giovedì,Aprile 25 2024

Comune, il Patto per Reggio è salvo: via libera a maggioranza

Non si raggiunge l’unanimità in aula. Brunetti parla di «scelte politiche precise» da parte dell’amministrazione. La Calabrò invita Draghi in città. Il congedo di Filomena Iatì

Comune, il Patto per Reggio è salvo: via libera a maggioranza

«Le chiacchiere le lasciamo a voi». Il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, incassa insieme all’amministrazione l’approvazione, seppur a maggioranza (17 favorevoli) con l’astensione delle opposizioni (9), dello schema di accordo con la Presidenza del Consiglio dei ministri che sta alla base del “Patto per Reggio Calabria”, Messi quindi al sicuro i 137 milioni da ripartire in un arco temporale che va dal 2022 al 2042 a Palazzo San Giorgio si tira un sospiro di sollievo, che arriva al termine di una seduta consiliare che ricalca gli standard al ribasso di quelle precedenti.

Brunetti: «Non succede nulla per caso»

«Comprendo che siate arrabbiati perché siete tra l’incudine e il martello – ha detto Brunetti -. Dover riconoscere all’amministrazione il risultato per voi è dura ma allo stesso tempo non potete votare contro e quindi cercate nelle pieghe dell’accordo cose inesistenti per far credere alla città chissà cosa. Non mi aspettavo applausi, ma neanche che venissero inventate storie inutili». Il riferimento del facente funzioni è a Massimo Ripepi che «ha fatto solo chiacchiere» ha detto Brunetti che ha ricordato come il documento è stato discusso più volte in Commissione, e ora in Consiglio comunale. «Volete far credere alla città che il Governo per caso abbia scelto la città di Reggio Calabria, quando invece questo è il frutto dei continui incontri e rapporti intrecciati col Governo che crede alla politica di Reggio Calabria. Non succede nulla per caso. C’è stata una scelta, come quella di non affidare la riscossione coattiva ad Hermes. Quest’ultima e Castore sono figli di questa amministrazione. Oggi Hermes sta sviluppando delle peculiarità che la porterà ad essere leader nel futuro, ma non è nel pieno delle sue potenzialità. In questa fase Hermes si concentrerà a trovare chi non paga o chi non è censito nella tariffazione di rifiuti e idrico».
Un passaggio che serve per respingere le critiche provenienti dai banchi delle opposizioni circa una sorta di tradimento da parte della maggioranza nei confronti della società in house Hermes, a cui è stata “preferita” l’Agenzia delle entrate nel delicato passaggio della riscossione coattiva.

Il saluto a Filomena Iatì

La seduta si è aperta con il saluto della consigliera Filomena Iatì ai colleghi di opposizione e di maggioranza, non prima del messaggio di commiato rivoltole dal presidente del Consiglio Enzo Marra. La sua permanenza nell’aula Battaglia di Palazzo San Giorgio finisce infatti qui, visto che dal 27 aprile prossimo le porte di Palazzo San Giorgio si riapriranno per Angela Marcianò. Gli uffici hanno già notificato alla leader del movimento “Per Reggio città Metropolitana”, la possibilità di riprendere possesso delle proprie funzioni di consigliera per effetto della fine della sospensione ricevuta con la Legge Severino nell’ambito del processo Miramare. Parole d’affetto e d’elogio sono state rivolte alla Iatì da Filippo Quartuccio, mentre Massimo Ripepi ha parlato di «fedeltà e onore alla città» dimostrati dalla pasionaria dell’opposizione. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Federico Milia che è convinto che quello di oggi sia solo un arrivederci alla battagliera Iatì. Saverio Pazzano ha invece sottolineato il modo in cui la collega «ha interpretato il ruolo con capacità di indirizzo e controllo politico amministrativo dell’amministrazione», mentre Guido Rulli l’ha ringraziata «per la sua precisa e puntuale presenza e per le sue capacità dimostrate». Complimenti sono arrivati anche da Giuseppe De Biasi e Mario Cardia.
Parole e standing ovation che hanno in qualche maniera fatto breccia nella corazza della combattiva consigliera comunale che alla fine ha ceduto all’emozione.

Calabrò: «No all’aumento dell’Irpef»

Nella seduta che ha visto l’esordio della nuova vice segretaria generale, Iolanda Mauro, il presidente dell’assise Enzo Marra ha invertito i punti all’ordine del giorno in attesa che su quello più importante, l’approvazione dell’accordo del “Salva Città”., fossero disponibili i pareri necessari degli uffici competenti. A maggioranza vengono quindi approvati una serie di debiti fuori bilancio con la contrarietà del centrodestra e l’astensione di Pazzano e Iatì. Rispetto all’approvazione dello schema di accordo tra Palazzo San Giorgio e la presidenza del Consiglio, nella sua relazione l’assessore Irene Calabrò dopo aver ricordato gli aspetti tecnici del “Patto per Reggio Calabria” ha sottolineato come Napoli e Torino abbiano già sottoscritto l’accordo. «È il risultato del lavoro portato avanti da Falcomatà prima e Brunetti poi perché tutto parte dal Decreto Agosto che ha sbloccato il supporto del Governo al lavoro degli Enti locali sui Piani di rientro dal debito». Insomma – ha sottolineato Calabrò – nulla di nuovo rispetto agli obiettivi su cui l’amministrazione si è concentrata fino ad oggi, puntando al potenziamento della riscossione e all’alienazione e alla razionalizzazione del patrimonio immobiliare a partire dai fitti passivi.

L’assessore al Bilancio ha poi rimarcato che l’amministrazione ha scelto di non aumentare l’irpef (come hanno fatto le altre città) facendo una valutazione politica «senza gravare sulle spalle dei cittadini. L’impegno del decimo anno del Piano di rientro non può apparire agli occhi dei cittadini come un aggravio a carico dei contribuenti, ricalcando quanto fatto ad inizio mandato». Sul capitolo della riscossione la Calabrò ricorda che sarà L’Agenzia delle entrate il supporto dell’amministrazione, rendicontando i risultati degli obiettivi da raggiungere trasmettendoli poi alla Corte dei Conti. IN tal senso la Calabrò ha speso anche qualche parola per la società in house Hermes che, «non comprendendo le sottigliezze tecniche della norma», ha inteso nelle sue componenti che l’amministrazione possa mettere in discussione le scelte future nei confronti della società stessa. «L’amministrazione non cambia idea e obiettivi, ma soprattutto c’è qualcosa che va oltre l’aspetto tecnico ed è il sentimento di fiducia che abbiamo nei lavoratori e negli amministratori della Hermes. Questo accordo non inciderà sulla missione e sulla visione della società da parte dell’amministrazione, non compromettendo il lavoro della società». Parla anche di «responsabilità» la Calabrò, indicando le scelte politiche fatte, responsabilizzando gli amministratori e gli uffici di Palazzo San Giorgio.

La stessa Calabrò ha informato l’aula di aver invitato in maniera formale il premier Draghi in città proprio per spiegare il percorso fatto da questa amministrazione in termini di impegno e di Bilancio. «Lo abbiamo invitato anche a prendere parte alle cerimonie per i cento anni di Palazzo San Giorgio».

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