la Calabria. Così è stato. Sinergia, buona politica, i valori di Forza Italia che si basano sul garantismo, sulla libertà, una giustizia libera, “giusta giustizia” per noi è lo slogan che ci accompagna in queste settimane in modo particolare, e l’incontro di questa sera, è proprio per enfatizzare il lavoro fatto in Parlamento sicuramente a sostegno di un’azione governativa come quella portata avanti dal nostro sotto segretario».
Princi: «Fatti e concretezza. Questo si attendono i cittadini»
Per la vicepresidente della giunta regionale Giusi Princi, le parole del sottosegretario Sisto sono state una iniezione di fiducia per il sud oltre che per Reggio Calabria: «Perché è stato sottoscritto un accordo quindi si è scritta una pagina storica, importante, perché si va a velocizzare l’iter del Palazzo di Giustizia che per 18 anni abbiamo aspettato, e quindi ora pare che il decorso sia più veloce. Ma le dico grazie perché abbiamo lo Stato, è venuta la ministra Cartabia qui in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, mai accaduto, e oggi c’è lei. Per cui uno Stato che è vicino alla gente è l’espressione di una giustizia, di una legalità che non sia solo sostanziale ma che diventa anche formale. È questa la concretezza».
Per la vicepresidente la firma della convenzione non è solo un punto di arrivo ma un punto di partenza rispetto alle tante opere incompiute: «Come sta cercando di fare la politica regionale – ha incalzato la Princi -. Abbiamo avviato la digitalizzazione degli atti destinando 500 mila euro per Reggio Calabria e ancora 500 mila per quanto riguarda la Corte di Appello di Catanzaro e ancora un milione e seicento mila euro nell’ambito dei Pon giustizia e capacità istituzionale che ci permetterà di ottenere venticinque uffici di prossimità giudiziaria, e tre saranno nel territorio della provincia di Reggio Calabria. Noi dobbiamo fornire delle risposte. Dobbiamo scardinare il pessimismo che è fatto di piangersi addosso. Dobbiamo dare fiducia ai nostri giovani che se ne vanno e allora dobbiamo dimostrare di esserci nei territori, di riuscire a comunicare con la gente di riuscire a velocizzare tutto l’iter è dato dalla sburocratizzazione e semplificazione».