giovedì,Marzo 28 2024

Condono edilizio a Reggio, correttivi al disciplinare: meno soldi ai professionisti

I termini del progetto sono stati prorogati a settembre. A chi sceglierà di collaborare con Palazzo San Giorgio pacchetto “tutto completo”. Altrimenti si supera la previsione

Condono edilizio a Reggio, correttivi al disciplinare: meno soldi ai professionisti

Sulla definizione del condono edilizio Palazzo San Giorgio corregge il tiro. Il Settore Urbanistica con determina dello scorso 22 aprile ha infatti approvato il nuovo schema di disciplinare apportando alcune modifiche a quello preesistente, riducendo in sostanza il corrispettivo da riconoscere ai professionisti che collaboreranno con l’ente.
Vale la pena ricordare che l’atto di indirizzo per la definizione di tutte le istanze di condono mediante l’approvazione di un piano di azioni finalizzate a smaltire l’arretrato accumulatosi negli anni è stato deliberato dalla giunta Falcomatà a settembre del 2020. anche al fine di allineare i termini di conclusione delle istruttorie con le scadenze per l’accesso ai benefici ed agevolazioni previsti da Superbonus, Ecobonus e Sismabonus. Operazioni, a detta del leader dell’opposizione Antonino Minicuci, bloccate proprio per l’inerzia registrata in questi mesi, dovuta anche – si legge in determina – alla “continua drastica flessione” del personale in servizio di gran lunga inferiore ai parametri medi dipendenti/popolazione (1/120 ab.) fissati dal Ministero. In tal senso, di Palazzo San Giorgio a gennaio scorso ha prorogato al 30 settembre 2022, i termini di durata del progetto finalizzato, come si ricorderà, alla definizione delle istanze di condono ex leggi 47/85, 724/94, 326/03.

Le modifiche al disciplinare

Secondo il disciplinare adottato da Palazzo San Giorgio il professionista che accetta l’incarico dovrà curare per quanto alle pratiche in sanatoria edilizia: l’istruttoria preliminare della pratica di condono, la verifica documentale, la verifica dei pagamenti sia oblativi che concessori, nonché dei diritti comunali e qualora sottoposta a Vincolo Paesaggistico (se dovuto), la trasmissione alla Regione Calabria della documentazione necessaria ai fini del calcolo dell’indennità risarcitoria per “danno ambientale”; la eventuale richiesta della documentazione integrativa e/o versamenti necessari all’estinzione del reato penale e/o pagamento del dovuto per quanto agli oneri concessori, eventuale sospensione della pratica e della procedura; l’istruttoria finale, con redazione del Permesso di costruire a sanatoria e/o Diniego in Sanatoria; il rilascio del permesso e/o diniego in sanatoria e trascrizione sui registri comunali.
Inoltre il “professionista, per quanto alla messa a ruolo dei debitori comunali, per quanto ai diritti istruttori, oneri concessori, saldi oblativi ed ove applicabile per il danno ambientale”, dovrà verificare il dovuto e l’effettivo versato; dovrà formare un database per la messa a ruolo degli importi verificati ai diretti interessati, con l’eventuale messa a ruolo dei debitori.
Insomma il professionista oltre a garantire “la massima tempestività e solerzia ogni qualvolta sia necessario, garantendo la sua presenza presso gli uffici dell’area urbanistica per circa 9 ore a settimana”, si obbliga ad effettuare, “autonomamente e personalmente, senza alcun vincolo di subordinazione, le prestazioni professionali” stabilite.
La modifica al disciplinare interviene all’art. 5. Mentre in precedenza si stabiliva che “a fronte della prestazione di volta in volta fornita il committente erogherà al professionista incaricato a titolo di corrispettivo, il compenso stabilito con la Delibera di Giunta Comunale n. 133 del 01/09/2020, ossia un importo pari ad € 80,00, oltre iva e cassa se dovuto…”, adesso si chiarisce che per un “mero errore materiale” il compenso va inteso in “80 euro compreso di iva e cassa se dovuto”. Spiegando poi che la corresponsione dell’”…importo pari ad € 80,00, oltre IVA e cassa se dovuto…” determinerebbe un ammontare complessivo superiore a quello stabilito dalla delibera di Giunta Comunale n. 133 del 01/09/2020.
In ogni caso Palazzo San Giorgio vuole accelerare, dopo una oggettiva fase di stallo: si intenderanno “definite” le istanze che avranno acquisito il Permesso di Costruire in Sanatoria; in caso di parere interlocutorio, con richiesta di ulteriore integrazione o chiarimenti, la procedura non sarà intesa quale “definita” e gli atti tecnici ritorneranno all’incaricato per il prosieguo istruttorio. Altresì, saranno intese “definite” le istruttorie per le quali il R.U.P. confermerà la carenza delle condizioni di assentibilità ostative al rilascio del permesso di costruire in sanatoria.

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